Non è passato molto tempo da quando Nine Sols è arrivato su PC. Si tratta di un metroidvania ricco di azione, che ha riscontrato un grande successo tra il pubblico grazie al suo stile unico e alla sua principale ispirazione: Sekiro: Shadows Die Twice. Il motivo di questa ispirazione lo analizzeremo nella recensione, ma posso già dirvi che Red Candle Games è un team di sviluppo molto capace, in grado di dare nuova linfa vitale a un genere che, nell’ultimo periodo, ha visto produzioni spesso tutte uguali o con l’obiettivo di raggiungere la bellezza di Hollow Knight.
Dopo averlo esplorato in lungo e in largo, sono pronto a parlarvi della versione PlayStation 5 che ho provato!

La vendetta ha inizio
La storia è principalmente ambientata in un mondo che fonde appieno le ambientazioni asiatiche con quelle in stile Cyberpunk, definita dagli sviluppatori con il termine Taopunk. Il luogo in cui ci troviamo è un rifugio sacro, creato da dei antichi, protetto da alcuni macabri rituali divini. In realtà il luogo ha uno scopo differente e, nonostante ogni anno vengano sacrificate diverse persone per il bene comune, non è effettivamente qualcosa di divino a vegliare su di loro.
Noi impersoniamo Yi, che, dopo aver subito gravi ferite, viene curato da uno dei bambini della cittadina. Quello che si para davanti a lui è un percorso di vendetta verso i Nove Soli, e per farlo deve comprendere il mistero che si cela nel sottoterra in questa struttura tecnologica ma, allo stesso tempo, aliena.
La narrazione non nasconde in alcun modo le sue referenze principali, ovvero quelle della cultura taoista. La cosa che ho più apprezzato di Nine Sols è il modo in cui la trama si evolve man mano e come certe cose ci vengono svelate con il giusto ritmo. Non aspettatevi una complessità disarmante o colpi di scena memorabili, ma ci troviamo davanti a un racconto piacevole da seguire, e che ci terrà impegnati grazie al suo misterioso universo. È bello vedere come Yi sia apparentemente un personaggio distaccato, ma si comporti in modo diverso in situazioni più delicate.

Fino all’ultimo Parry
Il punto di forza di Nine Sols sta proprio nel gameplay, grazie al suo sistema che strizza l’occhio a Sekiro: Shadows Die Twice. Si tratta di un sistema di parry molto interessante, che offre una grande finestra d’azione senza rischiare di essere fin troppo proibitivo. Imparare il set di combattimento dei nostri nemici è importante, perché, in base agli attacchi che defletteremo, potremo aprire una debolezza e sferrare potenti colpi per abbatterli una volta per tutte. C’è da dire che non è sempre semplice, soprattutto nelle prime ore di gioco, dove è tutta una questione di imparare i tempi dei nostri avversari.
Con il pad alla mano, la principale fonte d’ispirazione è evidente, ma questo non deve essere preso come un punto negativo. Ciò, in realtà, offre un valore aggiunto all’intera opera. Ho apprezzato anche la varietà dei nemici a cui dovremo rivolgere i nostri attacchi, molto particolari e unici nel loro genere. Dal punto di vista stilistico non ho nulla da dire, perché anche i boss risultano molto ispirati e in linea con l’ambientazione offerta da Nine Sols.
C’è da dire che le battaglie con i boss, se in un primo momento sembrano molto semplici, dopo diventano molto più ostiche, alzando il livello di sfida. Sarà importante sbloccare le abilità, soprattutto per ampliare il nostro set di combattimento e disporre di un’offensiva più efficace contro i nemici. Questo rende il combattimento sempre una bella sfida.

Strutturalmente variegato
La struttura è quella tipica di un metroidvania. Nelle prime ore, la mappa può sembrare abbastanza lineare, soprattutto se seguiamo il percorso delineato dai nemici che affronteremo. Tuttavia, una volta raggiunto l’hub principale del gioco, ci accorgeremo di quanto possa essere criptica la mappa di Nine Sols, facendoci perdere tra le diverse stanze che ci si parano davanti. Le situazioni con elementi di platforming sono innumerevoli: bisognerà fare attenzione a dove possiamo arrampicarci o effettuare una corsa per raggiungere determinati punti. Si tratta di sezioni interessanti che aggiungono anche una sfida ambientale non trascurabile.
C’è da dire che, purtroppo, a un certo punto alcune delle ambientazioni tendono a ripetersi, così come i nemici. Nonostante ciò, la struttura degli scenari è ben curata, oltre che stilisticamente molto valida. La struttura di alcuni percorsi può essere definita volutamente difficile, in modo da farci prendere dimestichezza con i salti e le arrampicate. Per chi non ama particolarmente il platforming, sarà rassicurante sapere che queste sezioni non sono molto frequenti.

Dal passato al presente
Dal punto di vista estetico, Nine Sols è veramente un gioiellino. Soprattutto nelle prime ambientazioni, è possibile ammirare scenari che richiamano pienamente le influenze taoiste, combinando disegni a mano con ambientazioni molto stilizzate e piacevoli da vedere. Ogni zona è stata curata nei dettagli, soprattutto per donare uno stile distintivo rispetto ad altre produzioni. Come dicevo, l’unica pecca riguarda la ripetitività degli scenari, che alla fine esauriscono la loro bellezza, cadendo in una situazione di “già visto”. Senza ombra di dubbio, il comparto grafico è uno degli elementi fondamentali di Nine Sols, che rende l’esperienza ancora più immersiva e onirica. La scelta di fondere elementi tradizionali con il mondo moderno è stata una delle decisioni più azzeccate per la produzione.
Anche la colonna sonora è veramente piacevole, con molte tracce che accompagnano bene l’esperienza di gioco. Non abbiamo un doppiaggio nel vero senso della parola, dato che non c’è un voice acting completo, ma solo dialoghi scritti e alcuni versi doppiati in determinate parti.

Commento Finale
Nine Sols rappresenta la giusta evoluzione del genere metroidvania, fondendo diversi elementi che si sposano molto bene tra loro. Ho apprezzato particolarmente le peculiarità del gameplay, ereditate da produzioni come Sekiro: Shadows Die Twice. Ciò che mi ha colpito più di tutto è l’ambientazione, con il suo miscuglio di tradizionalismo taoista ed elementi cyberpunk. Nonostante a livello di gameplay possa richiamare altre produzioni, è un’opera molto interessante, probabilmente tra le produzioni indipendenti più rilevanti di quest’anno!
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