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Thronebreaker: The Witcher Tales – Recensione

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Da quando il Gwent ha fatto il suo debutto su The Witcher 3: Wild Hunt, i giocatori hanno richiesto a gran voce una versione stand-alone che permettesse di usufruire di quel mini-gioco in un gioco vero e proprio. Per questo CD Projekt Red nel 2016 durante l’E3 di Los Angeles annunciò quel videogioco online chiamato per lo appunto Gwent.

Durante il suo debutto molti si chiedevano se questo nuovo progetto online avesse una modalità storia ed effettivamente doveva essere presente in questa versione. Purtroppo durante lo sviluppo, i ragazzi di CD Projekt Red sono incappati in qualche difficoltà tecnica per il bilanciamento e un restyling grafico del gioco. Nonostante ciò, gli sviluppatori hanno abbandonato l’idea di rilasciare una campagna espandibile come ad esempio quella di Hearthstone, al suo posto hanno dato spazio a un esperienza stand-alone che fonde gli elementi di Gwent. The Witcher Card Game con quelli della narrazione Singleplayer e per questo nasce il progetto: Thronebreaker: The Witcher Tales, un’esperienza che percorre il mondo di The Witcher con il sistema sopracitato.

Thronebreaker: The Witcher Tales Recensione

Prima dello Strigo

La storia è ambientata qualche anno prima dell’avvento dello strigo che conosciamo con il nome di Geralt Di Rivia, quindi quest’ultimo non è l’elemento cardine di Thronebreaker: The Witcher Tales. In compenso, la protagonista delle vicende è Meve, la regina di Rivia, il tutto durante la seconda guerra contro Nilfgaard. La narrazione è strutturata in un modo impeccabile, ci permetterà di girovagare in diversi ambienti facendoci conoscere diversi luoghi chiave e le razze che popolano il mondo di The Witcher. Gli atti della storia sono cinque e questi richiedono intorno alle venticinque – trenta ore di gioco effettivo per portarli al termine.

Per chi segue i libri di The Witcher scritti da Andrzej Sapkowski troverà qualche sorpresa, visto che durante la storia incontreremo diversi personaggi nominati spesso nelle avventure letterali dello strigo di Rivia. La narrazione ricalca il sistema del gioco principale, ci permetterà di prendere delle scelti importanti ai fini narrativi inoltre, i dialoghi avvengono come nelle visual novel con dei portrait in primo piano che cambieranno espressione in base al dialogo. Un risultato che a nostro avviso è molto gradevole, inoltre la storia è piacevole da seguire e arricchisce un pizzico la conoscenza dell’universo di gioco.

Thronebreaker: The Witcher Tales Recensione

Sistema unico

Il sistema di gioco è molto semplice, avremo una mappa in stile Fantasy, arricchito da dei modelli poligonali mossi da un engine che ammicca molto alla Cel-Shading. Durante le fasi nella mappa potremo muovere la nostra pedina, ovvero Meve, alla ricerca di risorse e collezionabili. E’ importante ricercare le risorse poiché ci permetteranno non solo di arricchire il nostro mazzo del Gwent, ma anche di migliorare il nostro accampamento. Il meccanismo di battaglia è diviso in molte fasi, avremo a disposizioni scontri dove potremo usare il nostro mazzo liberamente, senza alcuna restrizione, mentre in altri avremo a disposizione un determinato numero di azioni nelle quali dovremo capire in quale ordine usare le carte per risolvere l’enigma e raggiungere così la vittoria. Ma i vari scontri più difficili sono quelli con i modificatori, nel quale saremo costretti a compiere determinate azioni stando attenti ai modificatori.

Thronebreaker: The Witcher Tales Recensione

Una grande vastità

Il numero di carte presenti all’interno di Thronebreaker: The Witcher Tales è veramente immenso, infatti ci sarà offerta la possibilità di creare tantissime combinazioni da usare in battaglia. Al rovescio della medaglia però, a causa di non troppi scontri liberi il Deck Building è quasi inutile, poiché le occasioni per poter sfruttare dei mazzi ben studiati e settati saranno veramente poche. E’ presente anche una componente di potenziamento dell’accampamento – che abbiamo accennato qualche paragrafo sopra – il quale ci permetterà di ottenere dei potenziamenti per le carte già presenti nel nostro mazzo.

A livello artistico non ci sono parole per descrivere il lavoro svolto da CD Projekt Red, dire capolavoro forse è un po’ riduttivo. Il look da fumetto e cel-shading riesce a donare qualcosa di nuovo e mai visto, apprezzando così ogni singolo elemento che va a comporre quello che è la produzione. La cosa più bella è che le ambientazioni rimangono coerenti con la struttura narrativa della trilogia di The Witcher, inoltre il tutto è arricchito da una narrazione impeccabile che si amalgama perfettamente con lo stile di Thronebreaker.  Anche il comparto audio gioca un ruolo importante, è ben curato e piacevole d’ascoltare.

Thronebreaker: The Witcher Tales Recensione

Commento Finale

Anche questa volta i Polacchi sono riusciti a sorprenderci con una produzione di alta qualità, l’esperienza Singleplayer del Gwent è qualcosa che va assolutamente vissuta, specialmente se siete fan dello strigo di Rivia. Gli elementi narrativi sono molto interessanti e vanno ad arricchire la conoscenza sull’universo di gioco, aggiungendo qualche curiosità in più alla trilogia di Geralt. Per noi è un titolo assolutamente promosso, consigliato l’acquisto!

Thronebreaker: The Witcher Tales
  • 8.5/10
    Voto - 8.5/10
8.5/10

Riassumendo

L’esperimento di Thronebreaker: The Witcher Tales è riuscito, finalmente tutti i fan della serie potranno godersi un titolo che fonde le meccaniche del Gwent e quelle narrative di CD Projekt Red in un singolo progetto. Per noi è una produzione promossa!

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Scritto da
Federico Molino - Director and PR Manager

Classe 1996, assiduo consumatore di giochi di ruolo, amante della fotografia e informatico a tempo pieno.

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