Sembra come se fosse ieri quando quell’Ottobre del 2011 uscì RAGE su PC, PlayStation 3 e Xbox 360, e noi ci apprestavamo a mettere le mani su quel nuovo e interessante prodotto sviluppato da id Software sotto la pubblicazione di Bethesda Softworks.
Se vi ricordate bene, il titolo fu annunciato nel 2007, ebbe addirittura uno sviluppo abbastanza travagliato, dato che inizialmente doveva anche essere pubblicato da Electronic Arts ma poi la palla balzò a Bethesda Softworks per via dell’acquisizione di id Software da parte di ZeniMax Media.
Nonostante tutto, fuori dal cilindro fu tirata una nuova IP funzionale, che vedeva un mondo post-apocalittico ispirato ai vari film dedicati a Mad Max. A distanza di tutti questi anni, Bethesda qualche mese fa annunciò a sorpresa l’arrivo di un secondo capitolo, ma questa volta sviluppato principalmente da Avalanche Studios (i creatori di Just Cause per intenderci) con la collaborazione attiva nello sviluppo di id Software.
Abbiamo avuto l’occasione di poter mettere le mani su RAGE 2, e finalmente siamo qui a parlarvi della qualità del titolo. Sarà riuscita Avalanche Studios a dare giustizia a questa serie? Scopritelo nella nostra recensione!
L’inizio della follia
La narrazione principale ci mette subito davanti un riassunto degli eventi del primo capitolo, spiegandoci che la terra fu devastata dalla collisione con un meteorite, creando quelle che furono le “terre devastate”.
Il protagonista del primo capitolo, Nicholas Raine, si ritrovò a dover fronteggiare un gruppo chiamato “l’autorità”, il quale minacciava l’obiettivo di ripristinare la popolazione sulla terra, riuscendo però a scamparla e ripristinare la linfa vitale in diverse zone del mondo.
Arrivati agli eventi del secondo capitolo (ambientati ben trent’anni dopo il primo), scopriremo che l’autorità non è stata annientata, anzi, si è potenziata e sta per attaccare le varie arche nel quale vivono diversi abitanti, tra cui la nostra protagonista.
Dopo uno scontro devastante, ci ritroveremo a diventare la chiave per la salvezza del mondo, divenendo uno dei Ranger, un gruppo di soldati specializzati con una serie di potenziamenti unici. Il primo obiettivo sarà quello di cercare tre figure importanti del progetto Daga, che serviranno per adempiere alla missione che al nostro protagonista è stata riservata.
La trama principale non è tra i punti forti della produzione, per quanto sia piacevole da seguire rimane un elemento accessorio alla produzione. Nonostante tutto, rimane un’esperienza piacevole, che riesce a strappare pure qualche sorriso grazie alla sua volgarità e esplicita violenza.
I personaggi sono variegati, ma oltre i tre poc’anzi citati, è difficile trovarne di grande spessore, anche lo stesso protagonista molte volte sembra fuori luogo, nonostante sia piacevole vedere un personaggio principale che parla all’interno di un titolo del genere.
Una volta completata la prima missione avremo a disposizione l’intera mappa, pronta ad essere esplorata a bordo del nostro veicolo Phoenix, una macchina blindata con tanto d’intelligenza artificiale. All’interno della nostra avventura avremo la possibilità di poterne sbloccare altri, ma il Phoenix rimarrà l’unico che potrà essere potenziato.
Nella mappa sarà possibile imbattersi in alcuni scontri contro dei ribelli, le quali stuzzicano in somiglianza la saga di Mad Max, ricordando così gli scontri in auto contro i predoni.
Alla base dell’open world
La mappa è molto grande ma sopratutto presenta una diversificazione disarmante. Le lande desolate si lasciano esplorare senza troppi problemi, la nostra auto è quasi un carro-armato fuso con un 4×4 dato che ci permetterà di resistere alle cadute più assurde e a scalare le colline più ripide.
La diversificazione delle aree avviene tramite la mappa, è sarà facile accorgersi quali aree siano più ispirate a livello di design.
La mobilità a piedi è molto fluida, il tutto grazie a delle movenze ben animate e alla possibilità di poter sfruttare i potenziamenti della corazza. Avere dei poteri ci permette di dare quel pizzico di adrenalina in più allo scontro, permettendoci anche di avere un vantaggio tattico contro il nemico.
L’unica pecca risiede nelle armi, dato che potremo usare solo quelle che la storia ci parerà davanti, senza poter rubare quelle dei nemici.
Fortunatamente il gameplay è molto fluido e si nota pesantemente il marchio di id Software, dato che ricorda molto spesso il gameplay visto sull’ultimo DOOM.
Purtroppo la difficoltà non è un granché, difficilmente si riuscirà a raggiungere il game over. I boss che incontreremo lungo il cammino, per quanto spettacolari, si riescono a battere in poco tempo e quasi sempre utilizzando le stesse strategie d’attacco.
Ad attutire il livello di difficoltà ci pensano pure i poteri, i quali danno un grande vantaggio rispetto ai nemici, lasciandoci perplessi su questa scelta di bilanciamento. Il nostro consiglio è quello di settare fin da subito una difficoltà elevata, in modo da ricevere quel pizzico di sfida in più che occorre a un titolo del genere.
L’engine di RAGE 2, chiamato Apex, è piacevole alla vista e si avvale dell’utilizzo di diversi effetti particellari spettacolari. Il problema principale risiede nelle texture, molte volte sono curate marginalmente e i modelli poligonali faticano spesso a caricare. Bisogna però lodare il framerate, il quale rimane stabile anche nelle fasi più concitate e piene di effetti particellari.
La bellezza delle lande Apocalittiche
D’altro canto, RAGE 2 si può vantare di avere un’ambientazione molto ispirata e ben delineata. Gli ambienti di gioco sono spesso ricchi di elementi con cui interagire, oltre che avremo la possibilità di distruggere molti oggetti presenti sulla mappa. La versione per PlayStation 4 Pro da noi provata si è difesa bene, non abbiamo avuto nessun problema “grave”.
Il titolo è stato doppiato in italiano, ma quest’ultimo non riesce ad eccellere, nonostante risulti accettabile il più delle volte. Il problema principale del doppiaggio italiano risiede nelle tonalità di voci, spesso un personaggio che dovrebbe avere una voce più rude, si ritrova ad avere una voce molto più tenue.
Siamo rimasti soddisfatti della colonna sonora, sempre carica di adrenalina e perfetta per ogni massacro.
Commento Finale
In conclusione, Avalanche Studios è riuscito a donare la giusta dose di adrenalina al brand di RAGE, mantenendo le idee di fondo che id Software aveva gettato nel 2011 sulla scorsa generazione. La trama non sarà delle più geniali, ma il titolo può vantare di offrire un divertimento fuori dal comune che riuscirà a intrattenere per un quantitativo d’ore sproporzionato.
Ci sentiamo in dovere di consigliare l’acquisto a chi è alla ricerca di un open world che non annoia e che riesce a donare una longevità dignitosa.
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8/10
Riassumendo
Il buon RAGE 2 è un punto a favore per Avalanche Studios, la quale è riuscita a donare al pubblico il giusto sequel che la serie si meritava. Nonostante al momento i contenuti secondari non siano moltissimi, gli sviluppatori hanno annunciato l’arrivo di nuovi contenuti attraverso ad alcuni aggiornamenti gratuiti.
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