Sono passati ormai quasi quattro anni da quando abbiamo messo le mani su DOOM, il reboot della famosa serie di FPS sviluppato da id Software e pubblicato sul mercato da Bethesda.
La storia proponeva una lore interessante, che vedeva il ritorno del Marine dopo esser stato rinchiuso per un lunghissimo periodo all’interno di un sarcofago magico occulto, intrappolato dai demoni poco prima di liberare il mondo dalla minaccia.
Dopo aver lasciato ampio spazio per un secondo capitolo, vista la quantità di avvenimenti introdotti ma non risolti, ecco che esce DOOM Eternal, diretto sequel che permetterà al giocatore di scoprire la verità e di disfarsi della minaccia demoniaca una volta per tutte.
Durante la Milan Games Week eravamo riusciti a provare una build bella corposa, e il titolo ci aveva colpito in modo più che positivo.
Saranno riusciti i ragazzi di id Software a replicare il successo ottenuto con il primo capitolo, riuscendo a soddisfare le nostre aspettative? Scopritelo nella nostra recensione.
Bentornati all’inferno
Se pensate che il gioco ci proietti poco dopo la fine del primo, state già sbagliando.
Ci ritroveremo fin da subito infatti in mezzo all’azione più frenetica, senza trovare alcun riferimento a quello che è accaduto dalla fine della scorsa storia, gettandoci subito alla ricerca di alcuni emissari infernali che stanno tentando di effettuare un rituale dannoso per il nostro pianeta.
Ciò che è evidente sin dai primi minuti di gioco è che la minaccia demoniaca si è fatta molto più pericolosa rispetto al passato. I tre gran sacerdoti non saranno i soli a ostacolarci, e gli otto mesi passati dalla fine del primo viaggio dello Slayer hanno reso la Terra un campo da battaglia.
Il viaggio nelle viscere dell’Inferno porterà il protagonista a riscoprire il suo vero “io”, cercando dei collegamenti con il primo capitolo e condensando le scene cinematografiche con sangue, metal e una grande quantità di piombo.
L’elemento narrativo è sempre stato molto accessorio in Doom, e Eternal non fa eccezione. Nonostante non abbiamo una grande base narrativa a sorreggere il prodotto, gli elementi che compongono la campagna sono veramente tanti, costellati da molteplici migliorie che rendono l’esperienza molto più piacevole.
Noi che abbiamo avuto modo di testare con mano la versione per console possiamo dirvi che il primo impatto è stato estremamente positivo, raggiungendo la giusta frenesia tipica di ogni capitolo della serie.
Le meccaniche che spingono a giocare e gustarsi l’esperienza single player vertono principalmente attorno ad un gunplay di altissima fattura, che mischia meccaniche old school con la formula moderna degli FPS, ammiccando leggermente al genere action a causa di un’arma disponibile nel corso della storia.
Una nuova struttura infernale
L’esplorazione dei livelli in questo capitolo è diventata un elemento principale.
Questa volta non ci saranno solo passaggi segreti da scoprire guardando attentamente le mappe di gioco, ma il level design si fa carico di proporre delle fasi completamente platform.
Il nostro protagonista avrà la possibilità di scalare muri, lanciarsi da una parete all’altra e sfruttare l’ambiente per esplorare luoghi non visibili facilmente.
Le fasi di esplorazione spezzano un po’ quel ritmo frenetico a cui siamo abituati, ma questo non è un difetto, anzi, rende il titolo molto più variegato, cercando di evitare in tutti i modi la ripetitività di fondo che si portava il titolo del 2016.
La difficoltà degli scontri rimane comunque molto alta, rendendo necessario affrontarli con una certa calma e utilizzando con attenzione le diverse armi presenti nel nostro ampio arsenale.
Anche nelle difficoltà all’apparenza meno punitive ci ritroveremo a fare i conti con la cattiveria dei demoni, che grazie a un’Intelligenza Artificiale di qualità riescono a infliggere danni non indifferenti.
Tra un tripudio e l’altro di uccisioni e sangue, abbiamo avuto modo di provare DOOM Eternal in alcune delle difficoltà più elevate come Incubo e Ultra Violenza, e possiamo confermarvi che il titolo in questi casi diventa molto proibitivo, con margini di errore veramente ristretti.
I Demoni presenti in Eternal sono variegati, molti ben caratterizzati nel design e presentano un’ampia quantità di mosse devastanti, le quali ci costringeranno a studiarli alla perfezione se vorremo evitare gli assalti più punitivi.
Tra le migliorie entrano in gioco le abilità che il nostro Doom Slayer può sfruttare per farsi strada tra le orde di nemici.
Nel nostro arsenale saranno presenti ben due nuove armi devastanti: il lanciafiamme e il lanciagranate.Il nostro protagonista potrà inoltre usufruire del Pugno di Sangue, un violento attacco a corto raggio che permette di smembrare i nemici in un’area ristretta.
Un armamentario come non lo abbiamo mai visto prima
Tutte le nostre armi saranno potenziabili utilizzando degli appositi marchingegni nascosti nelle mappe di gioco. Allo stesso tempo, usufruendo di alcune monete potremo potenziare la nostra armature, favorendo determinati elementi che ci renderanno meno vulnerabili ad alcuni attacchi o intemperie.
Come se non fosse abbastanza, in questo capitolo fanno ritorno i Cristalli delle Sentinelle, che permettono il potenziamento della nostra energia, armatura ma soprattutto dei caricatori.
Se non volete completare fin da subito le missioni della campagna, vengono in soccorso i cancelli degli slayer e gli eventi.
I primi permettono di affrontare delle arene composte da un quantitativo spropositato di nemici, mentre i secondi ci metteranno immediatamente di fronte un timer, il quale indicherà la durata massima entro cui potremo adempiere ai nostri doveri.
Questi due elementi ci permetteranno di spezzare un po’ il ritmo della campagna, cercando di curare al meglio il potenziamento del nostro personaggio.
Per la prima volta è presente un hub principale chiamato Fortezza del Destino, nel quale potremo usare determinati collezionabili per riscattare delle ricompense.
Al suo interno troveremo anche molti degli oggetti che abbiamo raccolto durante l’esplorazione delle mappe, con la possibilità di ascoltare gli album musicali raccolti, una feature ottima visto il lavoro incredibile svolto dal team di sviluppo per quanto riguarda le soundtrack del titolo.
La campagna principale ci ha tenuti impegnati per circa quindici ore, portando a termine tutte e tredici le mappe senza correre troppo.
Il level design del titolo ha fatto dei notevoli passi in avanti, anche se la ripetitività degli spazi ristretti è ancora presente, lanciandoci ogni tanto una sensazione di già visto.
Per quanto la trama non sia delle più brillanti, lascia alla fine del suo corso alcuni punti interessanti, che faranno piacere sicuramente agli storici giocatori di questo brand.
La carneficina continua anche online
Il titolo presenta, oltre alla modalità single player, una modalità multiplayer chiamata Battlemode. Al suo interno, potremo scegliere se giocare come il Doom Slayer oppure come un Demone.
Impersonando il protagonista, il nostro compito sarà quello di uccidere i due Demoni avversari, controllati da altri giocatori online, insieme alle loro ondate demoniache.
Se invece sceglieremo di diventare dei Demoni, dovremo dare la caccia allo Slayer insieme al nostro compagno, cercando di portarci a casa tutti e tre i round per poter vincere il match.
Si tratta di una modalità abbastanza divertente, ma che a lungo andare può diventare ripetitiva. Purtroppo i demoni attualmente disponibili sono solo cinque, quindi ci auguriamo che la software house possa ampliare il roster in futuro.
Il nuovo Engine grafico di Doom Eternal si può descrivere in una sola parola: mastodontico. Gli ambienti mettono in risalto delle texture molto pulite, il tutto ornato da una stabilità senza eguali e da dei caricamenti quasi istantanei.
Le ambientazioni di per sé hanno inoltre un’estetica e dei giochi di luce mozzafiato, creando un’atmosfera che si addice alla perfezione alla brutalità di ogni situazione presentata.
In conclusione
DOOM Eternal è l’ode perfetta per un brand storico, riuscendo ad aggiungere nuovi elementi caratteristici ma al contempo non snaturando la sua natura Old School. Nonostante la trama non sia delle migliori, le quindici ore di longevità sono perfettamente godibili senza alcun problema.
La difficoltà può però senza dubbio frenare alcuni giocatori, essendo il titolo proibitivo in alcuni frangenti anche nelle difficoltà inferiori.
Possiamo finalmente dirlo: il Doom Slayer è tornato, ed è più crudele e arrabbiato che mai.
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9/10
Riassumendo
Il lavoro svolto da id Software è magistrale, e nonostante alcuni punti critici per quanto riguarda la ripetitività degli ambienti e di certe modalità di gioco, siamo rimasti completamente soddisfatti da questo nuovo capitolo dedicato al Doom Slayer.
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