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Remnant II – Recensione

Dopo il grande successo del primo capitolo di Remnant from the Ashes, il team di Gunfire Games ha deciso di sviluppare un sequel. Per chi non lo sapesse, alla base degli sviluppatori ci sono dei vecchi membri di Crytek, che hanno dato vita dopo diversi anni al loro studio. Proprio qualche mese fa, il primo capitolo è approdato su Nintendo Switch e per l’occasione lo abbiamo recensito sul nostro portale.

Nel corso di questo mese abbiamo divorato il più possibile Remnant II, scoprendo una perla di rara bellezza che è riuscita a maturare grazie a tutti i feedback ricevuti con il precedente capitolo.

Remnant II Recensione

L’inizio di tutto

La storia riprende esattamente dove avevamo lasciato il primo capitolo. Appunto per questo è importante aver giocato al contenuto aggiuntivo Subject 2923. All’interno dell’universo di Remnant II troviamo un mondo ormai giunto alla fine, uno dei peggiori scenari apocalittici causato dalle misteriose creature chiamate Root. Veniamo a conoscenza fin da subito che i nostri sforzi sono stati vani, la potenza della forza Aliena è di nuovo pronta a invadere la Terra e stavolta con maggior forza bruta.

Il protagonista, che impersoneremo e creeremo, è un giovane sopravvissuto, che vaga in compagnia di un’amica alla ricerca di un tanto vociferato rifugio sicuro. Scopriremo dopo poche ore di gioco e diverse peripezie, che il nostro eroe è il prescelto, colui che può portare alla fine la piaga dei Root e portare la Terra in uno stato di pace. Quando incontreremo il comandante Ford, verremo condotti verso il portale (familiare soprattutto a chi ha giocato il primo capitolo) che ci permetterà di viaggiare tra i mondi.

Già dalle prime ore di gioco è possibile vedere tanti volti noti da Remnant from the Ashes e il suo Ward 13. Tra questi ci teniamo a citare Wallace e Whisperers, oltre che lo stesso comandante Ford. Spesso in alcuni dialoghi è possibile sentire l’intreccio narrativo con il primo episodio e le conseguenze che ne sono conseguite nel destino di alcuni personaggi.

Remnant II Recensione

Un gameplay rinnovato

Il gameplay è stato rivisto e migliorato rispetto al primo capitolo. Fin dalle prime ore di gioco è possibile avvertire il miglioramento a pad alla mano, grazie a un lato tecnico più rifinito e meno macchinoso. Ci troviamo alla base uno sparatutto in terza persona con elementi tipici dei Soulslike. Abbiamo a disposizione una manovra evasiva dettata dalla rotolata, che gioca un ruolo fondamentale per la sopravvivenza contro la minaccia dei Root.

Avremo a disposizione diverse tipologie di bocche da fuoco, che sarà possibile ricaricare ogni qualvolta finiremo un caricatore. Oltre alle armi a piombo, avremo a disposizione un’arma bianca, e ovviamente l’asset da combattimento cambia in base alla classe scelta inizialmente.

Saper alternare l’arma principale e quella secondaria è molto importante per la riuscita delle battaglie. L’abilità nella combinazione dell’arma primaria e secondaria può essere fondamentale durante uno scontro. Avremo a disposizione anche delle abilità speciali, sia di classe che di arma. In base alle abilità scelte, potremo ribaltare la situazione durante un combattimento.

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Varietà di classi

La classe che sceglieremo a inizio gioco non determinerà per forza il nostro stile di combattimento. Una volta raggiunto l’hub principale, avremo la possibilità di sbloccare gli altri archetipi e quindi di cambiare classe in qualunque momento. Se questo non fosse abbastanza, il gioco ci permette anche di fondere due classi e creare degli ibridi. Questo permette una serie di build varie e personalizzabili. Come dicevo poc’anzi, anche le armi possono essere modificate in base al nostro stile di gioco, e tra questi troviamo anche le mod che ci permettono di attivare passivamente delle abilità.

Per aumentare di livello dovremo sconfiggere tanti nemici, ma non è presente un sistema di anime simile a Dark Souls. Ogni qualvolta uccideremo un nemico ci verranno conferiti dei punti esperienza che porteranno al livellamento della classe. Attenzione perché anche il giocatore avrà un suo livello, ma che varierà in base al livello di equipaggiamento indossato. Il gioco ci costringe non solo a farmare esperienza il più possibile, ma a migliorare quando possibile il nostro armamentario.

Remnant II Recensione

C’è tanto da esplorare

In Remnant 2, alcuni mondi hanno un ordine differente in base al generatore casuale. Vi spiego meglio: è possibile che alcuni giocatori possano affrontare il primo, il terzo e il quarto mondo in ordine differente rispetto ad altri giocatori. Mentre il secondo e il quinto sono gli stessi per tutti. Personalmente mi sono ritrovato nella pericolosissima e letale foresta di Yaesha nella mia prima partita.

Ogni mondo ha i suoi nemici e un bioma completamente differente. All’interno del gioco ci sono delle micro-aree che vengono pre-costruite da un sistema casuale e spesso posizionati in modi differenti per donare un’esperienza unica a ogni sopravvissuto di Remnant II.

Ogni volta che raggiungeremo una delle pietre, questa fungerà da falò come quello di Dark Souls. Questa ci permetterà di viaggiare tra un checkpoint e l’altro, oltre a darci la possibilità di andare alla base per migliorare il nostro equipaggiamento. All’interno delle mappe di gioco è possibile incontrare delle zone che ci proporranno degli enigmi da risolvere, e spesso la risoluzione ci porterà a ottenere un’arma rara e diversa in base all’RNG.

Le mappe di gioco sono veramente vaste e piene di pericoli. Ho apprezzato molto il posizionamento degli equipaggiamenti sparsi nel mondo di gioco, i quali rendono l’esplorazione sempre piacevole.

Spesso infatti mi è capitato di esplorare prima tutta la zona circostante per scoprirne i segreti e poi, solo una volta riempita la mappa, sono andato ad affrontare il boss di turno. Il notevole numero di nemici ha reso la varietà uno degli elementi principali di Remnant II. L’unica nota negativa risiede in un’Intelligenza Artificiale alcune volte fin troppo macchinosa, e alle volte facilmente aggirabile.

Remnant II Recensione

La potenza dell’Unreal Engine

I ragazzi di Gunfire Games hanno scelto come motore di gioco l’Unreal Engine 5. Le ambientazioni di gioco risultano molto piacevoli, anche grazie agli effetti luce che donano un’atmosfera degna di un titolo post-apocalittico. Purtroppo non è esente da difetti, dato che alcune texture sono curate marginalmente. Lo stesso purtroppo dobbiamo dire per l’espressioni facciali, fin troppo statiche e spesso robotiche.

Ho giocato al titolo su Xbox Series X che presenta ben tre modalità grafiche: qualità, bilanciata e performance. La prima dà priorità alla qualità grafica, sacrificando il framerate, mentre la bilanciata permette di avere un misto tra i due, offrendo un framerate altalenante tra i trenta e i sessanta. Invece la modalità performance disattiva il v-sync e offre un framerate sbloccato.

Confermo che in modalità performance non ho riscontrato cali di frame rate, l’unico problema che ho notato è durante i caricamenti: alla fine di questi per qualche secondo è possibile vedere uno stuttering grafico. In compenso troviamo un doppiaggio Italiano abbastanza valido, fatta eccezione per qualche voce non consona alla tonalità del personaggio interpretato.

Remnant II Recensione

Commento Finale

Bisogna ammetterlo, con Remnant II gli sviluppatori hanno dimostrato di aver imparato dai propri errori con il primo capitolo. La trama, per quanto abbia alcuni momenti altalenanti, è riuscita a soddisfarmi fino alla sua conclusione. Ho riscontrato qualche leggero problema tecnico e qualche bug, ma gli sviluppatori hanno già assicurato di essere a lavoro su una patch correttiva.

A livello di gameplay il gioco diverte molto e riesce anche a donare un livello di sfida molto elevato a chi vuole mettersi alla prova. Dal mio canto non vedo l’ora di vedere cosa hanno in serbo gli sviluppatori per il futuro del gioco con i contenuti aggiuntivi che verranno!

Remnant II
  • 8.5/10
    Voto - 8.5/10
8.5/10

Riassumendo

Remnant II è riuscito a puntare più in alto rispetto al suo predecessore. Si tratta di una bella esperienza, nonostante qualche piccolo inciampo tecnico che poteva essere evitato con una maggiore cura prima del rilascio. Mi sento in dovere di consigliarlo a tutti coloro che sono alla ricerca di una sfida impegnativa o che hanno amato il primo capitolo!

Classe 1996, assiduo consumatore di giochi di ruolo, amante della fotografia e informatico a tempo pieno.