City Hunter Netflix
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Netflix ha realizzato il live action di City Hunter dei miei sogni

Il mio amore per City Hunter cominciò molti anni fa. Vidi per caso uno spezzone di un episodio da piccola, se non erro una sera d’autunno del 1999 (e io sono classe ’95), e rimasi rapita. Non ricordo la puntata precisa, ma impressi nella mia mente ci sono il brano di quando rallenta il tempo, col battito cardiaco in sottofondo, e lo sparo della mitica Colt Python 357 Magnum.
Nel corso degli anni mi divorai più volte tutte le puntate, fino ad arrivare al momento in cui recuperai anche il manga di Tsukasa Hojo nella sua Perfect Edition. Penso che dire che sia il mio manga preferito sia un eufemismo, sono al punto in cui conosco quasi tutte le vignette a memoria!

Capirete che ero un po’ timorosa per il live action targato Netflix dedicato alle vicende di Ryo Saeba, Kaori Makimura e la temibile Angel Dust. Solitamente Hojo stesso viene coinvolto in tutte le produzioni che riguardano il suo sweeper, però la paura per la trasposizione in carne e ossa c’è sempre.
Il teaser trailer contribuì a togliermi qualche dubbio. Non solo Ryuhei Suzuki, attore scelto per Ryo, mi è sembrato una scelta azzeccata, ma ho notato un’altra cosa che ho apprezzato. Netflix non sembrava aver timore del lato più spinto di Saeba.

Chi conosce City Hunter sa che lo sweeper è amante dei vizi e delle belle donne, ed è quasi molesto quando si tratta di una bella signorina mokkori. Chi conosce davvero City Hunter, però, sa dei demoni interiori del protagonista e delle infinite sfaccettature che si nascondono sotto la facciata dello Stallone di Shinjuku.
Penso che Ryo Saeba non sia un personaggio facile da ritrarre e soprattutto da proporre nel 2024, poiché chi non lo conosce bene potrebbe limitarsi appunto alla sua facciata.

Ho visto il film il giorno stesso in cui è stato rilasciato, e posso dirvi che si tratta del live action di City Hunter dei miei sogni.

L’ombra della Unione Teope

Il film di City Hunter ripropone quello che è l’arco iniziale della storia, però in chiave moderna. Ci sono varie libertà sulle modalità del primo incontro di Ryo Saeba con la temibile Unione Teope, le quali però rendono bene nel contesto degli anni 2020. L’introduzione di elementi come i social network e il mondo del cosplay non storpia quello che è il focus della storia.
I fan del manga e dell’anime potranno notare cambiamenti anche per quella scena con Hideyuki Makimura, la quale però riesce a mantenere lo stesso livello di impatto.

Restano invariate le dinamiche del rapporto tra Ryo e Kaori. Non cambia nemmeno la minaccia dell’Angel Dust, una potentissima droga che il nostro sweeper conosce bene. Il fulcro di City Hunter, quello che ha fatto innamorare milioni di fan, resta quindi lo stesso.

Ciò dove riesce davvero questo adattamento è nell’armonia tra comicità e serietà. Analogamente al manga, anche nel film c’è un ottimo mix tra le scene piene di pathos e quelle dove Ryo ne combina una delle sue.
Si tratta di una parte fondamentale che rende City Hunter quello che è. Hojo stesso nei primi capitoli riteneva di essere troppo serio nei toni e ha introdotto apposta elementi come il mokkori. E parlando proprio di mokkori sì, nel film di Yūichi Satō la celebre parola è rimasta invariata nell’adattamento italiano! …Contrariamente ai film d’animazione Private Eyes e Angel Dust, con il loro alzabandiera

Ryohei Suzuki Ryo Saeba

Giustizia fatta per City Hunter

Il live action di City Hunter rende giustizia al manga. E rende giustizia a chi, come me, ama le vicende di Ryo Saeba. Le modifiche apportate sono rispettose del materiale originale, e il film così come è realizzato apre la pista a un possibile seguito.
Alla fine il film copre quello che è l’arco iniziale delle vicende del manga, e si potrebbe continuare introducendo gli altri personaggi iconici. In fondo parlando dell’Unione Teope e mostrando brevemente Umibozu (lo avete notato anche voi in quel flashback?) la possibilità non è poi così remota.

Tutto ora è nelle mani degli spettatori, che spero diano una possibilità al film. Sono sicura di non essere l’unica ad aver visto l’enorme potenziale di questo adattamento, che sfrutta anche la trazione generata dal film d’animazione Angel Dust.

Sembra che l’era da incubo per gli adattamenti live action dei manga sia finalmente giunta alla fine, tra un convincente One Piece e questo film di City Hunter uscito dai miei sogni.

Netflix City Hunter
Videogiocatrice da sempre, amante dei RPG e con una passione smodata per The Binding of Isaac. Nel tempo libero, oltre ai videogiochi, legge o ricama.