Nel mondo videoludico ci sono da sempre dei nomi leggendari, tra questi è impossibile non pensare a Tekken. Si tratta di una serie leggendaria che da anni riesce a stupirci, con cui molti di noi ci sono cresciuti, soprattutto con quella bell’opening di Tekken 3, o col famoso sorriso di Kazuya Mishima nel primo capitolo ormai divenuto iconico.
L’anno che è passato è stato quello dei grandi ritorni, tra Street Fighter VI e Mortal Kombat 1. Quest’anno Bandai Namco cerca di conquistare il pubblico facendo tornare il King of Iron Fist Tournament in questo atteso ottavo capitolo!
Ho avuto il piacere di completare tutte le modalità e raggiungere la conquista di ogni singolo obiettivo Xbox prima della recensione. Ecco cosa ne penso dopo un’intensa settimana in compagnia del gioco!

Il sangue dei Mishima
Il gioco riprende da dove avevamo lasciato il settimo capitolo, con la morte di Heihachi e con Kazuya pronto a conquistare il mondo. La storia si apre con uno scontro tra Jin e Kazuya, pronti a regolare i conti. Vediamo come il giovane Kazama sia tornato sul campo di battaglia, maturato dagli errori del passato, dato che proprio lui aveva dato inizio a questo grande conflitto.
La cosa che rende spettacolare la narrazione non consiste solo nei filmati cinematografici, ma nella cura che è stata riposta nel ripescare tutti gli elementi rimasti in sospeso per lunghi anni, come in un sogno criogenico.
La modalità storia, chiamata per l’occasione Il risveglio dell’oscurità, è divisa in quindici capitoli. La sua longevità si attesta dalle quattro alle cinque ore alla difficoltà media. In tutta la sua durata ha mostrato una grande maturità, soprattutto nel dare il giusto spazio a personaggi che erano rimasti molto blandi e in disparte negli scorsi capitoli di Tekken. Per farvi un esempio, Claudio Serafino in Tekken 8 ha una grande importanza ai fini narrativi e ci permette di capire meglio il suo ruolo nella grande disputa della famiglia Mishima.

Se in Tekken 7 la narrazione non era un punto cardine della produzione, in questo capitolo invece lo è. Nel cast troviamo personaggi dal grande spessore come Reina e Victor, che giocano un ruolo fondamentale all’interno della trama. Purtroppo non posso dire lo stesso di Azucena, che si riduce a poche battute e dalla dubbia importanza ai fini narrativi.
I vari capitoli della modalità Il risveglio dell’oscurità spaziano tra i classici combattimenti a quelli di taglio cinematografico. Spesso ci verrà chiesto di premere l’apposito tasto in sezioni Quick Time Event, che possono determinare anche il danno verso il nemico. In Tekken 8 i QTE non sono troppo presenti, e li vediamo contro i boss più importanti.
Il finale di Tekken 8 è soddisfacente: riesce a dare una conclusione a gran parte degli eventi che per troppo tempo si sono dilungati. Dall’epilogo è chiaro in quale direzione voglia andare il team di Tekken Project per il futuro della serie e non vedo l’ora di scoprirne di più!

E se invece…
In questo capitolo della serie la narrazione principale non è l’unica offerta per chi ama esplorare la storia dei personaggi. Torna nuovamente la modalità Episodi Personaggi, nella quale, scegliendo un combattente, potremo conoscere alcuni eventi del loro passato e non solo.
In alcuni casi i finali che presentano queste trame sono dei “what if?”, facendoci esplorare dei possibili epiloghi differenti. Come da tradizione, tra questi non mancano quelli meno seri e in grado di strapparci qualche risata.
Contando che dovremo completare cinque scontri per ogni personaggio, si tratta di un’offerta che espande in maniera significativa la longevità del gioco. Per completare tutti gli Episodi Personaggi, ci vogliono all’incirca quattro ore.

Pronti a conquistare le Sale Arcade!
Tra le novità c’è la modalità Quest Arcade, dove ci verrà chiesto di creare il nostro avatar personalizzato. Verremo trascinati in un mondo dove è appena uscito Tekken 8 in versione cabinato e insieme ai nostri amici cercheremo di conquistare tutte le sale più importanti per battere il campione indiscusso, Orochi.
In questa modalità gireremo diverse sale arcade, dove dovremo sfidare i campioni delle rispettive zone. Allo stesso tempo potremo sfidare tutti coloro che sono presenti nella stanza, per fare pratica e ottenere oggetti per la personalizzazione. Questa modalità è stata creata per essere un grande tutorial, dato che ci verranno spiegate man mano le basi del combattimento di Tekken. A mettere un pizzico di sfida in più ci sono le missioni secondarie, che ci richiederanno scontro per scontro di effettuare determinate azioni.
Personalmente l’ho trovata una modalità molto interessante e utile per chi si avvicina per la prima volta all’universo di Tekken. La Quest Arcade ci permette di familiarizzare al meglio con i comandi di gioco e scoprire anche qualche tecnica in più. Andando avanti nella storia di questa modalità, sbloccheremo le Super battaglia fantasma. In questa modalità potremo affrontare il fantasma di altri giocatori e quelli creati dal team di sviluppo, tra cui il fantasma di Katsuhiro Harada.
Nella modalità Super battaglia fantasma potremo affrontare anche il nostro fantasma. Questo imparerà ogni nostra mossa man mano che lo sfideremo, diventando così sempre più forte. Affrontando noi stessi potremo migliorare di gran lunga le nostre combo, capendo anche quali sono i nostri punti deboli. Ogni volta che riusciremo a battere noi stessi, l’IA imparerà delle nuove abilità, mettendoci a dura prova nello scontro successivo.

Un ritorno al passato
In questo capitolo fa il suo ritorno la modalità Tekken Ball, tra quelle più richieste dai fan da troppo tempo insieme a Tekken Force. Quella che viene proposta in questo ottavo capitolo è una sorta di evoluzione rispetto a Tekken 3. Anche qui avremo la possibilità di regolare i danni della palla e selezionare la tipologia di quest’ultima andando a inficiare sul peso e la velocità.
Per chi non la conoscesse, Tekken Ball è vero e proprio scontro di Beach Volley dove dovremo picchiare la palla e fare più danni all’avversario. All’interno del campo vigono le stesse regole del Beach Volley: se la palla cade a terra dall’altro lato è un danno per il giocatore. Chi riesce a scaricare la vita dell’altro si porta a casa la vittoria.
Ammetto che insieme a Phimie ci siamo divertiti molto a sfidarci in questa modalità. Un bel ritorno al passato e un grande dono da parte di Tekken Project ai fan!

Un tuffo in rete
La modalità multigiocatore di Tekken 8 ci permette di effettuare dei matchmaking diretti oppure entrare in un sistema di lobby online con il nostro personaggio creato per la Quest Arcade. Si tratta di un grosso spazio, dove è possibile interagire con gli altri giocatori tramite la chat testuale o attraverso le varie emote del personaggio. Se interagiamo con uno dei giocatori, potremo anche sfidare il loro fantasma.
All’interno della lobby online potremo sederci nelle varie postazioni, dove potremo affrontare gli altri giocatori che sono seduti dall’altra parte del cabinato. Potremo anche giocare online a Tekken Ball se ci recheremo nella zona apposita. Un’idea molto interessante, che ricalca molto l’onda di Street Fighter VI con il suo spazio per le lobby.
Per quanto riguarda i server, Bandai Namco ha implementato fin dal giorno d’uscita il sistema rollback. Questo permette di prevedere gli stati di gioco con grande anticipo, evitando il più possibile il Delay dei server. Posso dire che durante la mia esperienza non ho riscontrato problemi, il più delle volte i match sono stati piacevoli e privi di lag.
Dalle impostazioni potremo scegliere di dare la priorità alla risposta o alla fluidità. In questo modo il gioco darà un riscontro maggiore all’esecuzione dei tasti oppure alla prontezza di quello che accade allo schermo. In questo modo l’esperienza online è completamente personalizzabile.

Non è ancora finita!
Una cosa che ci viene detta spesso durante i vari tutorial del gioco, è che l’aggressività è alla base di Tekken 8. Il sistema di combo del gioco è stato in parte rivisto, aggiungendo dei moveset inediti ad alcuni dei storici personaggi del roster. Padroneggiare tutti e 32 personaggi non è di certo un compito semplice, anche perché ci sono delle combo davvero complicate, ma che una volta imparate risultano funzionali e letali.
In questo capitolo è stata introdotta la Barra Heat che ci permette di eseguire l’Heat Burst, una tecnica che possiamo attivare già a inizio scontro, che ci permette di divincolarci con facilità dal nemico grazie ad un attacco pesante. Una volta attivata, potremo scaricare la barra con un attacco letale, che riesce a togliere una porzione importante della barra nemica. Esistono anche gli Heat Dash e gli Heat Smash, degli attacchi che se portati a segno convertiranno il danno che infliggeremo al nemico in un recupero energia per noi.
Ancora una volta sono disponibili le Rage Arts, attivabili dopo aver perso un certo quantitativo di energia. Questi attacchi sono come un grande asso nella manica, perché se incastrati al momento giusto possono portare alla sconfitta del nemico a causa dell’elevato danno.
Una cosa che non ho apprezzato è il sistema delle combo semplici, che ho trovato spesso utilizzate online dagli avversari anche durante le partite classificate. Non si tratta di un sistema per semplificare la composizione delle combo, ma avremo a lato allo schermo delle scorciatoie che ci permettono di effettuare determinate azioni. A mio avviso non sono molto utili perché non si riesce ad apprendere l’essenza del gioco e si rischia di ridurci allo spam durante gli scontri.

I muscoli dell’Unreal Engine
Il lato tecnico di Tekken 8 è spaventoso. Abbiamo giocato al titolo su Xbox Series X e Xbox Series S, e su entrambe le console il gioco non ci ha quasi mai dato problemi. L’unica volta che il gioco non è stato impeccabile è stato durante alcune delle fasi più concitate verso la fine della Modalità Storia, dove il gioco ha presentato un leggero calo di framerate.
L’Unreal Engine 5 è mastodontico, ha una resa grafica eccelsa e riesce a offrire una spettacolarità scenica senza precedenti nel mondo dei picchiaduro. Le cut-scene della trama sono da spacca-mascella. Anche il comparto audio è impressionante: la colonna sonora riesce a dare la giusta carica e giocare un ruolo fondamentale rispetto a quanto fatto in Tekken 7.

Commento Finale
Posso finalmente dirlo: Tekken 8 è il titolo che ogni fan della serie aspettava da tempo. Non solo a livello di gameplay riesce a portare una ventata d’aria fresca al brand, ma offre anche una narrazione degna di nota, prendendo anche alcune delle sotto-trame che erano rimaste in disparte per troppo tempo
La maturità del team di sviluppo ha portato i suoi frutti in questa ottava iterazione e mi sento in dovere di consigliare il gioco a tutti i fan della serie e non!
TEKKEN 8
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9/10
Riassumendo
TEKKEN 8 è tutto ciò che mi aspettavo da un degno capitolo della serie. Le modalità presenti sono veramente molte, oltre a una narrazione di grande spessore e importanza rispetto al precedente capitolo. Il capitolo definitivo che ogni fan della serie dovrebbe possedere!
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