The Umbrella Academy 4
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L’ultima stagione di The Umbrella Academy è ignobile

The Umbrella Academy è stato negli ultimi anni un mio guilty pleasure. A parte la prima stagione, che ho guardato con molta calma, ho visto la seconda e la terza interamente il giorno dell’uscita. Specialmente negli ultimi anni non faccio più molto binge watching, riservandolo a serie TV che mi intrattengono, quindi la mia scelta è abbastanza significativa.

La serie targata Netflix non è mai stata perfetta e, anzi, ha sempre avuto alti e bassi con alcune storyline e lo sviluppo di alcuni personaggi (…Allison). Nonostante ciò, e pure i problemi per le riprese della terza stagione che hanno influito sulla sceneggiatura, The Umbrella Academy è sempre stata molto divertente da vedere.

Il mio interesse per la quarta e ultima stagione era così alto che ho rivisto le prime tre in compagnia di Federico, e siamo arrivati all’8 Agosto pronti a scoprire la fine delle disavventure dei fratelli Hargreeves. Quella che però ci siamo trovati davanti, però, è stata un’ultima stagione davvero ignobile.

Non voglio nemmeno parlare del finale di per sé, che può piacere o meno. Il mio problema è proprio su come è stata concepita e realizzata questa quarta stagione.

The Umbrella Academy Lila

I mille problemi della quarta stagione

Si nota fin da subito il budget della produzione estremamente più basso. Gli elementi tipici delle altre stagioni, ovvero le sequenze di ballo e le coreografie dei combattimenti ben unite a una selezione di brani ben pensata, spariscono e lasciano il posto a… Baby Shark Du Du Du.

Narrativamente parlando è tutto confuso. Tutta la parte della storia che ruota attorno a Ben e a Jennifer è a malapena abbozzata, ed è comunque fatta meglio rispetto la questione della metro che porta ai vari universi alternativi. Il trailer prima del lancio puntava molto nel farci vedere Five sulla metro che tenta di prevenire l’ennesima apocalisse, ma in realtà questa parte di trama serve solamente in funzione di una delle love story più cringe della serie.
Le sottotrame di questa ultima stagione sono pessime, specialmente quella di Klaus che non solo non porta a nulla, ma è anche piena di buchi di trama.

Per me si tocca il fondo quando, proprio nell’ultimo episodio, scopriamo le ragioni del villain effettivo. Motivazioni che non hanno semplicemente alcun senso e che ci lasciano veramente un brutto retrogusto.

Tra tutti i motivi che vi ho elencato, senza fare spoiler troppo palesi per chi ancora vuole vedere l’ultima stagione (e qui vi chiedo: perché vi volete male?), c’è un grosso problema che ancora non ho citato. I protagonisti sembrano essersi dimenticati delle loro stesse personalità. Tralasciando Allison, che già nella terza stagione aveva problemi di scrittura, anche tutti gli altri perdono coerenza con le loro personalità e il loro vissuto. L’unico che in qualche modo riesce a mantenersi coerente fino alla fine è Viktor, interpretato da Elliot Page. Tutti gli altri purtroppo, anche il mio beniamino Klaus, finiscono con il diventare ombre di loro stessi.

Finale immeritato

Personalmente ritengo che non si salva nulla. Ho finito la visione da una settimana ed è da altrettanto tempo che cerco di dimenticare tutto senza successo. Non mi era mai successo di detestare così tanto una stagione (tranne la quinta di Prison Break, che per me non esiste).
Certo, qualche scena è divertente, ma oltre a questo sono rimasta davvero delusa. Questo è uno di quei casi in cui avrei forse preferito l’interruzione della serie piuttosto che un finale così.

Videogiocatrice da sempre, amante dei RPG e con una passione smodata per The Binding of Isaac. Nel tempo libero, oltre ai videogiochi, legge o ricama.