Featured Recensioni

Call of Duty: Black Ops Cold War – Recensione versione Xbox Series X|S

Quest’anno è toccata a Treyarch insieme a Raven Software ad occuparsi del ritorno di Call of Duty, accettando anche l’onere di sfruttare per la prima volta nel brand, la potenza della nuova generazione di console.

Spesso si è parlato di come Call of Duty: Black Ops Cold War potesse sfruttare la nuova generazione, noi abbiamo avuto il piacere di mettere le mani sulla versione per Xbox Series X|S, affrontando la nuova sfida che Activision ha gettato sul mercato.

Questo capitolo della serie vuole soddisfare ogni videogiocatore esigente, dalla campagna fino ad arrivare alle modalità per il multiplayer online. Sarà riuscito ad eccellere in ogni campo?

Da dove avevamo lasciato

La storia si piazza subito dopo gli eventi avvenuti nel primo Call of Duty: Black Ops, trovandoci nella storia anche personaggi che abbiamo avuto già modo di conoscere come Alex Mason e Woods.

Il personaggio che impersoneremo è un alter ego che ci verrà chiesto di creare. Non avremo delle personalizzazioni visive, perché dovremo compilare dei caratteri distintivi del suo passato, che andranno a mutare le sue abilità e perks di combattimento. Il suo nome in codice sarà quello di “Bells” e non avremo modo di vederlo in volto, ma nonostante ciò, saremo l’elemento principale che tirerà i fili della storia.

Back to ’80

Il tutto si svolge negli anni ’80, mentre Adler cerca di sgominare un organizzazione sovietica, all’inseguimento di un ricercato che sembra essere tornato “dall’oltretomba”. Per farlo saremo chiamati a indagare e infiltrarci tra le linee nemiche, il tutto viene raccontato tra missioni dirette e deja vu, che ci permettono di esplorare il passato di Bells.

Una delle peculiarità che caratterizzano Black Ops Cold War sono le missioni, non sempre saranno incentrate sull’azione, ma molte di queste saranno “investigative” e potranno essere affrontate in modalità stealth. In alcune di queste missioni sono presenti pure degli obiettivi secondari, che andranno ad aumentare la longevità della missione. Se questo non bastasse, sono state aggiunte delle missioni secondarie all’hub principale del gioco, che ci aiutano a comprendere meglio la storia di alcuni personaggi e su dove si trovavano in determinate situazioni.

Sono state inserite pure le scelte multiple, spesso ci capiterà che durante le missioni dovremo scegliere le domande da fare ad un nostro ostaggio, oppure decidere il suo destino.

Le scelte, in qualche modo, influiscono sul finale del gioco, andando a mutare alcune delle scene che andremo vedere lungo l’epilogo. La varietà è uno degli elementi che non manca a questo nuovo Call of Duty, le missioni offrono approcci differenti e sempre pieni di scene spettacolari e cinematografiche.

Scenograficamente ottimo

La regia che muove i fili è di altissima fattura, il racconto riesce a soddisfare ogni aspettativa. L’unica pecca è la sua durata, che si attesta sulle sette ore, andando a concludendo il ciclo narrativo con un epilogo d’impatto.

Anche a difficoltà media, l’intelligenza artificiale ha fatto dei passi in avanti, risulta molto più aggressiva e reattiva alle azioni del giocatore. Spesso ci troveremo a dover sfruttare le coperture presenti sulla mappa per avanzare, a causa di un fuoco incessante e ben studiato dall’IA nemica.

L’azione di gioco è molto più frenetica rispetto al primo Black Ops, anche grazie ad una struttura meno lineare delle mappe che permette approcci differenti e la possibilità di muoversi liberamente in ambienti più ampi. Altra miglioria è stata apportata al corpo a corpo, che ora dispone di alcune sequenze scriptate che scenograficamente risultano spettacolari.

Il Fulcro

Abbiamo messo le mani anche nella modalità multigiocatore, elemento fondamentale per la maggior parte dei giocatori del gioco. L’impegno profuso dagli sviluppatori è per la maggior parte rivolto a questo comparto, che statisticamente è quella che interessa di più ai giocatori di Call of Duty.

Non ci dilungheremo molto, ma il feedback delle armi è unico e caratteristico, che distingue sostanzialmente un’arma dall’altra, cosa che non accadeva nei precedenti capitoli. Ogni singola arma può reagire in modo diverso in base all’equipaggiamento, con un time to kill meno generoso e improntato più sull’abilità del giocatore.

Nell’ottica generale resta il solito titolo competitivo online, ma che porta un bilanciamento migliore nella piazza degli FPS. Abbiamo apprezzato ogni singola mappa del gioco, tutte molto ampie e variegate. L’unica pecca è che attualmente sono disponibili solamente sei mappe multigiocatore, che verranno espanse con futuri aggiornamenti.

Il level design si attesta su buoni livelli, generalmente le mappe presentano molti spot di copertura, come edifici e finestre su cui adagiarsi con le armi più lente. Sono presenti pure corsie che richiedono un gioco più movimentato e che favoreggiano a chi usa armi più leggere.

Tra le modalità ritroviamo la Scorta Vip, Bomba Sporca Team d’Assalto e il Moshpit Armi Combinate. Tutte queste incentivano il gioco in squadra, facendo apprezzare l’ottimo livello di gunplay raggiunto dagli sviluppatori. A quanto pare arriveranno ulteriori contenuti durante il mese di dicembre, che andranno ad aggiungere nuove modalità e mappe.

La modalità Warzone è stata integrata nel menù principale di Call of Duty: Black Ops Cold War. Se clicchiamo la voce ci riporterà al relativo store della console, facendoci scaricare il client. Attualmente la modalità non presenta alcun contenuto dedicato al nuovo capitolo di Treyarch, ma verranno implementate le novità solo con i futuri aggiornamenti di Warzone.

Non-morti più violenti!

Siamo giunti finalmente alla modalità Zombie, offerta apprezzata dai fan della serie. Al momento è presente solo una mappa chiamata Die Maschine, che può essere affrontata in due modalità: ondate infinite o con un massimo di venti ondate.

L’inizio è totalmente atipico, potremo scegliere con quali equipaggiamento schierarci nella mappa di gioco, senza dover partire da pistola e coltello come accadeva in passato. Nonostante ciò, le ondate risultano molto più crudeli e pesanti. Ogni qualvolta passeremo un’ondata ci verranno dati nuovi obiettivi da adempiere. Nella mappa di gioco sarà possibile imbottire il proprio personaggio di perks aggiuntivi e di armi, oltre che sono presenti una miriade di Easter Eggs ben nascosti.

Le armi che livelleremo nella modalità multiplayer lo saranno anche sulla modalità Zombie, i progressi di quest’ultime saranno condivise tra le due modalità. Questo crea un senso di continuità di cui si sentiva il bisogno, aggiungendo una serie di ricompense uniche per le modalità, spingendo ai giocatori ad una sfida completamente nuova.

Tecnicamente ottimo

Il comparto grafico ci ha convinto quasi sempre, i modelli poligonali sono curati in modo maniacale, peccato però per alcune set di animazioni, fin troppo meccaniche e che stonano con tutto il resto. Sulla nuova Xbox, il gioco è stabile, non presenta alcun calo di framerate. I caricamenti sono immediati, impiegano pochissimi secondi.

Abbiamo apprezzato la possibilità di poter gestire i contenuti di gioco, in modo da mantenere sempre contenuto il peso del gioco. Infatti, una volta che avremo completato la campagna, potremo decidere se disinstallare solo quest’ultima e mantenere il resto.

Commento Finale

In conclusione, anche quest’anno Activision è riuscita a portare un buon capitolo della serie di Call of Duty sul mercato videoludico. Ci dispiace solo che la campagna abbia una durata molto esigua, si sarebbe potuto fare qualcosa in più.

Per quanto riguarda il multiplayer, lo abbiamo trovato molto equilibrato e la condivisione dei progressi con la modalità Zombie la rende ancor più piacevole da giocare.

Call of Duty Black Ops Cold War
  • 8/10
    Voto - 8/10
8/10

Riassumendo

Siamo rimasti abbastanza soddisfatti dal lavoro svolto da Treyarch e Raven Software. Il buon Call of Duty si presta bene alle funzionalità della nuova generazione, introducendo anche una campagna di buona qualità.

Classe 1996, assiduo consumatore di giochi di ruolo, amante della fotografia e informatico a tempo pieno.