Il primo capitolo di Blasphemous ha avuto un grande successo nel 2019 quando il team di The Game Kitchen lo fece uscire sul mercato. A distanza da quattro anni da quell’ottimo Metroidvania, il team spagnolo ci riprova ancora una volta rilasciando il seguito dedicato al suo Penitente.
Grazie alla disponibilità del Team 17, sono riuscito a mettere le mani sulla versione per PC di Blasphemous 2, lanciandomi in questa controversa battaglia contro delle entità superiori che ci ostacoleranno ancora una volta il nostro cammino. Certo del grande lavoro svolto da The Game Kitchen, ho accompagnato il Penitente nel suo secondo viaggio per aiutare ancora una volta l’umanità che rischia di soccombere a un tiranno.
Il peso del Penitente
Il secondo capitolo è ancora una volta ambientato in un mondo dove i suoi abitanti sono destinati ancora una volta a soccombere alla sofferenza. Il Miracolo, la fredda creatura divina che aveva dato inizio alle creature del primo capitolo, è pronta a dare alla luce una terribile progenie. Vedremo il Penitente risvegliarsi dalla sua tomba, riportato in vita per compiere ancora una volta ciò che gli riesce meglio: salvare l’umanità. Sarà il nostro compito quello di prevenire la nascita della progenie del Miracolo, sconfiggendo anche gli abomini che lo stanno aiutando nella sua impresa.
Ci troveremo nella regione della Città del Nome Benedetto, un luogo ancora una volta ispirato a molte città spagnole. L’architettura e lo stile delle ambientazioni ricordano molto il dodicesimo secolo. Ad accompagnare la storia del nostro protagonista abbiamo delle scene animate, le quali non vanno troppo nel dettaglio, ma ci aiutano a contestualizzare meglio ciò che sta accadendo.
Le figure allegoriche sono molte in Blasphemous 2: spesso il gioco cerca di parlare per simbolismo e metafore. Si tratta di un racconto che si apre in modo criptico e finisce in maniera altrettanto complessa. Non c’è una giusta interpretazione della storia di Blasphemous 2, e di questo ne è al corrente anche il team di sviluppo, che ha lasciato volutamente degli elementi alla libera interpretazione dei giocatori.

Una struttura ampia
La Città del Nome Benedetto è veramente enorme, ci presenta diversi percorsi da intraprendere, sia verso il basso che verso l’alto, in numero maggiore rispetto al predecessore. Le stanze che potremo esplorare sono veramente tante, a causa di una mappa veramente grande e varia. Lungo il nostro percorso sono presenti dei punti di ristoro, che possono ricordare i falò dei Dark Souls di From Software. In questo caso servono solo per ottenere un checkpoint e ripristinare la nostra salute.
Molti dei percorsi intraprendibili sono più brutali di altri, dato che possono nascondere delle trappole che ci conducono il più delle volte a delle morti istantanee. Sono presenti anche altre tipologie di trappole che possono essere evitate o che comunque non saranno letali al primo colpo.

Difesa ottimale
Il battle system è stato rifinito per renderlo ancora più piacevole a pad alla mano. All’inizio del gioco ci sarà data la scelta tra tre armi che presentano ognuna un moveset unico che ci permetterà di difenderci contro le aberrazioni del Miracolo. Scegliendo una delle armi non ci saranno precluse le armi, ma le due statue con le armi rimanenti saranno nascoste nel mondo di gioco.
Personalmente ho iniziato il mio viaggio con il Penitente scegliendo lo spadone Ruego Al Alba. Si tratta di una lama che ci permette di effettuare un grande danno all’avversario, dandoci anche spazio di manovra per un parry che, se incastrato a dovere, ci permetterà di ottenere un contrattacco letale.
Nel corso del nostro viaggio potremo ottenere dei Rosari, che se equipaggiati daranno dei bonus aggiuntivi al nostro personaggio. Mentre per difenderci ulteriormente avremo a disposizione le Preghiere, ovvero delle forti magie che permettono di scatenare dei potenti attacchi.
Nella città principale del gioco potremo anche avere accesso alla Pala dei Favori, delle statuette che ci permetteranno di creare delle build personalizzate.

Non tutto brilla
All’interno del mondo di gioco sono presenti diversi nemici, stavolta molto diversificati tra loro e molto agguerriti. Sono presenti delle boss fight che, rispetto al passato, risultano più semplici da completare. Ho trovato in generale il livello di difficoltà molto inferiore rispetto al primo capitolo, senza contare il secondo capitolo ha anche un numero di boss fight decisamente minore.
In compenso abbiamo un level design molto curato ed è richiesta molta attenzione durante l’esplorazione. Le ambientazioni fanno di tutto per metterci in difficoltà, portandoci a morte certa. Si tratta di un espediente che ho apprezzato.

Il viaggio del Penitente
Il lato visivo di Blasphemous 2 è veramente spettacolare. La pixel art impiegata è qualcosa di affascinante, anche solo per il contrasto tra il tetro e il sacro. Anche le scene animate risultano piacevoli, per quanto queste siano presenti in un numero cospicuo. Sicuramente il lato artistico è uno dei punti più ispirati della produzione targata The Game Kitchen.
Ho giocato al titolo utilizzando il doppiaggio spagnolo, che mi ha donato un’intensa immersione, vivendo quelle terre spagnole in tutto il loro fascino. Segnalo però che è possibile utilizzare anche il doppiaggio Inglese, qualora si preferisse un suono più familiare.

Commento Finale
Blasphemous 2 è un titolo che porta in avanti la qualità della serie quasi su ogni fronte. Ho apprezzato molto il gameplay più dinamico e ricco di possibilità per quanto riguarda le combo. Peccato per la difficoltà leggermente abbassata rispetto al primo capitolo, rendendolo meno punitivo. Si tratta tuttavia di un metroidvania di alta fattura, che non mancherà di stupire i fan del genere!
Blasphemous 2
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8/10
Riassumendo
Blasphemous 2 è un degno seguito del suo primo capitolo: il gameplay dinamico e le ambientazioni sono il punto forte della produzione. Peccato solo per il livello di sfida tendente verso il basso specialmente contro i boss.
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