Chi ci viene a vedere in live di tanto in tanto mi avrà sentito dire più volte negli anni che per me Microsoft avrebbe iniziato, prima o poi, a portare i titoli di Xbox Game Studios anche su altre console. Dal mio punto di vista, dopo un periodo di esclusività, sarebbe una mossa nemmeno poi così azzardata, in grado di aumentare i profitti della casa di Redmond di tantissimo.
Fino a ieri, la mia opinione sembrava follia, poi sono usciti insistenti leak inerenti all’arrivo di tanti giochi, tra cui Starfield, anche su console Sony (alcuni pure su Switch). Subito dopo il tweet (o l’X…?) di Phil Spencer, che dichiara che ne sapremo di più la prossima settimana sulla loro visione del futuro.
Tralasciando che ora dovrei farmi chiamare Nostradamus, questo nuovo sviluppo ci fa realizzare un qualcosa che in cuor mio, già ai tempi di questo mio articolo sull’acquisizione di Activision-Blizzard, già pensavo. Ai tempi non escludevo l’arrivo del servizio Microsoft su altre console, e questo perché il sogno di Xbox Game Pass non è davvero sostenibile.
I costi di Xbox Game Pass per Microsoft
Parto col dire che si tratta di un servizio che adoro e che mi permette di giocare svariati titoli, alcuni di questi anche al Day One. Il tutto a un prezzo veramente irrisorio, prendendo in considerazione l’abbonamento Ultimate. Se sommiamo il costo, decisamente basso per i titoli offerti, alle tante acquisizioni di Microsoft, tra Bethesda e Activision-Blizzard per citarvi le più costose, otteniamo un quadro economicamente sfavorevole.
Quindici euro al mese, prendendo sempre d’esempio Xbox Game Pass Ultimate, non bastano a ripagare uno Starfield nemmeno quando si tratta di milioni di giocatori. E non è tanto solo Starfield, ma dobbiamo aggiungere al carico i tanti altri titoli esclusivi sviluppati negli ultimi anni, più tutte le partnership. Non penso proprio che Sega abbia concesso i Day One su Game Pass di Persona 5 Tactica e di Persona 3 Reload per due spiccioli. Così come tutti gli altri studi di sviluppo che si sono uniti al servizio con titoli disponibili al Day One.
Dietro ci sono dei costi alti, troppo esosi per essere sostenibili con un servizio simile. Anche perché è difficile che gli abbonati siano poi andati a comprare l’edizione retail in negozio o sullo store digitale. Tanto è già su Xbox Game Pass, perché spendere di più?
Vedendola da questo punto di vista, non stupisce che Microsoft non sia più interessata a produrre edizioni fisiche, basta vedere che Senua’s Saga: Hellblade II uscirà solo in digitale. In questo modo si abbattono almeno un po’ dei costi di produzione e tutti quelli di distribuzione, visto che sarebbero copie che interesserebbero solo il collezionista di turno. Per tutto il resto, c’è Masterc-Xbox Game Pass.
Il sogno non è ancora finito?
Secondo me però il sogno di Xbox Game Pass, e di fatto anche quello di Phil Spencer, non è ancora finito. L’unico modo per continuare a offrire lo stesso servizio, o quasi, è far arrivare le esclusive sulle altre console.
Il Game Pass dovrebbe rimanere invece esclusivo su Series X|S e su PC: questo perché la soluzione non sta nell’avere ancora più abbonati, ma nel rendere possibile l’acquisto di Starfield, Hi-Fi Rush e tanti altri titoli anche su PlayStation 5 e Switch (ove possibile per una questione tecnica), ma anche di altre IP storicamente esclusive Xbox. La soluzione non è quella di non far mai più uscire un Call of Duty su console Sony, ma di trarre profitto dai tantissimi giocatori attivi sulle piattaforme della concorrenza.
L’unico modo per portare avanti il sogno di Phil Spencer è quello di guadagnare dai propri avversari. La vera domanda è: sarà davvero possibile trarre profitto, o si andrà solo a tappare i costi sostenuti?
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