Prima del suo annuncio, pensavo spesso che Dragon’s Dogma 2 fosse necessario, vista anche la bellezza del primo capitolo. A seguito del suo annuncio ufficiale da parte di Hideaki Itsuno, ho deciso di rigiocarmi il primo capitolo nella sua versione Dark Arisen, questa volta su Xbox Series.
Vestendo i panni dell’Arisen dopo tutto questo tempo, mi sono reso conto che alcuni elementi erano grezzi anche per l’epoca e che il team avrebbe potuto osare molto di più. A seguito di questa constatazione oggi più forte che mai, ho deciso di dirvi secondo me quali sono gli elementi da migliorare e quali dovrebbero essere aggiunti in Dragon’s Dogma 2!

L’Arisen al centro di tutto
Nonostante l’editor del primo capitolo fosse abbastanza ampio di scelte, a mio avviso non era sufficiente se confrontato con quanto fatto solo un anno prima Skyrim. Senza contare il fatto che per cambiare estetica bisognava aspettare di incontrare un determinato mercante!
Inoltre la compenetrazione dei capelli è uno dei glitch più frequenti nel primo capitolo. Ovviamente so che ancora oggi esistono giochi con lo stesso difetto, appunto per questo mi auguro che Capcom sia più lungimirante di tanti altri sviluppatori.
Anche un sistema per personalizzare l’aspetto dell’equipaggiamento sarebbe una gradevole aggiunta, per esempio con una funzione simile a quella vista nel recente Lords of the Fallen, dove è possibile personalizzare la colorazione dell’armatura.

L’importanza di rotolare
Il sistema di combattimento di Dragon’s Dogma è molto piacevole e dinamico, ma uno degli aspetti critici è la schivata. Il gioco risulta molto legnoso quando dobbiamo evitare gli attacchi nemici: spesso infatti preferisco bloccare gli attacchi piuttosto che destreggiarmi via da questi. In un’era dove abbiamo titoli come Wo Long: Fallen Dynasty a fare da maestro per quanto riguarda le schivate, è impensabile che un titolo di questa portata non ci permetta di essere agili il giusto durante gli scontri. Si potrebbe legare la tipologia di movenza anche alla classe, anche perché non mi aspetto che un Berserker sia agile quanto un Ranger.
Un mondo aperto meno piatto
La mappa di gioco nel primo capitolo era davvero grande, piena di luoghi da esplorare e segreti da scoprire. Nonostante ciò è innegabile la ripetitività delle location, soprattutto perché la struttura sembrava quasi sempre la medesima. Nel secondo capitolo, viste le tecnologie avanzate, mi aspetto di trovare dei dungeon più appaganti e dei luoghi da esplorare diversi tra loro. Non mi fraintendete, il mondo di gioco di Dragon’s Dogma è spettacolare, ma la varietà non è mai stata il suo forte.

Delle indicazioni più precise
Tra una quest e l’altra la mappa di gioco di Dragon’s Dogma impazziva. Mi spiego meglio: spesso il gioco non riusciva a indicare bene il punto preciso per svolgere una missione e, anche recandoci al luogo corretto, non succedeva nulla. Ricordo che una volta ho impiegato qualche ora prima di riuscire a completare una quest, dato che il segnalino era in un posto totalmente differente rispetto a dove doveva trovarsi. In Dragon’s Dogma 2 mi auguro che la gestione degli obiettivi sia più chiara e meno vaga, e con un level design meno confusionario.
Compagni di squadra più svegli
Il sistema di pedine è veramente spettacolare, dato che ci permette di invocare i personaggi dei nostri amici o quelli di altri giocatori online controllati dall’IA. Spesso le pedine mi sono tornate molto utili durante gli scontri numerosi, ma la loro lacuna stava in un’intelligenza poco reattiva. Non poche volte le pedine attaccavano con l’elemento a cui i nemici erano immuni a ripetizione, finendo a terra di conseguenza.
Su uno dei miei tanti salvataggi, mi ricordo che portavo con me una pedina mago, che durante gli scontri rimaneva sempre indietro, arrivando da me solo una volta sconfitti i nemici.

Verso il futuro…
Al momento sono questi gli elementi principali che mi piacerebbe vedere nel secondo capitolo. Mi rendo conto che alcuni di questi saranno possibili anche grazie alle tecnologie odierne, ma ci tenevo comunque a indicarli in un articolo, condividendo con tutti i voi il mio pensiero sulla nuova opera di Hideaki Itsuno che si spera arriverà l’anno prossimo. Sono sicuro che il team di Capcom sia a lavoro per donarci l’esperienza definitiva della serie, e non vedo l’ora di mettermi in viaggio come voi ancora una volta in compagnia dell’Arisen!
Lascia un commento