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Ghost in the Shell – Recensione

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Si può benissimo affermare che Ghost in the Shell sia il capostipite del Cyberpunk nipponico, divenuto ormai oggi una leggenda memorabile, che si fa ancor più forza grazie al film uscito qualche giorno fa nelle sale cinematografiche di tutto il mondo. Il genio di Ghost in the Shell nasce dalla mente di Masamune Shirow, che nel 1991 diede vita a questo grande capolavoro. Il mondo cibernetico di Ghost in the Shell si dirama anche in moltissimi film di animazione, tra canonici e universi paralleli. Quello che andremo noi oggi ad analizzare sono i due volumi principali del manga, Ghost in the Shell e Ghost in the Shell 2: Manmachine Interface. Non vi anticipiamo nulla di questo grande capolavoro in questa prefazione, vi auguriamo una buona lettura alla scoperta di questo mondo unico e tecnologico.

Un ringraziamento speciale all’editore Star Comics per averci fornito i volumi per questa recensione.

The_Breaker_mangaTitolo: Ghost in the Shell
Editore IT: Edizioni Star Comics
Autori:  Shirow Masamune
Volumi: 1
Prezzo: 9,50€ (Cad.uno)

 

 

 

 

Il Cyberpunk attorno ad una rete di eventi

Il mondo che viene proposto dall’opera è totalmente digitalizzato, dove gli innesti agli umani sono cosa ormai comune, inoltre, la diffusione dei cyborg è quasi totale all’interno del mondo Ghost in the Shell, visto che questi sono completamente indipendenti e possessori di una propria identità fisica all’interno della società. Anche la protagonista è un Cyborg, il suo nome è Motoko Kusanagi.

Curiosità:
Abbiamo visto riferimenti a Ghost in the Shell per innesti e cyborg su opere recenti come l’acclamato Deus Ex: Human Revolutions e Mankind Divided, dove Jensen Adam fa proprio uso degli innesti a seguito di un incidente.

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La storia, apparentemente, ruota attorno ad un hacker che ha attaccato il cervello di un politico influente e ha trafugato dei dati preziosi da quest’ultimo. Dopo alcuni eventi, la Sezione 9 riesce ad individuare il criminale, un netturbino che cercava vendetta contro la sua ex moglie, ma che purtroppo si rivela essere soltanto un diversivo, visto che è stato hackerato a sua volta da un altro individuo depistando così le sue tracce. In questa maniera si è creata una rete negativa, dove il criminale riesce benissimo a nascondersi nell’ombra delle sue vittime, rimanendo perennemente anonimo ai giustizieri. Da qui in poi si avrà una piega molto più macabra e complessa, ma che non vi anticipiamo per non rovinarvi la sorpresa. La storia è ben narrata, per certi versi si può dire che è intricata quanto quella dell’opera di Hideaki Anno, Evangelion, svolgendo un lavoro magistrale e completamente originale.

L’alone di mistero che ricopre l’opera è perennemente presente, riesce a trasportare il lettore in un epoca vicina alla nostra, ma allo stesso tempo distante, mettendolo in parte a suo agio. La lettura è molto complicata, trattandosi di un volume molto corposo è difficile leggerlo in un sol fiato, infatti il nostro consiglio è quello di prendersi il giusto tempo, per godersi quest’opera senza troppa fretta e soffermandosi nelle parti più complicate, per apprendere appieno il significato di ogni singola tavola che il mangaka Shirow Masamune c’ha servito nella pietanza chiamata Ghost in the Shell.

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Una macchina spregevole

The_Breaker_mangaTitolo: Ghost in the Shell 2: Manmachine Interface
Editore IT: Edizioni Star Comics
Autori:  Shirow Masamune
Volumi: 1
Prezzo: 9,50€ (Cad.uno)

 

 

 

 

Il secondo capitolo dell’opera si svolge dopo gli avvenimenti del primo, presentando una storia che si basa quasi sulle stesse tematiche affrontate in precedenza, aggiungendo un condimento ancor più delicato. Il protagonista della vicenda è Batou, accompagnato da Togusa, già apparso anche lui nel primo volume. Il nostro eroe fa ancora parte della Sezione 9 ed è coinvolto in un indagine sull’azienda Lotus Solus, che produce Cyborg e usa quelli di sesso femminile per compiacere le voglia sessuali dei propri clienti, vendendo così i cyborg femmina come oggetti di piacere.

La Sezione 9 è intervenuta tempestivamente visto che questi androidi femmina hanno commesso degli omicidi, ma la cosa più grave è che quest’ultimi posseggono un anima, inserita all’interno di questi fantocci attraverso una macchina che si interfaccia all’interno dei cyborg in maniera del tutto illegale. La storia si basa tutto su un giro della Yakuza e il loro commercio degli umani, creando una narrazione forte ed emotiva, visto i plot twist importanti che si susseguiranno intorno a metà del volume. Purtroppo è meno d’impatto la storia narrata in questo secondo volume, ma non per questo non è di nostro gradimento. L’epicità del primo volume rimane imbattuta, la bellissima Motoko Kusanagi è la regina dell’opera, icona storica e conosciuta da tutti. Nonostante non sia all’altezza del suo prequel, Manmachine Interface lascia il segno, dopo la sua conclusione capiterà spesso di ripensare agli avvenimenti, visto che tocca tematiche abbastanza particolari e non proprio facili d’affrontare.

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La qualità dei due volumi è veramente ottima, Edizioni Star Comics ha ornato queste opere d’arte di una sovracopertina di ottima qualità sia come materiali, che nei colori, risaltando il bellissimo artwork di Shirow Masamune. La traduzione è impeccabile, la terminologia usata è fedele all’opera originale, non snatura nulla e rende omaggio alla sua controparte nipponica. I due volumi presentano alcune scene completamente a colori, anche qui la carta ha giocato un ruolo fondamentale, grazie agli ottimi materiali impiegati le scene risultano godibili e piacevoli alla vista, quindi, anche qui non abbiamo nulla di cui lamentarci.

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Commento Finale

Beh che altro dire? Ghost in the Shell era ed è un capolavoro che non dovrebbe mancare in nessuna libreria personale, si tratta di un gioiello di raro valore, che lascia il segno grazie alla sua impeccabile narrazione. Purtroppo non è adatto a tutti i palati, si tratta pur sempre di una storia molto intricata e non facile da comprendere, visto che alcuni avvenimenti lasciano pure spazio all’immaginazione del lettore. Come vi abbiamo già anticipato poc’anzi, la qualità della versione italiana curata da Edizioni Star Comics svolge un lavoro ottimo, risaltano a perfezione l’epicità del capolavoro di Shirow Masamune. Per noi è promosso e non vediamo l’ora di andar vedere pure la sua trasposizione cinematografica.

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Scritto da
Federico Molino - Director and PR Manager

Classe 1996, assiduo consumatore di giochi di ruolo, amante della fotografia e informatico a tempo pieno.

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