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Fire Emblem Warriors: Three Hopes – Provato

Finalmente ho avuto la possibilità di provare con mano Fire Emblem Warriors: Three Hopes, titolo che aveva attirato la mia curiosità poiché appartenente al genere Musou. Nonostante non mi abbia convinto più di tanto a suo tempo Fire Emblem: Three Houses, ho apprezzato un nuovo titolo Warriors dedicato al brand che porta i personaggi di quest’ultimo, dato che alcuni erano apprezzabili e dal design ispirato.

Parto dal presupposto che io sia un grande fan dei titoli di Omega Force, ho amato quasi ogni loro produzione e con i titoli Warriors di Nintendo hanno sempre fatto un discreto lavoro, eccetto a qualche lacuna dovuta all’hardware. Secondo voi, sarà riuscito a convincermi Fire Emblem Warriors: Three Hopes?

Legato ad un destino nefasto

La narrazione non è collocabile nella time-line della serie, visto che viene rivisitata la storia e alcuni eventi sembrano aver preso una piega diversa, anche se non abbiamo molti dettagli. In questo trambusto, tra una guerra e l’altra, vestiremo i panni di un mercenario il cui nome di default è Shez, di cui potremo scegliere il sesso.

La prima nostra vera battaglia ci getterà nella mischia di un conflitto, dove il nostro obiettivo sarà quello di buttare giù il Flagello Nero, nonché la protagonista (sceglieremo noi il sesso di Byleth) di Fire Emblem: Three Houses. Durante lo scontro verremo brutalmente feriti e portati verso la morte, ma verremo resuscitati da un misterioso spirito che stringe un accordo con noi.

Da qui parte la storia principale di Three Hopes, che ci getterà alla ricerca del significato di questa seconda opportunità che ci è stata offerta.

Non un classico musou

Il Gameplay si basa sempre sul genere Musou, nel quale avremo a disposizione una serie di attacchi normali che possono essere concatenati per effettuare delle combo devastanti che ci permetteranno di aprirci un varco nelle file nemiche. Una volta caricata la giusta barra, avremo la possibilità di utilizzare una trasformazione che aumenterà la quantità dei danni che potremo infliggere.

All’interno delle battaglie sarà possibile cambiare personaggio, permettendoci così di avere un controllo completo del party. A proposito di quest’ultimo, utilizzando la mappa di gioco potremo impartire degli ordini ben precisi ai nostri compagni, in modo da mandarli alla conquista di un avamposto o in battaglia contro uno dei generali. Il gioco ci permette anche di vedere con quali nemici sono più efficaci i nostri compagni, dandoci un prospetto di quello che avverrà, un po’ come accade nella serie principale dandoci una stima dei danni.

Durante le fasi di storia, potremo compiere delle scelte importanti che ci permetteranno di ottenere dialoghi differenti e anche risultati completamente inaspettati. Sono curioso su che impatto avranno sulla versione finale del gioco, e se porteranno a un finale differente.

Audio di un certo spessore con una buona direzione artistica

A livello di grafico abbiamo un comparto che strizza molto l’occhio a Fire Emblem: Three Houses, però con qualche piccola differenza sugli effetti grafici. Ho purtroppo notato una leggera discrepanza negli scenari e la grafica sembra soffrire di qualche pop-up: spesso la mappa impiega del tempo prima di essere caricata completamente.
Spezzo una lancia a favore alla qualità dei personaggi principali, molto ispirati e in linea con la produzione, perché si sposano bene con la direzione artistica.

Ho provato il gioco con il doppiaggio giapponese, ben curato e che offre uno spessore caratteriale non indifferente anche alla nostra protagonista, dato che quest’ultima è doppiata. Promossa anche la colonna sonora, sempre presente con delle tracce di qualità.

Commento Finale

In conclusione, sono curioso di vedere cosa offrirà Fire Emblem: Three Hopes con la sua uscita, ma finora posso dire di essere soddisfatto di quello che abbiamo visto. Spero che nel prodotto finale la resa grafica possa essere migliorata, soprattutto in modalità fissa.
Non ci resta che attendere il gioco finale, ma per il momento è promosso!

Classe 1996, assiduo consumatore di giochi di ruolo, amante della fotografia e informatico a tempo pieno.