Dire che Dead Space sia tra i titoli più emblematici dell’era Xbox 360/PlayStation 3 sarebbe un eufemismo. Il titolo creato dalla fu Visceral Games e pubblicato da Electronic Arts è divenuto negli anni un vero e proprio cult. Non è una sorpresa quindi che, nonostante la dipartita dello studio che lo creò, Electronic Arts ne abbia voluto realizzare un remake.
Mi sono ritrovata quindi, undici anni dopo rispetto a quando ci giocai la prima volta, a salire di nuovo sulla USG Ishimura. Per farlo mi sono preparata al meglio, rimettendo mano sul titolo originale proprio qualche mese prima del rilascio.
Dopo aver vestito per ore nuovamente i panni di Isaac Clarke su Xbox Series X, sono finalmente pronta a darvi la mia opinione in merito.
Rendici uno
Quella che doveva essere una semplice missione di riparazione sulla USG Ishimura si trasforma in un vero e proprio incubo per Isaac Clarke e la squadra di cui fa parte. Nemmeno il tempo di riprendersi da un brusco atterraggio che subito vengono attaccati da delle creature mostruose chiamate Necromorfi.
Isaac sarà costretto ad addentrarsi nei vari reparti della USG Ishimura per rimettere in funzione le tante funzionalità misteriosamente finite offline. Nel mentre è alla ricerca di Nicole, la sua fidanzata che si è imbarcata sei mesi fa sulla nave in qualità di medico.
La trama di Dead Space è rimasta fedele all’originale, ma i vari capitoli presentano differenze più o meno sostanziali rispetto alla versione del 2008. EA Motive, lo studio di sviluppo dietro al remake, ha apportato alcune modifiche atte sia a svecchiare alcune fasi del gioco, come la fine del Capitolo 4, sia a darci una maggiore introspezione sui pensieri di Isaac Clarke. Il nostro protagonista, infatti, questa volta non è silente per tutto il gioco, ma contribuisce attivamente alla narrazione parlando e palesando i suoi pensieri.
A livello di narrazione sono stati aggiunti ulteriori dettagli sia su Isaac che sul mondo di gioco, in modo da rendere la narrazione ancora più coerente con i due sequel. Tutti questi dettagli finiscono col rendere la trama ancora più coinvolgente rispetto al passato. Se a ciò aggiungiamo anche un finale segreto, ottenibile durante il Nuova Partita+, questo remake di Dead Space narrativamente si pone a un livello superiore rispetto all’originale.

Spara agli arti
Nel fulcro il gameplay di Dead Space è rimasto lo stesso che ricordiamo. Per uccidere i Necromorfi dobbiamo sparare agli arti per rimuoverli, e lo facciamo con una selezione di armi davvero invidiabile. Dall’iconica Lama al Plasma, passando per il Tranciatore e il Lanciafiamme, il nostro arsenale ci permette tanti approcci diversi per poter procedere.
Anche le varietà di Necromorfi in cui ci imbatteremo con (dis)piacere sono rimaste le stesse che gli amanti del titolo ricordano. Dai nemici più comuni fino ai temibili Bruti, i veterani della serie riconosceranno sicuramente volti, o per meglio dire membra, noti. Anche le metodologie per sconfiggerli rimangono le solite.

EA Motive non ha però limitato i cambiamenti solo nella narrazione e nel comparto tecnico. Tra le differenze più considerevoli abbiamo gli enigmi totalmente ripensati e una presenza più massiccia delle zone con Zero G. Proprio in merito allo Zero G, il movimento in queste aree è stato totalmente rivisto ed è più simile al secondo capitolo della serie. Isaac si sposta agilmente grazie ai propulsori della tuta, rendendo queste fasi molto più piacevoli.
Sempre nei cambiamenti del gameplay, cito ancora una volta la parte finale del Capitolo 4, la quale ora è, almeno per me, meno frustrante e più in linea con il resto del gioco.
Nel remake di Dead Space abbiamo inizialmente a disposizione quattro difficoltà: Storia, Facile, Normale e Difficile. Finendo il gioco a Difficile, che sia la prima run o Nuova Partita+, sbloccheremo la difficoltà Impossibile.
Sul fronte della difficoltà, ho notato da Normale in su un tasso di sfida leggermente più alto rispetto a quello dell’originale. Avendolo anche ricominciato pochi mesi prima dell’inizio del remake, ho potuto fare un confronto più diretto.

Cos’era quel rumore?
Questo remake di Dead Space risulta semplicemente fenomenale. Non solo ci ritroviamo, ovviamente, un motore grafico all’avanguardia, ma è stato fatto un ottimo lavoro sia con gli effetti di luci e ombre, sia con il comparto sonoro. Ogni corridoio della USG Ishimura rende a pieno la sensazione di isolamento e qualsiasi rumore potrebbe preannunciare l’arrivo di un Necromorfo.
La resa dell’atmosfera è eccelsa e dona una nuova vita agli ambienti rispetto a quanto visto nell’originale del 2008, la quale peccava spesso di ambienti eccessivamente illuminati.
Parlando sempre del sonoro, il doppiaggio italiano è di ottima fattura. I doppiatori sono convincenti e riescono a farci immergere ulteriormente nelle vicende narrate. Assente questa volta il cameo di Dario Argento, tanto iconico quanto ricordato per i motivi sbagliati.
Da un punto di vista puramente tecnico, per quasi tutta la mia esperienza di gioco non ho riscontrato problemi tecnici di alcun tipo, tranne per una singola istanza verso il finale. Infatti ho sperimentato un freeze totale del gioco proprio durante le fasi finali del dodicesimo e ultimo capitolo. Per il resto nulla da segnalare, Dead Space è un’esperienza stabile nel frame rate e con caricamenti davvero rapidi su Xbox Series X.

Nello spazio nessuno può sentirti urlare
Dead Space mostra esattamente come andrebbe sviluppato un remake. EA Motive ha mostrato un enorme rispetto per l’originale del 2008, ma non ha avuto paura ad apportare modifiche per migliorare l’esperienza. Dalle migliorie in termini di gameplay fino all’arricchimento della componente narrativa, il lavoro svolto è davvero encomiabile.
Confesso che non sentivo la necessità di un rifacimento del titolo di Visceral Games, ma non appena ho iniziato il remake non ho potuto fare a meno di apprezzarne le qualità. Lo consiglio decisamente sia a coloro che amano la trilogia originale e vogliono tornare sulla USG Ishimura, sia a chi non ha mai vestito i panni di Isaac Clarke. Si tratta di un’esperienza davvero imperdibile per iniziare al meglio questo 2023 videoludico!

Dead Space
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9/10
Riassumendo
EA Motive ha svolto un lavoro davvero eccelso nel ridare vita a Dead Space. Dal rispetto per il lavoro di Visceral Games fino alle tante aggiunte che arricchiscono l’esperienza, questo remake è un titolo imperdibile per gli amanti della serie e per coloro che si approcciano alle disavventure di Isaac Clarke per la prima volta!
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