Sono passati quasi tre anni da quando ho vissuto la mia avventura con Kena: Bridge of Spirits su PlayStation 5. All’epoca ho apprezzato molto le note delicate e la storia che Ember Lab ha saputo offrire. Per chi non lo sapesse, il team era in precedenza famoso come studio d’animazione, fondato nel lontano 2009. L’idea di sviluppare un videogioco è stata una grande sorpresa per tutti, ma si è rivelata un esperimento più che riuscito!
A distanza di quasi tre anni, sono pronto a parlarne di nuovo in vista del lancio il 15 Agosto su Xbox Series X|S e Xbox One. Ho giocato il titolo nella versione per Xbox Series X|S, che ho avuto il piacere di provare con largo anticipo!

Uno spirito guida
La protagonista della storia è Kena, una guida spirituale che ha il compito di aiutare gli spiriti perduti a ritrovare la pace. Anche suo padre svolgeva lo stesso compito prima di lei. Durante il suo viaggio alla ricerca di un sacro santuario di montagna, Kena scopre che le terre sono contaminate da forze oscure. Gli spiriti della natura sono fuggiti, nascosti in ogni angolo della regione, spaventati da ciò che ha colpito la regione e i villaggi circostanti. Purtroppo, non è rimasto nessun essere vivente in queste terre desolate, solo alcuni spiriti.
Tra questi ci sono Beni e Saiya, due bambini alla ricerca del fratello disperso. Saranno loro a guidarci nelle prime ore di gioco, aiutandoci a familiarizzare con le terre infestate. In queste prime fasi narrative, viene messo in luce il legame profondo di Kena con gli spiriti e il suo ruolo unico come tramite per aiutarli a passare oltre.
La storia di Kena: Bridge of Spirits si distingue per la sua maturità, trasmettendo un messaggio profondo che pone in risalto il conflitto tra le esigenze umane e quelle della natura. Durante il gioco, incontreremo numerosi personaggi, ognuno con una storia personale da raccontare prima di poter trovare la pace. Le scene più importanti sono accompagnate da filmati di grande impatto visivo, che amplificano sia i momenti più epici che quelli più commoventi.
Per completare la sola narrazione principale, il gioco richiede poco più di dieci ore di gameplay. Tuttavia, per i giocatori che mirano al 100% degli obiettivi, sarà necessaria una buona dose di pazienza: per ottenere i 1000G sarà richiesta una seconda partita alla difficoltà più alta.

Non senza difese
Il sistema di combattimento in Kena: Bridge of Spirits è ben bilanciato, offrendo una combinazione efficace di attacchi con la lancia, schivate, e la possibilità di evocare una barriera per difendersi o effettuare parate perfette. Inoltre, i Rot, le piccole creature che si uniranno a Kena durante l’avventura, svolgono un ruolo cruciale.
Per utilizzare i Rot in combattimento o per risolvere enigmi ambientali, sarà necessario riempire una barra apposita. Durante il gioco, Kena dovrà spesso liberare delle aree corrotte da una presenza malvagia. Questo richiede l’eliminazione di tutti i nemici e la distruzione della fonte della corruzione. Per farlo, Kena utilizzerà i Rot insieme alla sua barriera, che può distruggere il bulbo del fiore maligno che contamina l’area.
In Kena: Bridge of Spirits sono presenti anche scontri contro boss, che richiedono di utilizzare tecniche specifiche per superare le varie fasi dello scontro. Queste battaglie sono spesso impegnative e possono mettere seriamente in pericolo il giocatore, rendendo fondamentale padroneggiare le basi del combattimento per evitare di essere sconfitti.

Crescita interiore
In Kena: Bridge of Spirits, a un certo punto del gioco avremo accesso a delle armi speciali, utilizzabili in combattimento. Tuttavia, queste armi hanno condizioni specifiche da rispettare e un numero limitato di utilizzi, quindi il fidato bastone di Kena rimane l’arma principale. Il gioco offre anche un albero delle abilità, che consente di espandere le opzioni di combattimento di Kena, semplificando anche alcune sezioni di esplorazione.
Le fasi platform sono piacevoli e ben integrate, con enigmi ambientali che si presentano man mano che si avanza nella storia. I Rot, le piccole creature che accompagnano Kena, giocano un ruolo chiave nella risoluzione di questi enigmi. Nell’hub principale del gioco, è possibile accedere a un negozio per personalizzare i Rot con cappelli unici: nella versione Xbox Series X|S, sono inclusi cappelli a tema piratesco ispirati a Sea of Thieves!

Tanti compiti secondari
Esplorando la mappa di gioco, ci imbatteremo in forzieri maledetti che evocano nemici da sconfiggere, spesso con particolari modificatori che richiedono strategie specifiche. Questi scontri includono ondate di nemici da affrontare senza poter utilizzare determinate tattiche. Inoltre, la posta degli spiriti ci offre la possibilità di partecipare a vere e proprie cacce al tesoro, aumentando i punti esperienza per potenziare Kena. Un’altra novità introdotta dopo il lancio su PlayStation 5 e PC è la possibilità di sbloccare costumi per Kena, aggiungendo un ulteriore livello di personalizzazione al gioco.
La mappa di gioco in Kena: Bridge of Spirits è ampia e invita all’esplorazione, permettendo di scoprire ogni angolo delle diverse aree. Tuttavia, in alcune occasioni, l’esplorazione può risultare frustrante a causa della presenza di muri invisibili che limitano il movimento. Nonostante questo, il mondo di gioco è vasto e affascinante, continuando a sorprendere lungo le ore necessarie per completare la storia principale.

Un buon porting
La versione per Xbox Series X|S di Kena: Bridge of Spirits mi ha soddisfatto dal punto di vista tecnico. Ho avuto modo di provare il gioco su entrambe le console di Microsoft. Su Series S ho riscontrato qualche piccolo lag nelle prime fasi di gioco, che però si è stabilizzato dopo qualche ora. Invece su Series X il gioco gira senza alcun problema, mantenendo un framerate solido.Tuttavia, si nota l’assenza del DualSense, che su PlayStation 5 offriva un’esperienza più immersiva.
Dal punto di vista estetico, il gioco raggiunge vette molto alte grazie al lavoro eccellente svolto da Ember Lab. Le cutscene animate sono uno dei punti di forza della produzione, esaltando perfettamente la narrazione di Kena: Bridge of Spirits. Il tutto è arricchito da una colonna sonora toccante e da un doppiaggio in inglese di ottima qualità!

Commento Finale
La versione Xbox Series X|S di Kena: Bridge of Spirits mi ha soddisfatto, anche se su Series S ho notato qualche piccola incertezza tecnica. Nonostante ciò, il gioco riesce a difendersi bene, anche se si sente la mancanza delle funzioni del DualSense di PlayStation 5. Questa versione rappresenta un’ottima occasione per chi non ha ancora affrontato la fantastica avventura di Kena!
Kena: Bridge of Spirits
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8.5/10
Riassumendo
Kena: Bridge of Spirits si riconferma un ottimo prodotto da giocare, grazie alla sua trama e al suo gameplay sempre divertente. Nonostante qualche piccola incertezza tecnica su Series S, il porting è stato ben realizzato!
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