Quando è stato annunciato, la natura di Hell is Us mi è sembrata poco chiara. Confesso che inizialmente la prima ipotesi è stata quella di un Soulslike, visto come era stato impostato il trailer, ma così non era. Nel corso delle ultime settimane mi sono immerso nel mondo di gioco di Hell is Us, sviluppato da Rogue Factor e pubblicato da Nacon.
Dopo aver passato molte ore in compagnia del gioco nella sua versione per PlayStation 5, sono pronto a raccontarvi la mia esperienza!
Hell is Us
Sviluppatore: Rogue Factor
Distributore: Nacon
Piattaforme: PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC
Data di uscita: 04/09/2025
L’inizio di tutto
La storia di Hell is Us prende inizio con un interrogatorio. Vedremo il protagonista Remi seduto a un tavolo, costretto a parlare dei motivi che lo hanno spinto a tornare nella sua città natale, Hedea. Il gioco parte in modo criptico, perché dopo questa scena con il poligrafo e davanti a noi il nostro carceriere, non ci vengono dati molti dettagli sulla trama. Proprio su questo aspetto il gioco risulta essere per tutta la sua durata criptico: spesso alcuni avvenimenti legati al passato del mondo di gioco dovremo scoprirli parlando con le persone che sono rimaste in vita.
Il poco che sappiamo è che il protagonista è spinto dal desiderio di tornare nel suo paese natale per trovare i suoi genitori. In tutto ciò il mondo di gioco è attanagliato da una calamità che ha causato la comparsa di molteplici creature pericolose, che non sono vulnerabili alle armi convenzionali che conosciamo. Anche il modo in cui il nostro eroe si arma è piuttosto banale, e il tutto viene spesso commentato dalla stanza dell’interrogatorio, percependoli come pensieri.

Alla ricerca della via
Una cosa che mi ha colpito in Hell is Us è che il gioco non ci dice spesso cosa dobbiamo fare nello specifico. Tutto quello che ci viene detto fin dall’inizio è che leggere con attenzione le informazioni in nostro possesso e indagare nel mondo di gioco è fondamentale per capire come proseguire nella missione principale. Nelle prime ore è normale rimanere spaesati, anche perché alcuni oggetti ci risultano incomprensibili, a causa della mancanza della specifica abilità o dell’oggetto che si otterrà molto più avanti nel gioco.
Per quanto a prima vista possa sembrare un titolo open-world, non lo è. Abbiamo delle zone molto ampie da esplorare, al cui interno potremo trovare abitanti pronti a darci informazioni, e starà a noi decidere quanto approfondire con le varie voci disponibili nell’apposito menù. Spesso capiterà che alcuni personaggi ci chiedano di svolgere delle mansioni per loro, o di recuperare un determinato oggetto. Questo ci permetterà di compiere una buona azione, ottenendo così una ricompensa a missione compiuta.
Il titolo presenta molti rompicapi da superare, alcuni semplici e altri più complessi. Il gioco ci mette alla prova in diverse situazioni, sbarrandoci la strada e costringendoci a esplorare il più possibile per trovare la via. Ho apprezzato molto il fatto che alcuni luoghi secondari ricompensino con del buon loot per il nostro personaggio. L’unico difetto, a mio avviso, è che spesso le informazioni fornite risultano eccessivamente criptiche: anche le descrizioni presenti sui muri non si rivelano sempre molto utili.

L’inferno e armi
Per i combattimenti avremo a disposizione diverse armi, che spaziano dalla spada fino alle doppie accette. Potremo contare su attacchi, parate e una schivata utile per eludere i nemici. È presente anche una barra dedicata alla stamina, che stabilisce quante azioni possiamo eseguire. Purtroppo la stamina, chiamata qui resistenza, è legata alla salute: meno energia avremo e più breve sarà la barra. Ho riscontrato alcune difficoltà con la parata, non sempre precisa e a volte poco reattiva. Per curarci potremo utilizzare oggetti recuperabili in giro per la mappa di gioco.
Dal punto di vista dei nemici, molti presentano meccaniche differenti. Ci sono i più semplici, da affrontare in modo diretto, e altri che custodiscono un globo al loro interno e che li protegge. Questa seconda categoria è molto più ostica, perché la protezione a sua volta attacca e riesce a sottrarre un ingente quantitativo di energia. Per aumentare la nostra difesa potremo fare uso degli equipaggiamenti e, dallo stesso menù, gestire anche la scelta delle armi.

Drone e Armi da livellare
Per quanto riguarda l’inventario, è stato svolto un buon lavoro di gestione, con tutto organizzato per settore. Ho apprezzato in particolare il modo in cui sono stati strutturati i menù, soprattutto quelli legati agli elementi analizzati durante la storia, che ci permettono di avere un quadro chiaro delle informazioni raccolte fino a quel momento.
Le armi hanno un livello e questo aumenterà man mano che sconfiggeremo i nemici. Non esistono dei falò come nei soulslike, ma troveremo nella mappa di gioco dei poligrafi dove salvare. Se moriremo, verremo portati all’ultimo poligrafo, i nemici uccisi rimarranno morti, ma perderemo il progresso ottenuto con l’arma. Ad accompagnarci negli scontri c’è anche il nostro drone, che si rivela utile per distrarre i nemici, oltre a essere un valido alleato durante l’esplorazione e la raccolta degli oggetti.

Tecnicamente non infernale
Ho avuto il piacere di provare Hell is Us su PlayStation 5 e devo dire che il risultato finale non è stato negativo. Ho riscontrato solo qualche calo di framerate nelle zone più affollate di nemici. Durante l’esplorazione si notano alcuni pop-in, ma nulla che compromette la qualità complessiva della giocabilità. In compenso, durante gli scontri il titolo mantiene un’ottima stabilità, rendendo le battaglie sempre dinamiche e fluide.
Il doppiaggio in inglese presenta alti e bassi, con alcuni personaggi più convincenti di altri. Si sarebbe potuto osare di più per quanto riguarda le animazioni, che in diversi casi risultano sporche e grezze, con movimenti bruschi e poco naturali. A livello di level design, Hell is Us propone soluzioni già viste, ma comunque realizzate con cura, pur senza offrire aree particolarmente vaste.

Commento Finale
Il lavoro svolto da Rogue Factor con Hell is Us è di buona qualità. Alla base troviamo un gameplay molto divertente, accompagnato da un mondo di gioco ricco di contenuti. Per quanto la trama sia interessante, a tratti risulta fin troppo criptica e poco chiara, anche nella sua conclusione. Non avrebbe guastato una maggiore varietà di nemici, che purtroppo tendono a ripetersi.
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