Compulsion Games negli anni si è sempre distinta con produzioni, Contrast e We Happy Few, a colpo d’occhio sempre intriganti. South of Midnight è il loro primo progetto dopo essere diventati parte di Xbox Game Studios, ed è uscito proprio oggi in Accesso Anticipato (l’edizione standard sarà disponibile dall’8 Marzo) su PC e su Xbox Series X|S. Il gioco è anche incluso con l’abbonamento Xbox Game Pass.
Grazie a Xbox Italia e a Compulsion Games, ho avuto modo di giocare per voi in anteprima a South of Midnight nella sua incarnazione per Xbox Series X|S. Ora che l’embargo è scaduto, posso finalmente parlavi di quello che secondo me è un titolo assolutamente imperdibile!

Nome del Gioco
Sviluppatore: Compulsion Games
Distributore: Xbox Game Studios
Piattaforme: PC, Xbox Series X|S
Data di uscita: 08/04/2025
Una nuova Tessitrice a Prospero
Ci troviamo a Prospero, una cittadina nella contea di Chickasaw in Mississippi. Un uragano sta per abbattersi sulla città, ed Hazel Flood si sta preparando ad evacuare assieme alla madre Lacey. Purtroppo la loro casa, con all’interno ancora Lacey, viene trascinata nel fiume.
Hazel ben presto scopre di essere una Tessitrice, e di poter quindi manipolare il tessuto di cui è composto il mondo, ovvero il Grande Arazzo. Non appena entra in possesso degli uncinetti magici, la ragazza inizia a vedere anche gli Stigma e i loro Nodi, degli strappi nel Grande Arazzo creati da eventi negativi.
La ragazza inizia il suo viaggio alla ricerca della madre Lacey e della loro casa, e nel suo percorso si imbatte ben presto in degli Stigma da sbrogliare…
La narrazione di South of Midnight tratta delle tematiche molto sensibili, come il lutto e il senso di perdita, e riesce a farlo con una grande delicatezza. Non vi nascondo che ci sono stati tanti momenti, mentre Hazel scopre i retroscena dietro la nascita degli Stigma, in cui mi sono emozionata parecchio. Il gioco riesce però anche ad alternare con qualche momento più leggero, in modo da non rendere l’esperienza troppo pesante.
Per il resto, la trama riesce a coinvolgere e a stupire con alcuni colpi di scena ben studiati, anche se secondo me il finale è un po’ troppo sbrigativo.

Il folklore del South e un cast pieno di personalità
Interessante la scelta di Compulsion Games di ispirarsi al folklore e alle leggende del profondo sud americano. Lo studio di sviluppo ha inserito nel titolo, tra le creature leggendarie che incontriamo, una loro interpretazione del Rugaru (Rougarou) della Louisiana e Huggin’ Molly, creatura originaria dell’Alabama.
Si tratta di miti e creature generalmente poco trattati nel media videoludico, ed è decisamente interessante poterli scoprire in South of Midnight.
Ho veramente apprezzato il cast di personaggi, a partire dalla protagonista. Hazel ha una personalità carismatica, e non manca di commentare quello che succede durante la nostra avventura, ma anche ciò che legge nei documenti sparsi per il mondo di gioco.
Durante il nostro viaggio incontriamo tanti personaggi indimenticabili, primo tra tutti il Pesce gatto gigante che ci accompagna.

Nodi da sbrogliare
Il gameplay di South of Midnight si suddivide tra le fasi di platforming e i combattimenti contro i nemici, chiamati Spettri. Per entrambe ci vengono incontro i poteri da Tessitrice di Hazel.
Nel caso del platforming, possiamo materializzare echi del passato per poterli usare come piattaforme, correre su pareti verticali o usare i fili per spostarci a mo’ di rampino. Si tratta di sezioni piuttosto piacevoli e che variano di capitolo in capitolo introducendo nuove meccaniche o elementi peculiari della zona dove ci troviamo.

I combattimenti sono nelle zone in cui la corruzione degli Stigma è maggiormente presente, e dobbiamo sconfiggere tutti gli Spettri prima di poter sbrogliare il Nodo di turno. Nel nostro arsenale abbiamo a disposizione attacchi normali e caricati, la schivata e le abilità da Tessitrice. Con queste possiamo intrappolare i nemici per breve tempo nei fili, attirarli verso di noi o spingerli via.
Come nel platforming e nell’esplorazione, anche nei combattimenti il gioco cerca sempre di introdurre nuovi elementi per rendere l’esperienza sempre fresca e coinvolgente.
Sono disponibili quattro livelli di difficoltà, Storia, Facile, Normale e Difficile, più una difficoltà totalmente personalizzabile secondo le nostre esigenze. Ho giocato South of Midnight a Normale, e ho trovato il tasso di sfida proposto molto appagante. In alcuni combattimenti un attimo di distrazione può portarci con molta facilità a un game over.

Il potere della musica
La direzione artistica di South of Midnight è semplicemente spettacolare. Lo stile grafico utilizzato per il design dei personaggi e delle creature è molto caratteristico, con tratti netti e per certi versi spigolosi. Il mondo di gioco presenta delle ambientazioni a tratti surreali, con molto contrasto tra i colori spenti che caratterizzano gli Stigma e la palette molto più accesa una volta riparato il Grande Arazzo.
Vera protagonista della direzione artistica, però, è la colonna sonora, la quale rispecchia i generi nati nel South, tra cui anche il blues e il country, con tracce che rimangono impresse. Le canzoni più memorabili sono quelle che sentiamo quando riusciamo a sbrogliare del tutto i grovigli legati alle creature leggendarie che incontriamo sul nostro cammino.

Tecnicamente parlando non ho riscontrato problemi di alcun tipo. La produzione di Compulsion Games ha un frame rate stabile, senza mai subire cali nemmeno nelle fasi più concitate dei combattimenti. Inoltre, i caricamenti sono sempre immediati.
Questione di stop motion
Fin dal suo annuncio, South of Midnight ha dato sfoggio delle sue animazioni in stile stop motion. Queste danno il loro meglio durante i filmati, donando un effetto molto piacevole. Invece nelle sezioni in-game, pur mantenendo l’effetto attivo, queste si notano poco e perlopiù in alcuni elementi delle ambientazione o quando Hazel è ferma. Secondo me si tratta di un’ottima scelta: in questo modo il gameplay rimane fluido e non rischia di subire rallentamenti poco piacevoli.

Un viaggio memorabile
South of Midnight è un gioco che è stato in grado di sorprendermi ed emozionarmi per tutta la sua durata. Compulsion Games ha svolto un lavoro eccelso nel confezionare un’avventura coinvolgente, con l’unico neo della produzione che consiste in un finale a mio parere troppo sbrigativo.
Il primo titolo dello studio di sviluppo sotto l’ala di Xbox Game Studios è totalmente promosso ed è il gioco ideale per iniziare questo Aprile videoludico con il piede giusto!
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