Dice Goblin
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Dice Goblin e le storie dei dadi

Tutto comincia da un singolo set di dadi. A volte è un set prestato, alle volte è il primo acquisto fatto per giocare, e in altri casi è incluso nello Starter Set che acquistiamo: basta però il primo clack clack della plastica per far partire un vero e proprio incantesimo. O meglio, una maledizione che rischia di trasformare ogni giocatore di ruolo in Dice Goblin.
Okay, dire ogni giocatore di ruolo è un po’ un’iperbole. Diciamo però che non è raro avere nel proprio gruppo di gioco uno o due Dice Goblin.

Ora vi chiederete: cosa si intende per Dice Goblin? Con questo simpatico termine si intende coloro che accumulano una collezione non indifferente di dadi poliedrici per giocare di ruolo. Non importa che si tratti di set di marca o meno, basta averne tanti e si diventa meritevoli del titolo. Ho trovato una discussione simpatica sulla differenza tra questo titolo e quello di Dice Dragon. Tuttavia trovo Dice Goblin decisamente più simpatico, quindi lo userò come termine universale per lo scopo di questo mio articolo.

Perché ho deciso di parlare di Dice Goblin? Oltre al fatto che di recente ho pensato a quante storie potrebbero raccontare i miei dadi, a quanto pare anche io rientro nella categoria. E tutto per me è iniziato sempre da quel singolo set di dadi…

Non si dimentica mai il primo “clack clack”!

L’acquisto dei miei primi due set di dadi, a dire il vero, è stato distanziato da ben quattro anni l’uno dall’altro. Il primo lo comprai per la mia disastrosa prima esperienza con la Quarta Edizione di Dungeons & Dragons, il secondo come promessa di giocare presto. Tra il secondo e il momento in cui ho preso in mano una scheda del personaggio sono passati altri due anni.
Il momento in cui ho iniziato ad accumulare più dadi poliedrici è coinciso esattamente col momento in cui ho iniziato a giocare di più.

Dal nulla è nata la voglia di abbinare un personaggio con il suo set di dadi dedicato. Alle volte il colore e il tipo di fantasia richiamavano una qualche caratteristica del mio personaggio, altre volte la mia era una scelta arbitraria. Per esempio, il mio mago Faust aveva i dadi azzurri con i glitter, così, perché mi andava!

Set dadi
Da sinistra a destra i dadi di Kundé, Kitty Skyler e Faust, tre dei personaggi che ho giocato di più!

Altre volte ho preso dei dadi solo perché erano belli, acquistando anche da Kraken Dice, da Die Hard Dice e da Fennek and Finch (ex Cozy Gamer).
Ogni tanto, con la scusa di avere più dadi quando ospitavo sessioni in casa, ho anche ordinato qualche set più generico. Perché beh, non si sa mai, e se mi servisse un set in più?!

Ormai è un po’ che acquisto molti meno set di dadi poliedrici, anche se spesso mi incanto comunque a guardarli, penso anche perché mi capita meno di giocare senza mettere i panni del Game Master. Per quel ruolo confesso, ho il mio kit apposito composto da tre set differenti, più qualche D6 extra che sono sempre utili per la Palla di Fuoco di turno.

Quando masteri non sai mai quanti dadi ti servono…

Alla fine con ogni set ho ricordi piacevoli: ho giocato con ognuno di loro, abbinandoli al mio personaggio o utilizzandoli per masterare. Anche a distanza di anni ricordo esattamente quando ho tirato quale D20. Ho ancora chiaro il momento in cui ho tirato 20 Naturale al primo tiro salvezza contro la morte e di come ho esultato. Ricordo anche quella sessione in cui lo stesso dado mi fece fare sette fallimenti critici e un 1 non naturale… Tutti di fila!

Sì, me lo ricordo ancora che sei tu il dado “cursato”!

Negli anni ho visto che succede a molti di cadere nel loop dell’acquisto dei dadi. Basta girare nei vari social network per vedere tante collezioni bellissime, o anche qualcuno che si cimenta nell’arte di realizzare da zero i propri dadi poliedrici!
È bello però soffermarmi a pensare a tutte le storie che un D6 o un D10 hanno da raccontare, ai momenti durante le sessioni in cui il loro risultato è stato per un attimo il protagonista assoluto. Momenti divertenti, altri colmi di pathos e di trepidazione su cosa stava per succedere. Tantissime storie da condividere con gli altri giocatori di ruolo!

Il dono più bello che puoi fare è un set di dadi per condividere tante avventure, ma forse con Clowen ho esagerato giusto un po’…
Videogiocatrice da sempre, amante dei RPG e con una passione smodata per The Binding of Isaac. Nel tempo libero, oltre ai videogiochi, legge o ricama.