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One Piece Odyssey – I nostri primi passi sull’isola Waford

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L’opera di One Piece non ha bisogno di grandi presentazioni, trattandosi di uno dei più grandi Shonen da oltre un ventennio. Da sempre Bandai Namco Entertainment si è occupata dello sviluppo di videogiochi dedicati alla serie, tra gli ultimi ricordiamo One Piece Pirate Warriors 4, molto amato tra i fan, che ripercorreva alcune delle parti più salienti dell’opera in un misto muosou e action game.

A distanza di diversi anni, l’opera magna di One Piece di Eiichiro Oda torna sul mondo videoludico con un capitolo totalmente differente, con una storia originale. Questa volta ci troviamo davanti a un JRPG, bisogna però dire che non è la prima volta che un anime si approccia a questo genere, di recente abbiamo visto anche il videogioco dedicato a Fairy Tail abbracciare questa tipologia.

Ho avuto il piacere di giocare alle prime fasi del titolo, in una versione di prova su PlayStation 5. Sono pronto a dirvi cosa ne penso in merito.

Ciurma!

La storia inizia con Luffy e compagni che vengono dirottati da un grosso “evento” innaturale verso l’isola di Waford, distruggendo la loro nave con un terribile schianto. Fin dai primi momenti l’isola appare molto misteriosa, e il nostro principale compito sarà quello di trovare i nostri compagni dispersi, dato che sono finiti per colpa della marea da tutt’altra parte. Il nostro primo compito, quindi, sarà quello di cercare Nomi, Zoro e Brook.


Dopo aver riunito la nostra banda, ci resterà che esplorare questa misteriosa isola, allo stesso tempo dovremo cercare una misteriosa ragazza di nome Lim, che al suo primo incontro ci priverà di tutte le nostre abilità costringendoci a scendere drasticamente di livello, dato che quest’ultima non ha molto a cuore i pirati, anzi li teme.

Gomu Gomu Bazooka!

Parlando della struttura di combattimento, il tutto si svolge a turni, come ogni JRPG che si rispetti. Ogni abilità ha dei costi ben delineati, effetti e delle abilità che funzioneranno solo con determinati nemici, riprendendo le basi delle debolezze degli elementi. Nella nostra prova di gioco, non abbiamo avuto modo di provare né Brook né Franky, questo perché il primo ha perso il corpo in mare, e quindi avremo solo la sua anima ad accompagnarci, e il secondo perché sta riparando la nostra nave.

La battaglia si suddivide in macro-zone, dove sarà possibile gestire lo scontro in modo molto versatile. Per questo entrano in gioco le tattiche, elementi importanti per volgere la battaglia a nostro favore. Esistono anche delle tipologie di scontri chiamati “Eventi”, una delle principali che abbiamo provato è quella dove Usopp stordito dai nemici non può utilizzare abilità e il nostro compito sarà quella di distruggere i mostri prima che riescano a portare a zero la barra dell’energia del nostro compagno. 

Un mondo aperto

La mappa di gioco è molto vasta e variegata, ci permette di esplorarla in maniera totalmente libera, grazie anche ad una verticalità apprezzabile. Tra l’altro la raccolta degli oggetti gioca un ruolo molto importante, anche perché spesso sono presenti dei piccoli cubi che ci permetteranno di ottenere delle abilità.

È importante equipaggiare i giusti oggetti ai personaggi, ho notato che hanno un grosso impatto nelle battaglie. Il tutto è gestibile tramite un apposito menù, e ci sono dei requisiti ben precisi per poter equipaggiare determinati oggetti. Si tratta di un sistema atipico, ma molto piacevole da usare, che dona anche quel pizzico di originalità al prodotto.

Commento Finale

Questa prova di One Piece Odyssey è stata molto piacevole, sono rimasto colpito dalla varietà di missioni e possibilità che offre il gioco. Sono curioso di vedere come si evolverà nel post-game con la versione completa del gioco. Per il momento posso dire di essere soddisfatto e di non vedere l’ora di vedere come finirà l’avventura di Luffy e compagni!

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Scritto da
Federico Molino - Director and PR Manager

Classe 1996, assiduo consumatore di giochi di ruolo, amante della fotografia e informatico a tempo pieno.

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