Ormai è risaputo che gli indie hanno preso piede in tutto e per tutto nel mercato videoludico, e che molti di loro portano un onore non per niente indifferente. Quest’oggi vi vogliamo parlare del nuovo capitolo dedicato a Shantae, dove i ragazzi di WayForward Technologies hanno infuso il loro talento sulla piccola eroina.
Prima di cominciare la recensione, diciamo fin da subito che il colpo d’occhio degli scenari e dei personaggi animati sono rimasti tali e quali a quelli di tempo fa, ovvero, ottimi e ben distinti tra loro.
La struttura del gioco è rimasta quella di un platform 2D, con un comparto narrativo a fare di contorno nell’esperienza videoludica – quindi non il punto focus del titolo – e un arrangiamento sonoro non del tutto indifferente.
Una fastidiosa maledizione
La storia ci lancerà fin da subito nei panni dell’eroina che è alle prese con dei cattivoni di turno che irrompono nella quiete quotidiana del villaggio.
Il focus principale, dopo le prime battute di gioco, sarà quello di trovare tutti gli oggetti e armi necessarie per sconfiggere il tenebroso boss finale.
Durante il viaggio Shantae sarà accompagnata dalla – ormai – buona piratessa Risky, un antagonista dei capitoli precedenti ormai alleata nostra. Il motivo dell’alleanza non risiede a fatti passati, ma bensì perché quest’ultima ha bisogno di Shantae visto che anche lei è stata afflita da una maledizione che può essere spezzata solo sconfiggendo il boss finale.
Il gioco ci lascia una libertà d’azione unica, visto che in ogni isola che esploreremo saremo liberi di scegliere quale area ripulire o ispezionare.
La nostra eroina avrà a disposizione un attacco per poter far fuori i nemici, e alcuni oggetti da usare al momento giusto per potersi difendere, il tutto ricorda i vecchi titoli da cabinato che tanto noi nostalgici ricordiamo con una lacrimuccia nel viso.
Il lato tecnico del gioco può ingannare a una prima vista, visto che la gestione dell’inventario e gli oggetti consumabili rimandano al genere dei giochi di ruolo tipici, e per alcuni versi, ricorda il platform offerto da Shovel Knight qualche mese fa.
I nemici che popolano le isole di Shantae sono diversi tra loro, visto che da piccole stazze ci ritroveremo a nemici molto più enormi e feroci, inoltre, il titolo ci offre una vastità di boss, ognuno con un proprio stile, e quindi offrendo un esperienza nuova a ogni battaglia con essi.
L’idea dei WayForward Technologies è chiara, ovvero, portare un titolo nella società moderna che ricordi in tutto e per tutto quei nostalgici giochi degli anni ’90, e aggiungendosi così anche all’idea proposta da Shovel Knight.
Amore a primo suono
Il gioco non dispone di un doppiaggio, ma come altri titoli del genere, sentiremo solo qualche battuta o qualche affermazione in versione “vocale”.
Uno dei punti forti del titolo è sicuramente la soundtrack, la quale risulta sempre molto piacevole, specialmente durante le fasi di esplorazione o nel completamente di certi compiti lasciati irrisolti per un motivo o un altro, inoltre, il compositore è Kaufman, che ha lavorato alla soundtrack di Shovel Knight.
Noi abbiamo testato più a fondo e portato a termine il gioco attraverso alla versione per PC, ma abbiamo avuto modo di provare pure la versione per Nintendo 3DS.
Possiamo dire che la versione portatile fa il suo dovere, e a parte qualche portrait mancante, non c’è nessuna differenza tra le varie versioni del gioco, offrendo così una esperienza del tutto uguale su tutte le piattaforme su cui è uscito.
Sulla versione per Nintendo Wii U, non avremo un tasto per aprire l’inventario come su PC, ma si avrà la possibilità di sfruttare il pad della console come menù per l’inventario, rendendo l’esperienza videoludica più scorrevole e con meno pause.
Inoltre, sempre la versione per la console fissa di Nintendo, è disponibile l’opzione per poter giocare il gioco interamente attraverso il il Pad della Wii U, in modo da non aver bisogno della TV – in caso che quest’ultima è occupata – per continuare a giocare a Shantae and the Pirate’s Curse.
Nonostante le tante opzioni che offre questo nuovo titolo di Shantae, i difetti non vengono meno, visto che il più delle volte ci troveremo a ripetere alcuni tragitti nella storia che sembrano essere riciclati dai capitoli precedenti, inoltre anche la varietà dei nemici verrà meno verso alla fine del corso della storia.
Conclusione
Per concludere, possiamo dire che Shantae and the Pirate’s Curse è un titolo che ha il suo perché, e che va assolutamente giocato specialmente se si è amanti dei Platform 2D.
Il gioco ha da offrire tantissime ore di divertimento nel quale vedremo alcune gag spassose tra Shantae e i personaggi di questo strambalato mondo. L’acquisto è fortemente consigliato, visto che l’unica pecca dove dovrete soppassarci sarà quella della piccola e fastidiosa ripetività di alcuni ambienti e di alcune fasi di gioco.
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8.5/10
Riassumendo
Per concludere, possiamo dire che Shantae and the Pirate’s Curse è un titolo che ha il suo perché, e che va assolutamente giocato specialmente se si è amanti dei Platform 2D.