Confesso: adoro i pirati. E assieme ai pirati mi piacciono tantissimo i sistemi di gioco snelli e con personalità. Perché sì, è bello masterare giochi di ruolo profondi e dettagliati, lo è altrettanto poter variare con facilità per proporre serate diverse dal solito al proprio party.
Su queste pagine vi ho parlato spesso di GDR dai sistemi snelli, tra cui Last Resort, Armakitten e il folle gioco di ruolo da quattro pagine Never Stop Blowing Up. Oggi però vi parlo del titolo che ho apprezzato maggiormente quest’anno, di recente pubblicazione in Italia a opera di Need Games: Pirate Borg.
Questo gioco di ruolo è entrato nel mio radar grazie al sistema da cui la creazione di Luke Stratton (Limithron) prende il regolamento: Mörk Borg. Non ho giocato al titolo di Pelle Nilsson, ma è da un po’ nella mia personale wishlist. E qui qualcuno potrebbe chiedermi: perché è Pirate Borg il mio GDR personale dell’anno, e non Mörk Borg? La mia risposta è una singola parola: pirati.
Ovviamente, essendo il sistema di gioco su licenza quello di Mörk Borg, sono spinta ancora di più a giocarci in un futuro davvero prossimo. Così come sicuramente butterò un occhio su Vast Grimm e Orc Borg, altri due titoli realizzati su licenza col sistema di gioco di Nilsson.
Allora, dov’ero rimasta? Ah, sì: pirati.
ARRRRR
Luke Stratton, che ha scritto e illustrato tutto il manuale, ha creato l’ambientazione dei Caraibi Oscuri, dove i nostri pirati vivono, vanno a caccia di tesori e si imbattono in nonmorti. In poche pagine ci presenta le fazioni che vivono in queste terre sventurate e riassume gli eventi (in una singola pagina!) prima dell’Apocalisse.
Presentata l’ambientazione, si passa subito alla creazione dei nostri pirati, e sono rimasta fin da subito colpita dalle sei classi a nostra disposizione, tutte ben differenziate tra loro. Qualcuno potrebbe sbirciare il manuale e dirmi che sono otto, e avrebbe ragione: le ultime due sono classi opzionali a mio parere molto interessanti. Queste sono Anima Tormentata, che comprende la possibilità di essere un pirata zombie o un pirata vampiro (tra le sei opzioni a disposizione), e Frottole da Marinaio, che permette di impersonare un pirata tritone, mutante acquatico o un animale senziente. Tra questi animali c’è il mio preferito già solo per il nome, il Perfido Pollo!
La creazione del personaggio e il salire di livello prevedono di tirare dadi. Apprezzo molto che il regolamento spinga, volendo, a una certa casualità, in modo da creare rapidamente pirati sempre diversi, corredati di equipaggiamento, background, tratti distintivi e difetti. Sì, difetti e idiosincrasie, oltre a disgrazie e sfortune, e se avete letto il mio articolo su Sine Requie sapete quanto amo i sistemi che spingono ad aggiungere difetti.

Clack Clack!
Ho apprezzato anche il lato Game Master, che da il potere dei dadi (quasi) totalmente in mano ai giocatori. I tiri dei pirati decidono se iniziano loro o i nemici, e questi ultimi non hanno un tiro per attaccare, ma sono i giocatori a dover tirare sulla difesa per stabilire se vengono colpiti o no.
Questo non solo alleggerisce il lavoro del GM (chi ha masterato incontri pieni zeppi di nemici con multiattacco e stat diverse sa quanto può essere estenuante), ma rende anche i giocatori più attivi. Secondo me il clack clack dei dadi è una delle cose più belle quando si gioca dal lato player!
Anche in Pirate Borg abbiamo i critici e i fallimenti critici (qui chiamati disastri). Questi influenzano sia gli attacchi (ravvicinati e a distanza) che la difesa dei giocatori. Un disastro con arma ravvicinata prevede la rottura o la perdita della stessa, uno con arma da fuoco prevede, previo tiro di D6, la rottura dell’arma, un ritorno di fuoco o… entrambi!

Tabelle e risorse per i pirati dei Caraibi Oscuri
Ho un debole per i manuali che includono tabelle e risorse, e Pirate Borg fa proprio questo. Pur spiegando le regole in poche pagine e chiaramente (per farvi un esempio, le regole per gli scontri navali e la gestione della propria nave piratesca sono cinque[!] pagine), a fine manuale abbiamo delle tabelle riassuntive del regolamento. Queste sono molto comode specialmente quando giochiamo con qualcuno che è poco avvezzo ai giochi di ruolo e ha bisogno di rivedersi rapidamente le regole.
Non solo, sono incluse un sacco di tabelle per generare al volo elementi da inserire nelle proprie sessioni. Troviamo un generatore di mappe del tesoro, uno per i pirati che i giocatori incontrano lungo il cammino, un generatore per le isole inesplorate e anche uno per lavori e missioni.
Tutte queste tabelle possono essere degli ottimi spunti, ma anche una vera e propria ancora di salvezza nel caso la sessione non vada come previsto o si esaurisca il materiale prima del dovuto.
Ciliegina sulla torta, il manuale include un’avventura, intitolata La Maledizione di Punta Scheletro. Questa è corredata di svariate location e spunti su cosa far fare ai giocatori, oltre a degli NPC chiave. Alcuni dei dungeon presenti possono, nel caso non ci interessi l’avventura, essere piazzati dove vogliamo.
Personalmente ho apprezzato molto masterare questa avventura, e può essere un ottimo punto di partenza per una piccola campagna piratesca.

Il mio gioco di ruolo del 2025
Ogni anno c’è un gioco di ruolo che mi colpisce più degli altri. Lo scorso anno fu Fabula ultima, nel 2025 invece questo titolo va a Pirate Borg. Mi sono divertita tantissimo a giocarci, e spero sia di parlarvene di più in futuro, sia di giocare finalmente anche a Mörk Borg, specialmente visto che Need Games lo sta portando in Italia!
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