Darkest Dungeon II non ha avuto un compito facile: cercare di eguagliare il suo predecessore. Il primo capitolo realizzato da Red Hook Studios infatti ha ricevuto enormi consensi dalla comunità videoludica, e alle volte non è facile replicare il successo una seconda volta.
Ho avuto modo di giocare a Darkest Dungeon II su Steam, dalla conclusione della fase di Early Access, e posso già anticiparvi che non solo Red Hook Studios ha replicato il successo del primo capitolo, ma secondo me gli sviluppatori sono riusciti a superarsi.
Andiamo quindi a vedere insieme, in questa recensione, cosa rende Darkest Dungeon II un seguito coì ben riuscito. E anche perché gli amanti dei roguelite dovrebbero tenere d’occhio questo titolo.
La Fiamma della Speranza
In un mondo in cui oscurità e follia sono sempre più dilaganti, la fiamma della speranza viene protetta da un gruppo di eroi. Questi hanno intrapreso un viaggio per cercare di porre fine all’apocalisse, e devono affrontare molti pericoli prima di arrivare alla loro meta: una montagna che predomina sul paesaggio in rovina.
Rispetto al suo predecessore, la struttura è meno statica. Invece di avere una base operativa fissa, questa volta il nostro gruppo di avventurieri è sempre in movimento, con delle locande a fungere da porti sicuri, dove possiamo rifocillarci dopo l’esplorazione.
Nell’eventualità che uno degli eroi scelti dovesse soccombere prima della fine della spedizione, dovremmo aspettare di raggiungere la prossima locanda per sostituirlo, a patto di aver sbloccato altri personaggi. Completare una regione senza avere tutti e quattro gli eroi a disposizione risulta una sfida abbastanza impegnativa, e potrebbe portarci a decidere di concludere la spedizione prematuramente.
Darkest Dungeon II è suddiviso in cinque atti, detti Confessioni. La scelta dell’atto determina quale sarà il boss che troveremo una volta giunti alla Montagna. È possibile rigiocare i vari atti ogni volta che si vuole
A eccezione della prima Confessione, chiamata Diniego, per accedere al boss della Montagna è necessario sconfiggere uno dei Covi sparsi nelle varie mappe di gioco.
In questo capitolo viene data molta più enfasi ai retroscena degli avventurieri che ci ritroviamo a impersonare. È possibile, infatti, scoprire alcuni eventi che li hanno plasmati raggiungendo un determinato luogo durante l’esplorazione. Ciò da molta più immersione, oltre alla trama principale davvero interessante e ben narrata.
La Diligenza degli Eroi
Come vi ho già anticipato, questa volta abbiamo il nostro gruppo sempre in movimento con la loro diligenza. Dobbiamo quindi dire addio all’avere una nostra base operativa, con la possibilità di addestrare più gruppi di eroi. Morta una diligenza, un’altra sarà pronta a partire nuovamente alla volta della Montagna.
Questa meccanica, però, non comporta la perdita totale dei nostri progressi, anzi: tra una partita e l’altra possiamo investire delle Candele, che otteniamo ogni volta che completiamo un obiettivo principale o di uno dei nostri eroi, per potenziare la nostra diligenza o per sbloccare più oggetti. Queste Candele non sono ottenibili soltanto nel caso dovessimo sconfiggere il boss di turno della Montagna, ma anche in caso dovessimo perire o se dovessimo decidere di arrenderci.
Nel corso di una partita ci ritroviamo ad attraversare delle mappe procedurali, le quali cambieranno di volta in volta. La nostra diligenza procederà in avanti, e delle volte saremo chiamati a scegliere quale direzione intraprendere di fronte a dei bivi. Non sempre sapremo cosa ci attende, mentre altre volte, anche grazie a degli oggetti appositi della diligenza, potremo ponderare meglio la nostra scelta.
Sulla strada possiamo trovare ostacoli o strade dissestate, i quali danneggiano rispettivamente l’armatura e le ruote della diligenza. Quando i rispettivi indicatori si azzereranno, saremo costretti a fermarci e subiremo un’imboscata dai nemici.
Il Bagliore nell’Oscurità
Nelle varie mappe troveremo svariati punti di interesse, come l’Ospedale per curarci, degli incontri di assistenza dove potremo aiutare dei sopravvissuti (o farci aiutare) e altri ancora. È molto importante, quando sappiamo cosa ci attende nel nostro percorso, ponderare se mantenere la stessa direzione o cambiarla.
A partire dalla seconda Confessione in poi, è importante individuare il Covo della mappa in cui ci troviamo. Questo è un punto di interesse con tre scontri che si susseguono a fila. Ogni volta che completiamo una di queste battaglie otteniamo sempre più tesori, e ci è possibile scegliere se passare allo scontro successivo o se procedere oltre. Completando tutti gli scontri di un Covo otterremo un trofeo con cui equipaggiare la diligenza, in modo da poter affrontare il boss di turno della Montagna.
Alla fine di ogni zona troveremo la Locanda, dove potremo far rifocillare i nostri eroi, potenziare le loro abilità e acquistare oggetti consumabili o da equipaggiare alla nostra diligenza.
Il Potere dei Legami
Abbiamo già visto come alla base il gameplay di Darkest Dungeon II differisca da quello del suo predecessore per quanto concerne l’esplorazione. Quando si tratta del combattimento, invece, troviamo il sistema pressoché invariato, se non con qualche modifica minore. Il cambiamento che salta maggiormente all’occhio è che i nostri eroi, per utilizzare gli oggetti dell’inventario, dovranno equipaggiarne uno. Utilizzare un oggetto durante il combat non comporta la fine del turno, quindi è possibile studiare al meglio la nostra strategia per ottimizzare anche gli oggetti.
Per quanto alla base si tratti del sistema visto e amato nel primo Darkest Dungeon, mettendo mano su mouse e tastiera si può sentire quanto il gameplay sia stato affinato ulteriormente. Le posizioni delle nostre unità e di quelle nemiche sono ancora un fattore da tenere altamente in considerazione, in modo da sfruttare al meglio i punti di forza del nostro party e le debolezze dei nemici. Le abilità delle varie classi sono state riviste, in modo da differenziarle ulteriormente rispetto al passato, ed è stata aggiunta la classe Ladra di tombe, ottima sia a distanza che ravvicinata.
Una nuova meccanica introdotta in Darkest Dungeon II è quella dei legami tra i membri del party. Questi infatti possono fidarsi o essere dubbiosi dei propri compagni. Questo legame tra i personaggi è dettato dalle scelte di dialogo che facciamo in determinate situazione, ma anche quando svolgiamo attività nella locanda come giocare a carte.
Nel caso il livello di fiducia o di dubbio dovessero raggiungere il livello massimo, i due personaggi otterranno dei bonus o dei malus legati a una delle loro abilità. Questi bonus o malus colpiscono il personaggio coinvolto nel legame, e possono contribuire a una vittoria o a una sconfitta.
La Follia dei Sopravvissuti
La direzione artistica di Darkest Dungeon II è davvero sublime. Viene ripreso lo stile che ha caratterizzato il primo titolo di Red Hook Studios, con una maggiore pulizia nei modelli dei personaggi. Molto ispirate anche le ambientazioni che incontreremo durante il nostro viaggio.
Ho apprezzato anche le sequenze in cel shading dell’esplorazione con la diligenza: queste si sposano alla perfezione con il resto della direzione artistica.
Degno di nota anche il sonoro, con una colonna sonora di accompagnamento ben realizzata, e anche l’ottimo doppiaggio della voce narrante, la quale ci accompagna durante le nostre (dis)avventure.
Sul fonte tecnico Darkest Dungeon II si mostra molto solido. Durante la mia esperienza non ho avuto alcun problema tecnico sia durante l’esplorazione, sia durante i combattimenti. Red Hook Studios è riuscito a garantire fin dal Day-One del titolo un’esperienza piacevole e priva di problematiche.
L’Ombra della Montagna
Darkest Dungeon II mostra come fare un seguito degno del suo predecessore, ma anche in grado di migliorarlo sotto ogni punto di vista. Vengono messe sul piatto tante nuove idee che sì, mantengono l’idea alla base del franchise, ma portano anche una ventata d’aria fresca non indifferente.
Se avete apprezzato il primo Darkest Dungeon o in generale siete amanti dei roguelite, Darkest Dungeon II è il titolo che fa per voi.
Darkest Dungeon II
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10/10
Riassumendo
Darkest Dungeon II mostra come si dovrebbe realizzare un seguito, migliorando le basi e portando tante novità interessanti. Decisamente consigliato a tutti gli amanti dei roguelite!