Jusant
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Jusant – Recensione

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Ci sono vari videogiochi che, negli ultimi anni, ci hanno resi compagni di viaggi silenziosi, ma con molto da dire con le loro atmosfere e i loro mondi di gioco, e tra questi titoli troviamo anche Jusant.
Don’t Nod, studio di sviluppo dietro Remember Me, Vampyr e Tell Me Why tra i tanti titoli, ha deciso di creare un’avventura basata interamente sulla scalata, raccontando nel mentre una storia da scoprire attraverso lettere e messaggi lasciati indietro.

Ho avuto l’opportunità di giocare Jusant su PC tramite Steam grazie a Keymailer, e ho vissuto parte dell’esperienza in diretta sul nostro canale Twitch. Dopo essere arrivata al termine della scalata, sono pronta a parlarvi della mia esperienza!

Il silenzio dell’abbandono

Il mondo di gioco che ci troviamo a esplorare durante la nostra breve avventura è in uno stato di totale abbandono. Gli insediamenti che attraversiamo durante la nostra scalata sono deserti, animati solo dalla fauna del luogo che, nonostante la totale mancanza di acqua, continua a vivere. Infatti è da tanto che non piove, al punto che si è prosciugato il mare e sono finite da tempo le scorte di acqua dei vari insediamenti.

Impersoniamo i panni di un protagonista senza nome, che si trova a scalare l’ormai disabitata montagna con uno scopo ben preciso. Infatti, scopriamo subito che ad accompagnarci c’è una Cisterna, una creatura composta di acqua, che ci sta aiutando nella nostra ascesa fino alla vetta. Secondo le leggende e le storie per bambini locali, infatti, le Cisterne risiedono sul picco e si occupano della pioggia.

La narrazione si sviluppa davanti ai nostri occhi grazie ai numerosi documenti che troviamo per il mondo di gioco. Da annunci dei negozi che un tempo erano operativi, passando per gli scambi di lettere fino al diario di Bianca. Quest’ultimo è un resoconto del viaggio compiuto da questa ragazza, molto tempo prima rispetto alla nostra avventura, partendo del faro fino quasi alla vetta della montagna.
Buona parte dei documenti sono facili da trovare, mentre alcuni richiedono un minimo di attenzione in più. Non è necessario trovare tutti i collezionabili per comprendere al meglio il mondo di gioco: personalmente, trovandone circa l’80% totale, compresi anche affreschi, conchiglie e ometti di pietra, sono comunque entrata in contatto con le storie di tantissimi personaggi, alcuni senza nome, e sulla loro esperienza prima di lasciare la loro casa.

Jusant ha una storia semplice, ma anche molto interessante. Viene raccontata in modo delicato, anche attraverso gli scenari che ci troviamo davanti durante il nostro viaggio. Si arriva a una conclusione rapida nella sua esecuzione, ma molto memorabile nella sua direzione.

Jusant

Una scalata… rilassante

Il gameplay si basa interamente sulla scalata. I sei capitoli che compongono la storia contengono varie sezioni di scalata, durante le quali dobbiamo stare attenti a una barra che indica la nostra esaustione. Questa va pian piano esaurendo, ed è necessario ogni tanto fermarsi e far riposare il nostro protagonista premendo l’analogico sinistro. Compiere salti e doppi salti ci fa perdere una porzione della barra di esaustione finché non finiamo la scalata o non troviamo un punto dove fissare nuovamente la corda e ripristinare così anche l’indicatore.

Parlando della corda, questa si può estendere solo fino a una determinata lunghezza, dopo la quale non è possibile più procedere. Solo una volta mi è capitato di dover tornare sui miei passi perché l’avevo estesa troppo, ma poi non mi è più successo.
Durante la nostra scalata è possibile fissare la corda in dei punti a nostra scelta fino a tre volte. Questi ci permettono, in caso di caduta, di non perdere tutti i progressi fatti fino a quel momento.
Ci tengo a specificare che cadere non implica un game over, ma semplicemente il dover rifare una porzione di scalata se non abbiamo ancorato la corda. Jusant si pone come un’esperienza piuttosto rilassante e piacevole da giocare.

Durante i capitoli ci troviamo a dover fronteggiare delle avversità, specifiche per ognuno. Per esempio, a un certo punto dobbiamo scalare una parte della montagna preda di fortissimi venti, i quali ci obbligano a dover aspettare prima di compiere un salto. Infatti, se il vento non è nostro favore, possiamo rischiare di non arrivare al nostro obiettivo e, anzi, di cadere rovinosamente.
Oltre agli ostacoli naturali, però, abbiamo anche l’aiuto della Cisterna che ci permette di far fiorire delle piante per poterci arrampicare su di esse, oltre che sfruttare delle lucciole per saltare più in alto durante il quarto capitolo del gioco. Alle volte ci dobbiamo arrampicare su dei Ciottoli, delle creature rocciose che la nostra Cisterna può fermare con il suo eco.

Confesso che ci ho messo qualche minuto per abituarmi ai comandi di Jusant. Muovere le braccia durante l’arrampicata premendo i rispettivi grilletti, per quanto possa suonare intuitivo a parole, nella realtà mi ha portata a non arrampicarmi in modo fluido per i primi minuti. Tuttavia, dopo poco ho iniziato ad arrampicarmi meglio e non ho mai avuto altri problemi durante l’esperienza.

Jusant gameplay

Scorci indimenticabili

Sotto suggerimento del gioco stesso, ho vissuto la mia esperienza di Jusant con il supporto di un gamepad, nello specifico quello di Xbox Series. Devo ammettere, dopo aver provato brevemente a giocare anche con mouse e tastiera, che il gioco da il suo meglio utilizzando un controller per i comandi. La scalata è resa decisamente più fluida grazie all’utilizzo dei grilletti per il controllo delle braccia.

Tecnicamente parlando non ho nulla da ridire. Jusant è un’esperienza solida, che ho potuto giocare ai settaggi massimi senza incappare in alcun problema tecnico. Il frame rate è fluido anche nei momenti più concitati delle nostre scalate.

La direzione artistica è davvero ispirata, con uno stile decisamente memorabile e un sapiente utilizzo di una palette pastello che si sposa alla perfezione con la narrazione delicata del mondo di gioco. Memorabile il design delle varie creature che popolano l’ambientazione, tra cui l’adorabile Cisterna che ci accompagna.
Durante la mia scalata mi sono fermata più volte, man mano che mi avvicinavo alla vetta, per ammirare degli scorci letteralmente mozzafiato.

Davvero azzeccata la colonna sonora, la quale riesce a donare la giusta enfasi alle scene di maggiore impatto, tra cui soprattutto i momenti finali della storia.

Storia di un mondo

Jusant è un titolo veramente interessante e ben realizzato. Ha una durata piuttosto esigua, di circa quattro ore, ma offre una narrazione veramente delicata e ispirata. Mi trovo a consigliarlo a tutti coloro che hanno amato videogiochi poetici, se mi passate il termine, come Journey, titolo a cui ho pensato più volte durante la mia esperienza.

Jusant
  • 8/10
    Voto - 8/10
8/10

Riassumendo

Jusant è un’esperienza dalla narrazione delicata e molto rilassante da giocare. Decisamente un must per tutti coloro che hanno apprezzato esperienze come quella di Journey.

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Scritto da
Sofia Marotta

Videogiocatrice da sempre, amante dei RPG e con una passione smodata per The Binding of Isaac. Nel tempo libero, oltre ai videogiochi, legge o ricama.

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