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Kimi no Na wa. (Your Name) – Recensione

E quest’anno il buon Makoto Shinkai ci riprova a sfornare un altra opera di ottima fattura, stavolta con Kimi no Na wa. (Your Name), film d’animazione ispirato a una sua stessa opera letteraria. Il film ha visto come character designer Masayoshi Tanaka mentre alle musiche Radwimps. Finora questo film è stato accolto positivamente, addirittura è uno dei candidati per l’oscar. Volete scoprire se queste lodi siano meritate? Beh, leggetevi la nostra recensione.

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Alla ricerca del tuo nome…

La storia ruota attorno a Mitsuha Mihamitsu (doppiata da Mone Kamishiraishi) e Taki Tachibana (doppiato da Ryunosuke Kamiki) due adolescenti che vedranno intrecciare le loro vite per qualche volontà divina. La storia prende inizio con Mitsuha che si risveglia dopo aver intravisto un sogno nel quale lei si trovava in un treno e provava a ricordare il nome a un misterioso ragazzo. Sebbene la ragazza sia ancora incredula del sogno che ha fatto, si dirige a scuola come ogni altra mattina. Al suo arrivo, Mitsuha apprenderà dai suoi amici che il giorno precedente si è comportata in maniera anormale, come se non fosse lei, a dare conferma di tutto ciò è il suo quaderno dove in una pagina vi è scritto “Chi sono io?”. La ragazza non ricorda nulla di quel che è successo né tanto meno di aver scritto quella frase. Purtroppo il fenomeno diventa sempre più frequente, portando la ragazza ad avere quasi una crisi d’identità.

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La protagonista vive assieme alla sorella e alla nonna, visto che il padre ha intrapreso una vita politica e raramente si fa vivo anche se abita nella stessa cittadina. Le critiche verso la ragazza sono molto pressanti da parte dei suoi compagni, sia perché è la figlia del sindaco ma anche perché insieme alla nonna mantengono in vita la tradizione del kuchikami-zake, un sake preparato dopo che le sacerdotesse hanno tenuto in bocca un po’ di riso e messo quest’ultimo all’interno dei contenitori. Un altra tradizione molto antica dei templi è quella del kumihimo, quello di creare dei cordoni di tessuto tramite un particolare tecnica, molte volte usata per creare dei talismani portafortuna. Ormai stanca di dove vivere seguendo queste usanze e rimanere confinata in quella piccola ridente cittadina, Mitsuha grida con tutta se stessa che vuole abbandonare quel posto e che vorrebbe vivere la vita di un ragazzo di Tokyo, grazie a queste parole avrà inizio una serie di eventi particolari. Al suo risveglio, Mitsuha si ritroverà dentro il corpo di un ragazzo ovvero di Taki Tachibana, ragazzo che vive a Tokyo e che svolge una normale vita da studente, oltre che lavorare per un locale italiano come cameriere part-time. Allo stesso tempo Taki vivrà le vicende di Mitsuha, infatti questo scambio porterà a diverse situazioni particolari con i conoscenti di questi due, appunto per questo stabiliranno delle regole per evitare di mettersi nei guai l’un l’altro. I due comunicano attraverso frasi scritte sul corpo o su quaderni o semplicemente appuntando tutto sull’agenda del cellulare, in modo da tenersi aggiornati su quel che succede durante il loro scambio.

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La volontà del cielo

Senza ombra di dubbio i due vivranno delle esperienze che non hanno mai vissuto prima, creando delle emozioni nuove e dei legami a una terra distante ma allo stesso tempo vicina grazie a questo scambio d’identità, inoltre una sorta di senso d’appartenenza pressante in entrambi si verrà a creare oltre il legame che i due stabiliranno – sebbene ancora non si son visti faccia a faccia l’un l’altro – sarà parte centrale della storia fino alla sua conclusione. Sembra quasi che Makoto Shinkai abbia preso parte di 5 Cm per Secondo, rimettendo in primo piano le distanze tra due innamorati ma aggiungendo al tutto delle emozioni ancora più profonde dell’altra opera. Il tutto è affrontato sia da un punto di vista “realistico” ma anche da quello “innaturale” dato che dietro a questa vicenda sembra nascondersi un dio, cosa che verrà fatta percepire in più parti dalla stessa opera, una divinità che ha segnato fin dall’inizio questo scambio di corpi e che sembrava quasi puntare a cambiare una linea temporale segnata da una catastrofe. Anche quando Taki non riuscirà più a scambiarsi di ruolo con Mitsuha, l’opera sembra trasmettere quel senso di drammaticità, dove un adolescente si mette in viaggio con solo un disegno plasmato dalla memoria di quei strani sogni – seppure erano veri – alla ricerca di un luogo che non sa nemmeno dove si trova, tutto per trovare sé stesso e la ragazza del quale si è innamorato a causa di questi avvenimenti paranormali, trovandosi davanti una cruda realtà causata da una cometa che ha attraverso il cielo di entrambi i protagonisti. A enfatizzare il tutto vi sono le musiche composte da Radwimps che suscitano in più parti delle emozioni profondi, quasi come se al centro delle vicende vi è chi guarda l’opera.

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Commento Finale

Bisogna dirlo, Makoto Shinkai con Kimi no na wa si è riconfermato essere un grande regista e un grande narratore, tornando ad esplorare nuovamente una storia d’amore con degli avvenimenti divini e paranormali creando una storia totalmente originale. Questo nuovo film è una lunga ricerca di un identità di due adolescenti, legati da un evento anormale, il tutto raccontato in maniera impeccabile senza mai cadere nel banale. Lo riconfermiamo, Kimi no na wa o nella sua traduzione in inglese Your Name è un opera senza precedenti, la migliore che Makoto Shinkai ha finora sfornato dal suo genio.

Classe 1996, assiduo consumatore di giochi di ruolo, amante della fotografia e informatico a tempo pieno.