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Daymare 1994: Sandcastle – Recensione

Invader Studios è tornato sul campo di battaglia videoludico proponendo al pubblico Daymare 1994: Sandcastle, un nuovo titolo legato al loro precedente Daymare 1998. Dopo che è stato accolto con grande consenso da parte della stampa e dai giocatore, gli sviluppatori hanno deciso di creare questo nuovo capitolo, stavolta dando un maggior spessore e identità alla serie.

Qualche settimana fa, è giunto nella nostra redazione il codice della versione PC di Daymare 1994: Sandcastle, e, dopo aver personalmente apprezzato veramente tanto la versione di prova, non ho esitato un attimo per lanciarmi su questa nuova avventura.
Dopo aver affrontato gli orrori nascosti nell’Area 51, sono finalmente pronto a raccontarvi la mia bellissima esperienza con Daymare 1994: Sandcastle!

Combattendo l’incubo!

La narrazione principale ci mette nei panni di Dalila Reyes, una giovane ex spia governativa che ha deciso di universi alle forze dell’agenzia H.A.D.E.S., nome abbastanza familiare per chi ha giocato il primo titolo della serie. Quando l’Area 51 viene forzata a un isolamento, portando così la più grande base tecnologica e attrezzata degli Stati Uniti a una sorta di ritirata dagli esperimenti in corso, la nostra protagonista si troverà a dover indagare su ciò che sta accadendo.
A mandarci nel luogo sarà proprio il Segretario della Difesa, che ci chiederà di andare a recuperare una valigia di vitale importanza, ma non ci è dato sapere cosa contiene e cosa potrebbe comportare se non riuscissimo nell’impresa. 

All’interno della storia conosceremo diversi personaggi, tra cui il nostro compagno iniziale di avventure, ovvero Radek. Possiamo avvertire fin dalle prime ore la maturità raggiunta da Invader Studios, che è riuscita a donare un comparto narrativo molto più solido da quello visto in Daymare 1998. Per chi ha giocato il primo capitolo della serie, Sandcastle nasconde qualche piccola sorpresa, tra cui alcuni personaggi abbastanza noti.

Anche i colpi di scena presenti dalla metà del gioco in poi sono ben posizionati, senza contare che il gioco aumenta la qualità narrativa man mano che ci avvicineremo al finale.
La narrazione riesce a donare il massimo di sé soprattutto da metà gioco in poi, quando il mistero attorno a noi comincerà a darci alcune risposte. Per completare la storia principale alla difficoltà Normale, ho impiegato all’incirca una decina di ore, esplorando il più possibile l’Area 51 e le parti a essa vicine.

Daymare 1994: Sandcastle Recensione

L’oscurità dietro l’angolo

La struttura delle mappe è diversa rispetto al capitolo precedente. Questa volta il gioco ci offre diverse vie secondarie, che spesso nascondono alcuni oggetti utili per la nostra sopravvivenza per riuscire a tornare vivi da questa lunga notte di terrore. Una delle cose che ho più apprezzato è come i personaggi finalmente risultano più vivi e soprattutto reattivi alle brutalità presenti all’interno della tenebrosa installazione militare su cui si trovano.

Il gioco di ombre e luci presenti nelle nuove zone ricoprono un ruolo importante nell’atmosfera di Daymare 1994: Sandcastle. A mio avviso l’ambientazione è molto originale, e finalmente dona alla produzione un’identità vera e propria. Esplorare ogni angolo della mappa, come dicevo in precedenza, ci premia e non poco. Gli sviluppatori hanno anche messo dei collezionabili alieni, da ricercare nei luoghi meno probabili.

Una cosa fondamentale per comprendere la trama del gioco, è sicuramente quella di leggere i documenti sparsi nei vari uffici e sezioni di gioco. Spesso ci aiuteranno a capire al meglio le vicende della narrazione, dandoci qualche background in più sui luoghi o sugli esseri che affronteremo.

Daymare 1994: Sandcastle Recensione

Combattimento non sempre appagante

Come dai canoni del genere, ci sarà richiesto di esplorare la zone circostante della protagonista, per avanzare tra una zona e l’altra. Spesso per aprire una porta ci verrà richiesto di utilizzare l’hacking del terminale, dove dovremo riuscire a inserire la giusta combinazione prima dello scadere del tempo. 

Per quanto riguarda il combattimento, avremo a disposizione diverse armi nel nostro armamentario, in modo poter difenderci dagli attacchi nemici. I nostri avversari non hanno un vero set di attacchi, e qui effettivamente viene a galla uno dei difetti principali della produzione. A dispetto di un Resident Evil dove i nemici avranno a disposizioni degli e attacchi e delle prese da cui divincolarci, Daymare 1994: Sandcastle ha solo quest’ultime, rendendo spesso i combattimenti in alcune fasi tediosi. Inoltre, le prese comportano una perdita di energia non indifferente.

Una meccanica fondamentale del gioco è sicuramente quella del Frostgrip, un dispositivo tecnologico che permette di utilizzare dell’azoto liquido per congelare i nemici e distruggerli in mille pezzi. Questa tecnologia è anche fondamentale per avanzare nel gioco, dato che spesso dovremo spegnere dei grossi incendi presenti nei vari laboratori.

Alle prese con la difficoltà

Le creature sono animate da un globo di energia che le mette in piedi. Ogni volta che uccideremo un nemico, questo globo passerà al corpo vicino per poterlo rianimare. Per poter evitare ciò dovremo sparare una palla di azoto liquido al corpo o al globo stesso, in modo da eliminare la possibilità di rianimazione. Alcuni nemici sono invulnerabili, potremo scaricare interi caricatori, ma se prima non li congeleremo non potremo farli fuori.
Intorno a metà gioco i nemici diventeranno sempre più aggressivi, con la presenza di alcune creature che saranno in grado di ucciderci immediatamente con la loro presa.

Il gioco offre un ottimo livello di sfida, soprattutto durante le ondate più numerose, dove ci sarà richiesta l’astuzia per poter avanzare, e dovremo utilizzare attentamente le risorse a nostra disposizione. Mi sarei aspettato però una varietà maggiore durante i combattimenti, perché durante gli scontri più numerosi è tedioso dover sfuggire alle numerose prese, rendendo il combattimento meno appagante.

In alcune fasi ci sarà data la possibilità di migliorare le nostre caratteristiche. Per farlo dovremo sfruttare i terminali presenti nella mappa di gioco, spesso in luoghi secondari. I terminali saranno monouso, quindi dovremo scegliere attentamente quali abilità apprendere o migliorare. Tra le migliorie più appaganti rientrano sicuramente quelle dedicate al Frostgrip, che ci daranno un vantaggio non indifferente durante le battaglie con numerose orde di nemici che la storia ci parerà davanti.

Daymare 1994: Sandcastle Recensione

Tecnicismi, tra audio e grafica

Un Survival Horror che si rispetti deve avere una qualità audio impeccabile, soprattutto per donare la giusta dose di ansia al giocatore che sta vivendo l’avventura. Proprio in questo Daymare 1994: Sandcastle riesce nell’obiettivo, offrendo un comparto sonoro di tutta eccellenza con effetti di qualità. Quando siamo nelle zone più buie, il titolo gioca molto sugli effetti sonori, in modo da metterci sempre in allerta, con la paura che un nemico sbuchi dal nulla.

La produzione offre un doppiaggio completamente localizzato in inglese, con dei doppiatori molto espressivi e che ci aiuta a immedesimarci in questa oscura e tenebrosa avventura. Strana scelta quella di non offrire anche un doppiaggio nostrano, ma posso confermarvi che quello Inglese è di ottima fattura. La colonna sonora è piacevole da ascoltare, con alcuni brani che riescono ad accentuare i momenti critici che stiamo vivendo con Dalila Reyes.

Il comparto grafico è di ottima qualità, dato che offre dei modelli poligonali dei personaggi ben curati. Ho riscontrato personalmente alcuni problemi di animazione, soprattutto per quanto riguarda i capelli della protagonista, che si muovono in modo “artificiale” durante i filmati.
Per il resto le ambientazioni sono ben curate, ricche di piccoli elementi che rendono la produzione piacevole da vedere. A livello tecnico, giocando con quasi tutti i dettagli al massimo e la risoluzione a 1080p, non ho avuto grandi problemi, se non per qualche piccolo calo di framerate.

Daymare 1994: Sandcastle Recensione

Commento Finale

In conclusione, Daymare 1994: Sandcastle è un prequel di ottima qualità. Confesso che mi sono trovato tra le mani una perla di rara bellezza, soprattuto per un genere che oggigiorno è difficile che riesca a impressionare. La storia di Dalila e il mistero che si trova a risolvere è appagante, fatta eccezione per qualche piccola esagerazione narrativa. Mi sarei aspettato una maggiore cura per i combattimenti, e una varietà maggiore tra i nemici.

Nonostante tutto, si tratta di un’esperienza che mi sento in dovere di consigliare a tutti coloro che hanno amato il primo capitolo o che sono alla ricerca di un valido titolo del genere Survival Horror!

Daymare 1994: Sandcastle
  • 8.5/10
    Voto - 8.5/10
8.5/10

Riassumendo

Daymare 1994: Sandcastle è un ottimo prodotto, che offre una narrazione molto coinvolgente e delle ambientazioni cupe che mettono la giusta dose d’ansia. Mi sarei aspettato però una maggiore varietà tra i nemici.

Classe 1996, assiduo consumatore di giochi di ruolo, amante della fotografia e informatico a tempo pieno.