Anteprime Anteprime Videogiochi Featured Videogiochi

Diablo IV – Abbiamo provato la Open Beta

Dopo tanta attesa, finalmente abbiamo avuto la possibilità di mettere la mani per la prima volta sul quarto capitolo di Diablo. Non vi nego che si tratta di uno dei titoli che più attendiamo in uscita quest’anno.

L’Open Beta che abbiamo provato è quella ad accesso anticipato, svoltasi dal 17 al 20 Marzo solo per chi aveva prenotato il gioco o per chi come noi fa parte della stampa. Non demordete se non avete potuto giocarci, perché Blizzard ha deciso di aprire la versione Beta al pubblico dal 24 al 26 Marzo.

Quello che siamo riusciti a provare è tutto il prologo e il primo atto della compagna e abbiamo avuto la fortuna di poter affrontare il primo boss evento Ashara, disponibile solo in determinati orari sia questa che la prossima settimana. Dopo aver affrontato i contenuti già citati e raggiunto il level cap di 25 della Open Beta, sono finalmente pronto a dirvi la mia su questo nuovo capitolo!

Vidi il mio cadavere e l’Odio strisciava fuori dalla mia bocca, un padre bruciava i figli su una pira, e con le ceneri una madre plasmava una nuova era. Vidi i deboli diventare forti, un branco di agnelli divorare i lupi, lacrime di sangue su un gioiello deserto e la via per gli Inferi devastata. Poi giunse una lancia di Luce che penetrò il cuore dell’Odio e colui che era in catene venne liberato.

– Profezia di Rathma (Diablo IV)

La regina dell’odio

Il gioco si apre con un suggestivo filmato che ci mostra come alcuni mercenari, alla ricerca di tesori, siano scortati da quello che sembra essere un monaco. Lo sfortunato gruppo risveglierà per puro caso la regina dell’odio e la figlia di Mephisto: Lilith. In questo modo l’esilio causato da Inarius ha termine e il mondo versa nuovamente nel più totale caos.

Poco dopo la storia si sposta verso il nostro personaggio, che sta vagando in mezzo ad una tormenta, trovandosi a perdere perfino il proprio destriero. Giunti al villaggio, ci verrà chiesto di cercare un monaco che è stato catturato, ma questa missione non finirà come avevamo immaginato. Il nostro eroe si ritroverà collegato a stretto filo con Lilith.

La narrazione è molto più matura e oscura rispetto a quanto visto nel terzo capitolo, trabocca di mistero e malvagità. Il lato artistico rende ancora meglio tutte queste sensazioni cupe, grazie a delle influenze gotiche ben inserite.

Alla luce del giorno

Da quello che abbiamo vissuto in questo prologo e primo atto, possiamo dire con certezza che si tratta di una narrazione ben delineata e più interessante rispetto al suo predecessore.

Anche i personaggi che ne fanno parte sono molto più interessanti e ognuno è afflitto dalla sofferenza causata da Lilith per un motivo o un altro il più delle volte. La storia non è mai lineare, le missioni sono molto variegate e ci offrono un buon livello di sfida.

La struttura è quella che troviamo in ogni capitolo della serie: avremo a disposizione fin da subito un immenso mondo da esplorare. All’interno della mappa sarà possibile trovare innumerevoli missioni secondarie che ci permetteranno di farmare esperienza e ottenere dell’equipaggiamento valido per la nostra avventura.

Se tutto ciò non fosse abbastanza, sono presenti un numero abbastanza importante di dungeon, questa volta chiamati Spedizioni, che ci offrono quasi sempre degli obiettivi ben precisi e che ci ricompenseranno con un grande quantitativo di esperienza e loot.

Sfide per tutti i gusti

Come vi dicevamo, non sono presenti solo dungeon secondari da poter affrontare, ma avremo a disposizione anche degli eventi randomici sulla mappa che ci richiederanno di soddisfare determinati criteri per ottenere una ricompensa.

In questi eventi potranno partecipare tutti i giocatori presenti nella sessione di gioco. Nella nostra prova, io e Phimie siamo riusciti ad affrontare il Boss Evento: Ashara. Vi confesso che abbiamo faticato non poco per portare a termine la missione insieme a tutti gli altri giocatori, dato che la potenza del nemico era disumana e il nostro livello in quell’occasione era ancora basso. In compenso siamo stati ricompensati con dell’equipaggiamento non indifferente, di grado leggendario.

Varietà d’azione

Come ogni capitolo che si rispetti anche qui a inizio gioco dovremo scegliere la nostra classe. Personalmente ho optato per il Tagliagole, mentre Phimie ha scelto l’Incantatrice. Uno degli elementi che ci ha lasciato più soddisfatti è la possibilità di personalizzare nel minimo dettaglio il nostro personaggio, grazie ad un editor ricco di personalizzazioni.

Giocando dalla stessa stanza, ho avuto la possibilità di vedere come le nostre due classi avessero un evoluzione differente, rendendo così l’esperienza con ruoli diversi sempre appagante. L’albero delle abilità è molto vasto e si ramifica in diversi elementi, inoltre raggiunto il livello quindici avremo a disposizione delle missioni di classe, che ci permetteranno di specializzarci.

Vecchia formula

Il combattimento è rimasto alla base quello di Diablo III, reso leggermente più frenetico con le classi Melee. In compenso abbiamo trovato moti più elementi interattivi all’interno della mappa di gioco, senza contare che sarà possibile distruggere molti più oggetti a schermo.

Una delle principali novità è quella della verticalità, infatti in certi punti sarà possibile arrampicarci o addirittura saltare da un dirupo all’altro con la pressione del tasto B su Xbox. La mappa è ricca di percorsi secondari, allo stesso tempo pure nei dungeon procedurali che offrono un buon livello di sfida.

Abbiamo riscontrato però qualche problema durante l’esplorazione della mappa: spesso alcuni luoghi ci venivano negati per un errore durante il caricamento, costringendoci a tornare indietro e far effettuare di nuovo il caricamento dall’inizio.

Un Hub centrale

Anche qui è presente un luogo che funziona da Hub Centrale: Kyovashad. All’interno della città sarà possibile acquistare nuovi equipaggiamenti, migliorarli o addirittura vendere tutto il loot in eccesso nel nostro inventario. Avanzando con la storia sbloccheremo ulteriori servizi.

Se il nostro equipaggiamento non dovesse piacerci esteticamente, i ragazzi di Blizzard hanno introdotto un sistema di glamour, in modo da personalizzare completamente il nostro aspetto.

La città viene spesso usata come punto di ritrovo dai giocatori online, poiché si tratta del primo crocevia che sbloccheremo nel gioco.

Tecnicamente maestoso

Dal lato tecnico abbiamo ben poco da rimproverare a Blizzard. Il comparto grafico è totalmente rinnovato rispetto a quanto visto sul terzo capitolo, anche grazie ad uno stile meno “cartoonesco” e più maturo. Anche il doppiaggio inglese ci ha colpiti in positivo, e non vediamo l’ora di poter udire anche quello nostrano!

Durante il nostro periodo di prova, abbiamo riscontrato qualche problema nei caricamenti e un singolo crash del gioco.
Sappiamo che si tratta di una versione Beta, infatti la localizzazione dei testi, come ci avverte la schermata iniziale, non è ancora completa. Buona parte dei testi sono già stati tradotti in italiano, ma spesso troviamo parti di dialoghi o interazioni ancora in inglese.

Commento Finale

Dopo che io e Phimie abbiamo raggiunto il livello 25 e completato l’Atto I disponibile nella Open Beta, possiamo dire di essere rimasti totalmente soddisfatti da quanto ci ha offerto Diablo IV. Quello che i ragazzi di Blizzard hanno in serbo per noi per il mese di Giugno è qualcosa di mastodontico e non vediamo l’ora di poterci mettere le mani. L’unico nostro dispiacere è quello che i nostri personaggi verranno nuclearizzati alla fine di questo periodo di prova!

Classe 1996, assiduo consumatore di giochi di ruolo, amante della fotografia e informatico a tempo pieno.