E anche quest’anno è giunto il momento dell’uscita del titolo di punta di Nintendo, non parliamo di Mario o Zelda ma bensì di Pokémon. L’ormai anziano brand ha festeggiato il ventesimo anniversario e per l’occasione ha cambiato totalmente aria alla serie offrendo contenuti diversi e unici rispetto ai canoni a cui siamo stati abituati. Quest’anno la nuova generazione ci porta in una nuova isola, precisamente a Alola, zona molto hawaiana nelle ambientazioni con personaggi che richiamano la colorazione e le usanze di quei luoghi. Sicuramente si tratta di un titolo rivoluzionario, ma comunque la domanda da porsi è sempre una, questa rivoluzione sarà stata positiva o si tratta di un passo azzardato da parte della software house giapponese?
Il gioco ci fionda in questa fantastica isola dai colori caldi, dove il nostro protagonista si è appena trasferito da Kanto ad Alola. Il primo step principale della storia sarà quello di far la conoscenza dei personaggi chiave di questa avventura, inoltre, come di consueto ci ritroveremo in una situazione dove noi mostreremo in prima persona la predisposizione per diventare “allenatore”, anche se in questo caso saremo considerati uno degli allenatori segnati dal destino per via di un avvenimento della storia molto particolare. Una volta che avremo il nostro primo Pokémon – che ricordiamo che gli starter sono: Litten, Rowlet e Popplio -, ci fionderemo in una avventura senza precedenti esplorando i quattro continenti dell’isola di Alola dove il nostro compito principale sarà quello di sfidare i rispettivi Kahuna e le sette prove che incombono lungo il nostro percorso.
La longevità della storia è leggermente sotto la media dei capitoli precedenti, ma tutto sommato resta comunque un esperienza piacevole e unica nel suo genere che va assolutamente affrontata se si possiede la console di casa Nintendo.
La storia non si sofferma solo a questo, infatti saranno presenti diverse situazioni che ci distoglieranno per un po’ dal nostro compito principale, rimanendo comunque su canoni molto buoni a livello di narrazione. Lo sviluppo sia della storia che dei compiti secondari è molto più dinamico rispetto al passato, fortunatamente anche la mole dei dialoghi è alternata con lunghe sequenze di gioco oltre a delle cut-scene molto piacevoli e rilassanti. L’impatto visivo di Pokémon Sole e Luna è qualcosa di meraviglioso, probabilmente il tutto è dovuto a questa nuova regione chiamata Alola, ricca di contenuti e viva come non mai, le persone all’interno di questa regione sono molto più calorose e simpatiche visto che rispecchiano le usanze e i modi della regione di residenza.
A far ritorno in questo nuovo capitolo è la personalizzazione del personaggio, una volta iniziato il gioco avremo la possibilità di scegliere il sesso del nostro allenatore, personalizzarne il volto e partire così verso la nostra avventura. L’editor seppure un aggiunta di contorno, non è propriamente il top, visto che le opzioni di personalizzazione sono veramente scarne.
Le prove che affronteremo prima di sfidare il Kahuna non sono pienamente soddisfacenti, malgrado la buona volontà di offrire un alternativa ai puzzle dei predecessori, le prove sono molto banali e facilmente risolvibili in pochi attimi. Tuttavia a venire in soccorso vi è il Pokémon di fine percorso, che solitamente propone una sfida molto appetitosa e stuzzicante, che mette a dura prova l’allenatore trovandosi ad assemblare una strategia efficace per poter proseguire verso il Kahuna. Come vi abbiamo anticipato un pò di righi sopra, il gioco propone una libertà assoluta rispetto ai suoi predecessori, senza dover inculcare obbligatoriamente un percorso al giocatore, offrendo un mondo pieno di possibilità e alternative alla storia principale, senza contare i tantissimi contenuti post end game. Gli sviluppatori hanno rimosso l’alta mole di sfidanti presenti lungo il nostro percorso, visto che non è un segreto che quest’ultimi in Pokémon Y e X erano in una quantità eccessiva e il più delle volte frustavano completamente l’esperienza di gioco, minando il divertimento.
A rinnovarsi non è solo la struttura di gioco ma anche il lato tecnico, in questo capitolo viene introdotto per la prima volta il PokéPassaggio, una tecnica che consente di evitare di occupare uno slot abilità dei Pokémon con le MN e usufruire delle abilità nuoto, carica, aero e quant’altro senza troppi problemi usufruendo di un semplicissimo tool di gioco. Al sistema di battaglia è stato introdotto una nuova preculiarità, stiamo parlando delle Mosse Z, potentissime tecniche che si possono utilizzare una sola volta per battaglia offrendo un effetto non indiffrente per una delle abilità presenti nel Pokémon desiderato.
L’engine che muove Pokémon Sole e Luna è da lodare sotto diversi punti di vista, dato che sfrutta a pieno la potenza della console portatile di Nintendo. Il continente di Alola è stato disegnato e sviluppato in maniera impeccabile, la grafica risalta quel calore e quell’atmosfera tipica dei luoghi hawaiani, contornato da degli NPC altrettanto curati e variegati. A malincuore tutto ciò non è privo di difetti, più volte è possibile avvertire un calo di framerate vertiginoso nelle situazioni più movimentate, inoltre il principale compromesso è stato quello di rimuovere l’effetto tridimensionale della console visto che l’hardware non avrebbe retto tale filtro. Non è una sorpresa, ma il comparto audio del gioco è piacevole d’ascoltare sia durante l’esplorazione che nell’avanzamento della storia principale, ovviamente accompagnato da degli effetti sonori di tutto rispetto che riescono a stabilire un nuovo livello qualitativo per la saga.
La nuova generazione offre tantissimi Pokémon variegati, sebbene il mondo di internet durante i loro reveal si è divertito a creare dei meme di tutti i tipi. Possiamo anche dirvi che gli starter sono veramente buoni, anche se noi ci siamo fiondati sul tenerissimo e potentissimo Litten che appartiene alla categoria di fuoco.
3 Commenti