Lost Soul Aside è stato tra i primi titoli a entrare nel China Hero Project, iniziativa per sostenere lo sviluppo di videogiochi in Cina, di PlayStation. Il gioco fece la sua prima comparsa su YouTube nel 2016, e da allora il creatore Yang Bing, grazie al supporto di Sony, ha fondato lo studio di sviluppo UltiZero Games.
Dopo quasi dieci anni e non poche difficoltà dietro le quinte, Lost Soul Aside è finalmente diventato realtà per PC e per PlayStation 5. Grazie a PlayStation ho avuto modo di giocare per voi quest’ultima versione del titolo, e sono finalmente pronta a parlarvene.
Come se la sarà cavata la prima produzione di UltiZero Games? Scopriamolo insieme!
Lost Soul Aside
Sviluppatore: UltiZero Games
Distributore: PlayStation Studios
Piattaforme: PC, PlayStation 5
Data di uscita: 29/08/2025
Anime da salvare
Nel gioco impersoniamo Kaser, un giovane appartenente a un gruppo ribelle chiamato BARLUME. L’obiettivo del protagonista e dei suoi compagni, tra cui la sorella Louisa, a inizio gioco è di far scoppiare dei fuochi d’artificio durante la parata imperiale. Durante questo atto di protesta, dei meteoriti cadono dal cielo e tutti i presenti vengono attaccati da strane creature chiamate Voidrax.
Kaser, separato dalla sorella, si ritrova in un laboratorio sotterraneo ed entra in contatto con Lord Arena, il quale garantisce al protagonista i poteri per contrastare i Voidrax. Una volta riunitosi con Louisa, questa finisce vittima di un Voidrax, che le sottrae l’anima.
Inizia così il viaggio di Kaser per liberare le anime catturate dai Voidrax, mentre la minaccia di queste creature e del loro leader Aramon si fa sempre più grande…

Lost Soul Aside, pur avendo una trama piuttosto basilare, si perde in tutta una serie di contraddizioni ed elementi che hanno poco senso. Il tutto a partire dall’atto sovversivo del prologo, dove un gruppo ricercato al pari dell’Avalanche di Final Fantasy VII… Spara dei fuochi d’artificio durante una parata e subito parte l’esercito imperiale ad attaccare i ribelli.
Fosse solo questo il problema con la narrazione si potrebbe anche chiudere un occhio, ma per tutte le diciassette ore per concludere la storia ci ritroviamo davanti a scene che ci danno un’informazione, per poi contraddirsi in quella subito dopo. Alle volte Kaser e gli altri personaggi sono a conoscenza di fatti che dovrebbero essere a loro ignoti, ma che vengono mostrati ai giocatori.

Una gemma nascosta
Il fiore all’occhiello di tutta la produzione di UltiZero Games è il combat system, che si ispira agli stylish hack’n’slash.
Nel corso dell’avventura arriviamo a impugnare fino a quattro armi (spada, spadone, spada doppia e falce) molto diversificate tra loro e che si possono concatenare in combo a terra e aeree devastanti. Si passa da un’arma a un’altra con la pressione di R1 e il cambio è pressoché istantaneo, non interrompendo mai la fluidità dell’azione.
Oltre ad attaccare con Quadrato e Triangolo, abbiamo una parata che effettuiamo con la pressione di Cerchio, una schivata con L1, delle magie e la possibilità di effettuare una scarica con R2. confesso che quest’ultima opzione mi è capitato di usarla poco in combattimento, visto che Kaser deve essere illuminato di blu per poterla utilizzare e molte volte non mi era possibile vedere per via di tutti gli effetti particellari a schermo.
Non manca la fusione tra Kaser e Arena dopo aver riempito l’apposita barra, che consente di fare molto più danno.
Per quanto riguarda la parata e la schivata, queste ci danno un grande vantaggio se eseguite con tempismo perfetto, ma entrambe consumano un’apposita barra di vigore. Una volta esaurita la barra non ci è possibile parare e, invece di schivare, possiamo rotolare.

I nemici più grandi e i boss, oltre alla barra della vita, ne hanno una che una volta esaurita li stordisce. Questo ci consente di attaccarli premendo in contemporanea Croce e Quadrato per un attacco devastante. Delle volte però mi è capitato che questo attacco si interrompesse a metà, come se l’animazione si fermasse senza apparente motivo.
Sconfiggendo i nemici, aprendo i forzieri e completando le sfide che troviamo nei vari capitoli (dalle challenge tipiche degli hack ‘n’ slash ad altre dove dobbiamo raccogliere dei frammenti di energia o delle sfere in ordine), maturiamo esperienza per ottenere dei punti abilità. Questi si spendono negli alberi dedicati alle quattro armi e includono, oltre allo sblocco di nuove tecniche anche migliorie per Kaser stesso. Si passa dall’aumento del tasso di critico e di quello dell’attacco fino alla percentuale di rigenerazione vita.
Ciò che non abbiamo invece è un proprio livello con Kaser, mentre curiosamente i nemici hanno un livello accanto alla barra della vita. Essendo in origine presente un sistema di livellamento sembra più una dimenticanza, visto che non è un dato che ci serve.

Platforming e Deja Vu
Ci sono due elementi del gameplay che non mi sono andati particolarmente giù: le sezioni di platforming e un’estrema ripetizione dei nemici.
Partendo dal platforming, queste sezioni sono piuttosto frequenti e spesso si protraggono troppo a lungo. Delle volte, inoltre, la telecamera ci mette i bastoni tra le ruote, e sono più le volte che sono caduta per colpa della visuale che non per altro.
Quando otteniamo la falce possiamo utilizzarla come rampino in delle sezioni platform dedicate a questa meccanica. Tuttavia sono più le volte che, pur essendo vicini al gancio da utilizzare, Kaser finisce col puntare da tutt’altra parte e cadere di sotto.
Per quanto riguarda la ripetitività dei nemici, il problema non è tanto con quelli comuni, ma con i boss e i mini-boss. I capitoli di Lost Soul Aside, tranne quando interrotti dal platforming, sono degli scontri continui e pieni di boss piuttosto frequenti. Il vero problema è che questi scontri, che dovrebbero essere memorabili rispetto al resto, finiscono con l’essere tutti uguali perché affrontiamo quasi sempre dei reskin di boss già sconfitti.

Un’esperienza instabile
Se con la trama si può chiudere un occhio, ciò non si può fare con la realizzazione tecnica. Ho giocato Lost Soul Aside su PlayStation 5 Slim con la patch del Day One e la patch 1.004.000, e ho avuto svariati problemi per tutta la sua durata. Il più frequente consiste in degli stuttering del gioco che ho avuto mentre avanzavo nei livelli ogni tot passi per tutta la sua durata. Oltre a ciò ho avuto un crash del gioco (con la patch 1.004.000), svariati cali di frame rate durante i combattimenti e delle istanze in cui i nemici o si fermavano e non attaccavano più, o diventavano invisibili o entrambe le cose.
Il level design risulta poco ispirato, tendendo a ripetere la stessa formula, mentre le ambientazioni e i nemici alternano design più ispirati ad altri più scialbi. Il tutto con una grafica tutto sommato piacevole, ma che non riesce a nascondere molte incertezze. Da espressioni non convincenti, fino all’anti-aliasing non pervenuto durante le cutscene.

Il doppiaggio inglese non riesce a convincere, mentre quello in giapponese e in cinese son ben realizzati, anche se non eccelsi. Personalmente ho giocato la prima metà del gioco con il doppiaggio cinese, apprezzando particolarmente Lord Arena, e la seconda metà con quello giapponese. Con quest’ultimo ho gradito maggiormente le voci scelte per Kaser e per Zana.
La colonna sonora si divide tra tracce molto ispirate e altre che risultano estremamente anonime, e sono proprio queste ultime quelle che ci ritroviamo ad ascoltare per la maggior parte del tempo.
Ci sono dei problemi con il mixaggio dell’audio, con volumi sballati tra la musica in sottofondo e i dialoghi. Inoltre in varie occasioni la traccia musicale si interrompe bruscamente durante i filmati. Durante il Capitolo 4 la traccia in sottofondo mentre esploriamo e combattiamo più volte si ferma e ci lascia nel totale silenzio per svariato tempo.

Serve più tempo
Lost Soul Aside aveva bisogno di più tempo, e UltiZero Games di maggiore esperienza nello sviluppo di videogiochi. Paradossalmente la spinta di PlayStation non ha aiutato: proporre un titolo così acerbo a 69,99€ è una mossa che finisce solo col ledere la produzione.
Consiglio di recuperare la produzione di Yang Bing e del suo studio solo se siete appassionati del genere hack ‘n’ slash. Non prima, però, di aver atteso qualche aggiornamento più corposo e che risolve del tutto le varie mancanze tecniche.

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