La serie MONSTER HUNTER è una delle produzioni più famose nate da CAPCOM. Nel corso degli anni il franchise si è evoluto, offrendo anche diversi spin-off che ne cambiavano il genere, mantenendo sempre quella nota da hunting game. Tra i fan, lo spin-off più amato è indubbiamente MONSTER HUNTER STORIES, che porta il giocatore a vivere una nuova avventura, abbracciando il genere dei giochi di ruolo.
Il primo capitolo era rimasto confinato su Nintendo 3DS, mentre la seconda iterazione del gioco è stata rilasciata sia su Nintendo Switch che su PC. I ragazzi di CAPCOM hanno deciso di dare a tutti la possibilità di apprezzare la storia del Rider di STORIES, rilasciando una collection che include entrambi i capitoli, sbarcando così per la prima volta anche su PlayStation. Ovviamente il primo capitolo è stato rilasciato anche su Nintendo Switch e PC in questa versione rimasterizzata!
Dopo essere rimasto incollato allo schermo per più di due settimane, sono pronto a parlarvi di questa raccolta!
Dove tutto ha inizio
All’inizio della storia ci ritroveremo nel mezzo di un bosco vicino al villaggio di Hakum. Interpreteremo un giovane bambino che vuole diventare un Rider, un ruolo che permette di convivere e cavalcare così i mostri (in questo caso chiamati Monstie). Mentre esploreremo il bosco insieme a Cheval e Lilia, nostri amici d’infanzia, ci imbatteremo in un uovo misterioso che contiene un cucciolo di Rathalos, che si schiuderà proprio davanti ai nostri occhi. Al ritorno al villaggio, mentre i ragazzi sperano di poter tenere il baby Rathalos con loro, vengono attaccati da una piaga conosciuta come Flagello Nero. Purtroppo, l’evento segnerà in modo decisivo Cheval, che durante l’attacco perderà la madre. In tutto ciò, il piccolo Rathalos finirà nel baratro accanto al villaggio per difenderci, perdendo anche un occhio.
La storia ci sposta un anno dopo gli eventi del prologo, dove scopriremo che non abbiamo trovato più tracce del Rathalos e, soprattutto, Cheval non è più come prima. In compenso, il nostro protagonista è quasi pronto a diventare a tutti gli effetti un Rider. In questa parte della narrazione conosceremo il nostro fidato compagno Navirou, un Felyne allegro e leggermente maldestro che ci accompagnerà nel nostro viaggio alla ricerca di una soluzione per sconfiggere il Flagello Nero.
Per quanto possa sembrare semplice e abbastanza simile ad altre opere nel pretesto da cui parte la narrazione, devo dire che MONSTER HUNTER STORIES riesce a intrattenere per tutta la sua durata. Spesso mi sono trovato a voler fare più missioni storia possibili per capire e comprendere meglio quell’alone di mistero che avvolge la storia.
Il secondo atto
La storia di MONSTER HUNTER STORIES 2: Wings of Ruin ha delle note più serie rispetto al primo capitolo. In questo caso vestiremo ancora una volta i panni di un Rider, proveniente stavolta dal lontano villaggio di Mahana. In tutto il mondo i Rathalos stanno scomparendo; il motivo non è chiaro e pertanto sarà nostro compito cercare di risolvere il problema.
Ancora una volta farà il suo ritorno Navirou, che abbiamo avuto il piacere di conoscere nel primo capitolo. Stavolta avremo anche una ragazza, Ena, ad accompagnarci. Ci viene affidato un misterioso uovo, dal quale fuoriesce un Rathalos con ali molto piccole che non gli permettono di volare. Si dice che, secondo la leggenda, quando nasce questa creatura, il mondo potrebbe finire per mano sua.
Il secondo capitolo mi è piaciuto molto, proponendo una storia ancora più matura rispetto a quella del primo. La sua durata è veramente elevata e dispone di missioni di diverso tipo che ci porteranno a esplorare gran parte della mappa di gioco. Ho apprezzato molto anche il finale, che farà felici tutti coloro che hanno seguito con passione l’intera vicenda del nostro Rider.
Un gameplay differente
Dal lato del gameplay abbiamo una struttura completamente diversa rispetto a quella a cui siamo abituati quando sentiamo il nome di MONSTER HUNTER. Come dicevo nell’introduzione, in questi spin-off è stato abbracciato un sistema a turni. Durante i combattimenti avremo a disposizione diverse azioni, basate su tre categorie: tecnica, velocità e potenza.
Il suo funzionamento è simile a quello degli elementi magici: una determinata tecnica ne sconfigge un’altra, due identiche si concludono con un danno alla pari. Spesso dovremo capire come prevedere il nostro nemico, in modo da ottenere un vantaggio e accumulare punti che ci permetteranno di caricare e utilizzare la Pietra Legame. Questa abilità ci permetterà di cavalcare il nostro Monstie e usare delle tecniche speciali per infliggere un quantitativo di danno decisamente elevato.
Ad attaccare non sarà solo il nostro fidato compagno, ma anche noi, con la stessa logica precedentemente descritta. Nel corso dell’esplorazione potremo trovare delle caverne dove ottenere delle uova da far schiudere, in modo da ottenere altri mostri da portare in battaglia e farli salire di livello. Avere diversi tipi di creature è importante, soprattutto perché durante l’esplorazione alcune aree saranno accessibili solo con determinati Monstie. Nel secondo capitolo la formula è rimasta invariata, con l’unica aggiunta della presenza di altri umani a combattere al nostro fianco durante gli scontri.
Esplorare in lungo e in largo la mappa di gioco è fondamentale, perché troveremo degli oggetti importanti che ci potranno aiutare a potenziare il nostro equipaggiamento dal fabbro, oppure completare una missione secondaria che richiede di raccogliere determinati oggetti. Nel secondo capitolo avremo anche gli insetti guida, che ci permetteranno di effettuare delle indagini su un determinato tipo di mostro.
Tecnicamente solido
Dal punto di vista grafico, il primo capitolo di MONSTER HUNTER STORIES è stato decisamente migliorato rispetto a quanto visto nel 2016 sulla versione Nintendo 3DS. Il lavoro svolto da CAPCOM è encomiabile: ha reso l’ambiente di gioco ancora più vivido, con modelli poligonali rinnovati e più dettagliati. Anche il secondo capitolo offre un impatto grafico notevole, sebbene già partisse da una base solida grazie alla versione PC, che avevo giocato in precedenza, permettendomi di apprezzare i leggeri cambiamenti con quella console. Posso dire che il lavoro di rimasterizzazione è riuscito non solo per l’aspetto visivo, ma soprattutto per la giocabilità. Al primo capitolo è stato aggiunto il doppiaggio sia giapponese che inglese.
Ho provato il titolo sia su PlayStation 4 Pro che su PlayStation 5. In entrambi i casi il framerate è rimasto stabile e i caricamenti sono stati fulminei. Il primo capitolo del gioco include tutti i contenuti rilasciati in Europa e anche quelli esclusivi per il mercato giapponese, mentre il secondo titolo è disponibile solo in versione standard e i DLC sono stati rilasciati separatamente a pagamento.
Commento Finale
MONSTER HUNTER STORIES COLLECTION è promossa con un ottimo voto. Questo perché CAPCOM ha saputo riportare in vita il primo capitolo con una veste grafica decisamente rinnovata, con dei modelli poligonali migliorati e delle ambientazioni più vive. Entrambi i titoli offrono molte ore di contenuti divertenti e il tutto accompagnato da una narrazione piacevole da seguire e interessante, che ci permette di conoscere ancora meglio alcuni elementi dell’universo di MONSTER HUNTER.
Gli unici difetti sono dovuti ad alcuni problemi durante l’esplorazione nel primo capitolo, con alcuni muri invisibili che a volte ci ostacolano. Per il resto il titolo è promosso, non sono presenti bug o problemi che ne compromettano l’esperienza. Se non avete mai giocato a nessuno dei due titoli, questo è il momento giusto per recuperarli!
MONSTER HUNTER STORIES COLLECTION
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9/10
Summary
MONSTER HUNTER STORIES COLLECTION è una raccolta interessante, che permette di recuperare con una nuova veste grafica il primo capitolo, completo di tutti i contenuti, perfino quelli rimasti confinati al pubblico giapponese. Anche il secondo capitolo di STORIES è interessante e riportato alla luce grazie a questa nuova versione per Console!