Nel 2020 Ghost of Tsushima aveva conquistato i videogiocatori su PlayStation 4. Cinque anni dopo, Sucker Punch ha deciso di rivisitare l’IP con Ghost of Yōtei. Lo studio di sviluppo, invece di optare per un seguito diretto agli eventi che vedevano come protagonista Jin Sakai. Questa volta infatti ci troviamo qualche secolo più avanti e in Hokkaido, con una storia di vendetta che prende vita alle pendici dell’imponente monte Yōtei.
Grazie a Sony ho avuto la possibilità di vivere le vicende di Atsu su PlayStation 5, e sono finalmente pronta a parlarvi della mia esperienza!
Ghost of Yōtei
Sviluppatore: Sucker Punch
Distributore: Sony Interactive Entertainment
Piattaforme: PlayStation 5
Data di uscita: 02/10/2025
Oltre la vendetta
In una notte Atsu ha perso tutto: la sua famiglia è stata sterminata dai Sei di Yōtei e lei stessa è stata lasciata a morire. Dopo essere miracolosamente sopravvissuta e aver passato sedici anni ad allenarsi, la donna torna a Ezo ed è decisa a vendicarsi. Inizia così la caccia alla Serpe, all’Oni, alla Kitsune, al Drago, al Ragno e a Lord Saito, i sei responsabili della sua rovina.
Dopo aver eliminato la Serpe, Atsu attira l’attenzione degli uomini di Saito e dei cacciatori di taglie su di sé, guadagnandosi il nome di Onryō…

La vendetta di Atsu è il punto focale della nostra avventura in Ghost of Yōtei. Conosciamo fin da subito i tragici eventi che hanno portato la donna a perdere i suoi cari, così come vediamo alcuni scorci di com’era la sua vita prima dell’arrivo dei Sei di Yōtei.
La narrazione è molto scorrevole, si può raggiungere i titoli di coda in una trentina di ore e impiegarne il doppio per fare anche tutte le attività secondarie, e riesce a regalarci anche dei momenti inaspettati. Durante il compimento della sua vendetta, vediamo anche dei cambiamenti in Atsu. Le persone che incontra sul suo cammino hanno un impatto su di lei, e se nei primi minuti di gioco la vediamo molto più fredda e distaccata, più andiamo avanti e più la vediamo aprirsi e pensare ad altro oltre la vendetta.

Katana affilata
Sucker Punch ha deciso di non discostarsi troppo dall’offerta ludica di Ghost of Tsushima, affinandone invece le qualità. Il risultato è un combat system immediato, preciso, ma anche piuttosto variegato. Partiamo armati soltanto della nostra fedele katana, ma andando avanti arriviamo a padroneggiare diverse tipologie di armi (doppia katana, odachi, yari, kusarigama) e di strumenti. In base a cosa impugnano i nostri nemici, possiamo impugnare immediatamente l’arma più efficace.
Il tempismo è essenziale per parare e contrattaccare i fendenti dei nemici: basta un attimo di distrazione per ritrovarsi a terra. Eliminando abbastanza avversari senza subire danni, possiamo attivare la Furia dell’Onryō, con la quale possiamo terrorizzare i nemici.

Oltre al combattimento normale, possiamo anche assassinare i nemici quando questi non ci hanno individuati oppure fare un Confronto a katana sguainata. In quest’ultimo caso si tratta di sequenze con un bell’effetto scenico, dove dobbiamo solo rilasciare il tasto Triangolo al momento giusto. Alle volte facciamo i Confronti aiutati da un altro personaggio o con la lupa che segue Atsu nella sua avventura. Una volta capiti i timing del Confronto, però ho cercato sempre di evitarli in favore di più fasi stealth.

Esplorando Ezo
Nella nostra caccia ai Sei di Yōtei ci imbattiamo in tante attività secondarie. La mappa è disseminata di santuari della riflessione, sorgenti termali bambù da tagliare, che ci danno rispettivamente punti per gli alberi delle abilità di Atsu, aumento della barra della vita e aumento dello Spirito.
A questi si aggiungono le tane dei lupi da salvare dai cacciatori di Saito, i santuari da scalare, le taglie dei ricercati da eliminare, le basi di Saito da liberare, ma anche i luoghi dove dipingere i sumi-e e dove imparare nuove canzoni con lo shamisen.

Tutti questi luoghi si scoprono esplorando, acquistando frammenti da mettere nel punto giusto della mappa, ma anche parlando con i vari NPC. Alle volte ci viene rivelata la posizione di una sorgente, altre volte ci viene chiesto di salvare qualcuno divenuto prigioniero degli uomini di Saito. Ci sono più modi per scoprire nuove posizioni, e il tutto avviene in modo organico man mano che ci muoviamo per Ezo.
Mi è capitato che il maestro dell’odachi mi desse una lista di obiettivi da fare, per poi trovarmi Atsu che immediatamente risponde di aver già fatto tutto perché avevo trovato quegli obiettivi in un altro modo.
Mi sono divertita veramente tanto a esplorare la mappa di gioco in lungo e in largo, e ho particolarmente apprezzato le missioni legate alle leggende narrate da Ugetsu, tutte molto interessanti da svolgere.

Alle pendici del monte Yōtei
Ghost of Yōtei offre delle ambientazioni semplicemente mozzafiato. Dal gelido Crinale di Teshio fino alle Pianure di Ishikari, Ezo offre degli scorci incantevoli ed evocativi. Anche i modelli poligonali dei personaggi principali sono ben realizzati, con una buona espressività dei volti.
La colonna sonora è il fiore all’occhiello della direzione artistica, con dei brani con protagonista lo shamisen, strumento suonato da Atsu nel gioco.
Su PlayStation 5 (modello base) non ho riscontrato particolari problemi tecnici: il frame rate è stabile e i caricamenti sono immediati. Ho avuto solo un bug, nel quale Atsu è rimasta bloccata a suonare lo shamisen mentre era accampata, e che ho risolto caricando dall’ultimo checkpoint.

Sono rimasta piacevolmente sorpresa dall’utilizzo del DualSense. Sucker Punch ha implementato tutte le feature caratteristiche del controller PlayStation 5, dal touch pad, passando per i sensori di movimento, fino ai grilletti adattivi. Sono tutte funzioni ben implementate per svolgere varie attività, tra cui disegnare i sumi-e, forgiare le armi e giocare a zeni hajiki nelle locande.
Il doppiaggio è disponibile in italiano, inglese e giapponese. Sono tutti e tre veramente ben realizzati, ma il mio preferito è quello giapponese. Fairouz Ai, che di recente ho avuto modo di sentire anche come Darumi in The Hundred Line: Last Defense Academy e Catherina in Metaphor: ReFantazio, ha svolto un lavoro eccelso nel dare voce ad Atsu.

La vendetta dell’Onryō
Sucker Punch ha svolto un lavoro eccelso nel confezionare Ghost of Yōtei, a partire dalla narrazione appassionante fino alla mappa piena di attività da svolgere e segreti da scoprire. Ho giocato la storia ed esplorato Ezo in lungo e in largo, e non mi sono mai annoiata per un istante.
Si tratta di un must per i possessori di PlayStation 5 e per tutti coloro che hanno apprezzato Ghost of Tsushima!

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