Demonschool

Demonschool – Recensione

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L’annuncio improvviso della data di Hollow Knight: Silksong ha costretto molti giochi a cambiare la propria data di uscita: tra questi erano presenti CloverPit, di cui vi ho parlato, e Demonschool. Proprio quest’ultimo aveva attirato parecchio la mia attenzione per la direzione artistica e perché qualcosa nell’interfaccia durante dei combattimenti mi ricordava i primi Persona.

Mi sono ritrovata così ad attendere con trepidazione il momento in cui avrei potuto finalmente provare con mano il gioco di Necrosoft Games. E alla fine ho avuto modo di giocarci con largo anticipo su PlayStation 5. Ora posso finalmente raccontarvi la mia esperienza con Demonschool!

Scheda del Gioco
Cover del gioco

Demonschool

Sviluppatore: Necrosoft Games

Distributore: Ysbryd Games

Piattaforme: PC, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox SeriesX|S, Nintendo Switch

Data di uscita: 19/11/2025

L’arrivo dell’Apocalisse

Faye è stata addestrata una vita intera a combattere i demoni, e il suo arrivo sull’Isola di Hemsk per frequentare l’università locale è l’ideale per mettere a frutto tutto ciò che sa. La ragazza fin da subito incontra altri studenti, Namako, Destin e Knute, che, come lei, discendono da cacciatori di demoni. Insieme si ritrovano a portare a termine i compiti forniti dal loro insegnante, che consistono nel chiudere portali demoniaci che si stanno aprendo sull’isola…

La trama di Demonschool è volutamente sopra le righe, piena di ironia e di riferimenti alla cultura pop degli Anni Novanta. Non dovete lasciarvi ingannare però, perché andando avanti la storia ci rivela dei colpi di scena interessanti e coinvolgenti.

Oltre alla narrazione principale, abbiamo anche tante missioni secondarie, spesso divise in più parti. Queste non solo aumentano la longevità del gioco, assieme alle altre attività disponibili, ma ci permettono di conoscere meglio i personaggi e di approfondire il mondo di gioco, oltre a donarci tanti momenti divertenti.

Vita universitaria…

Il gioco si sviluppa in undici settimane, divise in cinque giorni, ognuna a sua volta suddivisa in Mattina, Sera e Notte, più il weekend con una sola fase. Ogni fase ha un evento per proseguire nella storia, ma abbiamo modo di svolgere varie attività prima di procedere con la narrazione. Queste includono le già citate missioni secondarie, delle interazioni ricorrenti, come lasciare una moneta al santuario vicino al faro o accarezzare un cane, pescare e coltivare i rapporti con gli altri personaggi.
In modo organico si forma una routine nelle nostre azioni, che mi ha ricordato molto la gestione delle giornate nei Persona dal 3 al 5.

Nel weekend possiamo portare Knute a noleggiare un nuovo film, di cui scriverà nel giornale di Namako in uscita ogni lunedì

Per aumentare il rank (in totale ce ne sono cinque, da 0 a 4) della relazione con un dato personaggio, possiamo scegliere nei dialoghi le opzioni per dargli ragione, ma anche fare con loro i minigiochi del karaoke e della cucina. Una volta riempita la barra del rank corrente abbiamo un evento, e nell’ultimo evento abbiamo la possibilità di scegliere se mantenere la relazione amichevole o se passare allo step successivo.

Demonschool Aina romance

…E battaglie demoniache

Quando si tratta invece di picchiare i demoni o i gangster di turno, il gioco si rivela uno strategico dalle meccaniche semplici, ma decisamente ben riuscite e divertenti. Tutti i personaggi hanno una classe (Brawler, Phaser e Modifier sono le tre più diffuse tra i personaggi) e un elemento (Terra, Fuoco, Acqua per gli altri personaggi, Almighty per Faye).

Durante le battaglie schieriamo quattro personaggi, e ogni turno si divide in una fase di pianificazione e uno di esecuzione. Durante la Planning Phase scegliamo come muovere il party, utilizzando la stamina a nostra disposizione. La prima azione di ognuno costa un punto stamina, e poi incrementa a due punti e così via. Mentre pianifichiamo possiamo riavvolgere le azioni ogni volta che vogliamo, in modo da preparare la migliore strategia possibile.
Una volta soddisfatti, teniamo premuto triangolo e passiamo allo svolgimento delle azioni dei personaggi, con la possibilità di scatenare potenti attacchi combo con il giusto posizionamento, per poi vedere le azioni dei nemici. Infine, prima di passare al turno successivo, abbiamo l’apparizione, se prevista, di nuovi avversari.

Per superare una battaglia dobbiamo sconfiggere un dato numero di nemici, e poi far arrivare almeno un personaggio alla fine del campo per sigillare il portale. La valutazione dello scontro (da A a C) dipende da se abbiamo perso o meno un membro del party o se abbiamo concluso la lotta entro un certo numero di turni.

C’è purtroppo una certa ripetitività nel roster dei nemici. Nei primi giorni di gioco ci vengono introdotti sempre nuovi tipi, ma superato un certo punto ci scontriamo il più del tempo con gli stessi avversari. Compensano le boss fight, molto variegate tra loro.

Demonschool gameplay

Una tecnica per ogni personaggio

I personaggi hanno tre punti vita, una resistenza e una debolezza, così come una barra da caricare per un attacco speciale. Inoltre hanno due slot per le tecniche che impariamo, che includono effetti di stato negli attacchi, resistenza a un dato elemento e altro ancora.
C’è anche un terzo slot, nel quale ognuno può equipaggiare un Aspect Shift: questa speciale abilità permette di cambiare in modo significativo lo stile di combattimento di un personaggio. Per farvi un esempio, i Phaser hanno Cross Slash, un Aspect Shift che, invece di far spostare attraverso i nemici, permette di attaccare in un pattern a croce.

Le tecniche si possono acquistare presso il mercante, oppure le possiamo ottenere svolgendo attività o completando le missioni secondarie. Queste, però, vanno anche studiate prima di essere sbloccate.
All’inizio lo sblocco delle tecniche è piuttosto lento, questo perché ogni personaggio ha quattro giorni di cooldown prima di poterne studiare una nuova. Inoltre servono quasi sempre minimo due personaggi per ogni tecnica. Più avanti, con l’arrivo di nuovi personaggi nel nostro party, lo sblocco diventa molto più rapido.

Stile diabolico

Lo stile di Demonschool colpisce fin dal filmato introduttivo. I design dei boss che incontriamo durante la storia, così come l’estetica dei campi di battaglia, sono decisamente ispirati. In generale è ottima la resa della pixel art adoperata dal team di sviluppo. L’Isola di Hemsk ha poche location, ma tutte veramente ben realizzate, così come i ritratti dei vari personaggi.
Ottima la colonna sonora del gioco, con delle tracce che mi sono rimaste impresse anche giorni dopo averle sentite.

Demonschool Boss Fight

Tecnicamente parlando, su PlayStation 5 non ho riscontrato particolari problemi, se non un singolo bug durante una delle boss fight, in cui i personaggi e i nemici sono apparsi fuori dalla griglia del combattimento. Per fortuna ho risolto subito ricaricando il salvataggio automatico, che era subito prima della battaglia.

La build che ho giocato aveva qualche problema con i gradi delle relazioni con i personaggi, in cui ho avuto l’evento finale prima di raggiungere il Rank 4. Inoltre qualche trofeo non si è sbloccato correttamente. In questo caso, però, si tratta di problemi noti agli sviluppatori, e dovrebbero essere risolti con l’uscita del gioco.

Il figlio illegittimo di Persona

Demonschool si è rivelato una vera e propria sorpresa. Quello che abbiamo di fronte è un titolo divertente e pieno di umorismo, ma allo stesso tempo in grado di sorprendere con dei colpi di scena ben assestati.
Alcuni elementi non possono non far venire in mente Persona, ma ci tengo a sottolineare che il gioco di Necrosoft Games è pieno di personalità e di idee originali.

Il 2025 è stato un anno pieno di videogiochi di alto livello, ma nel chiudere questa recensione vi consiglio di trovare spazio nella vostra agenda videoludica per Demonschool!

Demonschool
Demonschool
Riassumendo
Demonschool è uno strategico divertente, pieno di umorismo e ricco di personalità. Il tutto è accompagnato da una direzione artistica davvero ispirata.
Pro
Storia piena di umorismo, ma anche di colpi di scena
Tanti riferimenti alla cultura pop degli Anni Novanta
Gameplay immediato e divertente
Direzione artistica ispirata
Contro
Poca varietà nel roster nemico
8
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Scritto da
Sofia Marotta

Videogiocatrice da sempre, amante dei RPG e con una passione smodata per The Binding of Isaac. Nel tempo libero, oltre ai videogiochi, legge o ricama.

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