Quando ho comprato Mordenkainen Presents: Monsters of the Multiverse, ero consapevole che non avrei potuto scrivere una recensione. Il motivo? La natura intrinseca di questo nuovo prodotto. Infatti Wizards of the Coast ha deciso di riunire i contenuti di precedenti pubblicazioni in un unico manuale, in modo da facilitare coloro che si sono approcciati da poco nel mondo di Dungeons & Dragons 5e.
Tuttavia Monsters of the Multiverse, pur presentando dei pregi, non è esente da dei difetti non indifferenti. Per questo ho deciso di sedermi un attimo e parlarvene, nel caso foste indecisi sull’acquistarlo o meno.
Nelle 288 pagine di Monsters of the Multiverse ci ritroviamo due capitoli, uno sulle razze meno comuni del Multiverso targato WotC e uno di bestiario. I contenuti di entrambi i capitoli sono reprint provenienti principalmente da Volo’s Guide to Monsters e Mordenkainen’s Tome of Foes. Sono presenti però alcuni contenuti (principalmente razze per i giocatori) dai manuali Eberron: Rising From the Last War, Mythic Odysseys of Theros e The Wild Beyond the Witchlight, oltre che qualcosina anche dall’avventura Princes of the Apocalypse.
Questi reprint sono stati aggiornati, sia per quanto riguarda le razze giocabili che per quanto riguarda gli stat block del Bestiario. Nei vari punti dei pro e dei contro andrò un po’ più nel dettaglio sulla natura di questi reprint.
I Pregi di Monsters of the Multiverse
Questo nuovo manuale ha reso più semplice ed immediato cercare le varie opzioni di razza per i giocatori e consultare i bestiari. Confesso di aver avuto svariate sessioni di gioco con Monster Manual, Volo’s Guide to Monsters e Mordenkainen’s Tome of Foes aperti per la mia campagna homebrew. Un vero incubo solo a ripensarci.
Le rivisitazioni delle razze giocabili concernono più aspetti. Il primo è che ora non ci sono più degli aumenti (o abbassamenti) di statistica tipici, ma per tutti è applicata la regola presente in Tasha’s Cauldron of Everything: +2 a una statistica e + 1 a un’altra, oppure +1 a tre caratteristiche diverse.
Poi non abbiamo più l’allineamento presente, e nemmeno l’età (ora tutte le razze vivono 100 anni, a meno che non vivano di più e non sia specificato, come per Aasimar, Elfi, Gnomi e Nani).
Infine sono state rivisitate alcune delle abilità specifiche di razza, sia a livello di formulazione linguistica, ma a volte anche da un punto di vista di meccaniche di gioco.
Anche molte delle creature presenti nel bestiario sono state rielaborate, con cambiamenti nelle abilità uniche fatte in modo da snellire le varie meccaniche. Le piccole sezioni di Lore sono scritte in modo generico e senza fare riferimenti ad ambientazioni particolari.
I Difetti di Monsters of the Multiverse
Una cosa che non ho apprezzato è la mancanza di alcune opzioni di razza, come il Warforged (per fare giusto un esempio). Mi sembra strano che abbiano fatto una selezione invece di includerle semplicemente tutte.
Anche perché, visto che mancano anche i rework delle razze del Manuale del Giocatore, ho il sospetto che presto vedremo il rilascio di una versione 2.0 di suddetto manuale.
Altra cosa che non ho apprezzato è stata la mancanza di tutta la lore presente in Volo’s Guide to Monsters e in Mordenkainen’s Tome of Foes.
Monsters of the Multiverse è un manuale che a livello di ambientazione si mantiene sul generis. Tuttavia tutti coloro che vogliono recuperare tutta quella lore si ritrovano a recuperare due manuali con opzioni di razza e bestiario non aggiornati.
Le Mie Conclusioni
Personalmente ritengo Mordenkainen’s Presents: Monsters of the Multiverse un ottimo tool sia per coloro che giocano già da anni alla Quinta Edizione, sia per coloro che hanno iniziato da poco a masterare.
Ci sono alcune mancanze (soprattutto alcune opzioni di razza assenti) che si sarebbero potute evitare, ma resta un manuale comodo ed essenziale soprattutto per i Dungeon Master.