Giocare per raggiungere la catarsi
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Giocare per raggiungere la catarsi

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Certe volte giocare, che sia a un videogioco o a un GDR da tavolo, è molto più di un semplice svago. Tutti noi, volenti o nolenti, passiamo attraverso dei momenti più bui che poi dobbiamo affrontare in un modo o nell’altro. E certe volte giocare ci permette di raggiungere una catarsi e di affrontare meglio ciò che ci è successo.
Non importa cosa ci succede, vederlo rappresentato in uno dei nostri media preferiti ci permette anche di analizzarlo sotto una nuova luce.

Quante volte un filmato o un evento in-game hanno colpito nel segno più di quanto vorremmo ammettere? E quante volte ci sono scese una o più lacrime che erano più per noi che non per quanto stava avvenendo su schermo o a un tavolo da gioco? Confesso che io stessa ho raggiunto la catarsi anche giocando. O almeno ho iniziato ad affrontare alcune cose di me per superarle.

Avevo aperto Roll ‘n’ Play da poco quando parlai di come Dungeons & Dragons mi aiutò ad affrontare il mio disturbo mentale. Fu l’interpretazione del mio personaggio e di ciò che gli stava succedendo a spingermi a fare un passo in avanti per la mia salute. Quella spinta per rivolgermi a un professionista mi ha permesso infine di arrivare a una diagnosi per la mia C-PTSD, di comprendermi meglio e sì, anche di arrivare a una catarsi.

Ci sono state anche volte in cui la catarsi è arrivata all’improvviso, proprio mentre avevo il pad in mano. Mi sono trovata a piangere raggomitolata a terra per una scena che, se per molti poteva essere triste e intensa, per me era come una doccia fredda troppo vicina a me. Ed è proprio in quel pianto, in quel momento che era mio e mio soltanto, che ho trovato la mia catarsi. Nel bel mezzo del dungeon di Futaba in Persona 5, io mi sono liberata di un peso.

Persona 5

In queste settimane ho sentito il bisogno di parlarvi del grande potere dietro al gioco. Si tratta di un qualcosa di così semplice, visto spesso come un passatempo o come una fuga dallo stress di tutti i giorni, eppure ha così tanto in più da dare.
Già ha molto da dirci con tutti quei momenti in grado di emozionarci e commuoverci, ma quando qualcosa arriva a toccarci nell’animo, è lì che vediamo il potere che i media hanno su di noi. E ovviamente non ci riescono solo i videogiochi e i GDR da tavolo, ma libri, fumetti, film e serie TV.

Ciò che voglio trasmettervi è l’importanza i queste vere e proprie forme d’arte, specialmente dopo un 2023 che ha visto fin troppi licenziamenti e chiusure. Forme d’arte che ci intrattengono, ci commuovono e ci aiutano anche ad affrontare anche parti di noi. E a raggiungere quella catarsi che potrebbe diventare il primo passo di un nostro percorso per migliorarci e per guarire le nostre ferite interiori.

Questo mio articolo vuole essere un grazie a quelle esperienze che mi hanno aiutata nei momenti più bui. Vuole essere anche un promemoria sull’impatto che un videogioco o un’esperienza ruolistica possono avere su di noi.
Il mio augurio è per un 2024 che valorizzi ancora di più questi media, spesso purtroppo bistrattati rispetto alle controparti letterarie e cinematografiche. Un augurio anche per un anno che non veda il settore sanguinare tra i troppi licenziamenti e chiusure. Un augurio soprattutto ai giocatori, spero che tutti possano avere un 2024 pieno di esperienze ludiche significative.

Last Day of June
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Written by
Sofia Marotta

Videogiocatrice da sempre, amante dei RPG e con una passione smodata per The Binding of Isaac. Nel tempo libero, oltre ai videogiochi, legge o ricama.

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