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The Elder Scrolls IV: Oblivion Remastered – Recensione

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È innegabile che The Elder Scrolls IV: Oblivion sia uno dei capitoli più amati e che soprattutto ha saputo portare la serie a un maggior numero di giocatori con la sua uscita su PC, PlayStation 3 e Xbox 360. Ricordo ancora quel 2006, dove ho passato innumerevoli ore a esplorare Cyrodiil, alla ricerca di ogni dungeon ed equipaggiamento per migliorare il mio personaggio. Ancora oggi Oblivion è stato il punto di partenza per molti progetti che sono venuti, anche per il recente Starfield che ne eredita la struttura.

A distanza di così tanti anni, Oblivion è finalmente pronto a tornare, con una nuova veste grafica. Il titolo è sviluppato da Virtuos con la collaborazione di Bethesda. Ho abbracciato ancora una volta il destino del Campione di Cyrodiil e mi sono gettato in The Elder Scrolls IV: Oblivion Remastered per parlarvene!

Scheda del Gioco
Cover del gioco

The Elder Scrolls IV: Oblivion Remastered

Sviluppatore: Bethesda Game Studios, Virtuos

Distributore: Bethesda Softworks

Piattaforme: PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC

Data di uscita: 22/04/2025

Da prigioniero a eroe del mondo

La storia di The Elder Scrolls IV: Oblivion Remastered è rimasta invariata rispetto a quella originale, con una scena di apertura rinnovata, incentrata sul famoso discorso di Uriel Septim VII. Noi impersoniamo un prigioniero, rinchiuso nelle celle imperiali. Quello che sembrava un normale giorno in gattabuia si trasforma in tutt’altro. Ci troviamo Uriel Septim VII dentro la nostra cella, poiché deve passare da lì grazie a un passaggio segreto. Il sovrano dice al nostro eroe di conoscerlo, di averlo già incontrato nei suoi sogni. Proprio da qui, dopo essere sfuggiti all’attacco degli assassini della Mitica Alba, ci viene assegnata una missione di vitale importanza: trovare il figlio dell’Imperatore. Solo lui può riaccendere i Fuochi del Drago e impedire l’apertura dei cancelli di Oblivion.

Per portare a termine la sola narrazione sono necessarie circa una decina di ore. Bisogna anche aggiungere che all’interno di questa Remastered sono presenti le due espansioni del gioco, Knights of the Nine e Shivering Isles, che aggiungono molte ore di longevità alla narrazione!

The Elder Scrolls IV: Oblivion Remastered - Recensione

Stop right there!

L’esperienza risulta molto più godibile in questa Remastered, grazie all’utilizzo di Unreal Engine 5, che ha dato nuova vita ai dungeon. L’interattività con l’ambiente e con gli enigmi ambientali è decisamente migliorata, oltre a presentare una struttura meno ripetitiva rispetto al titolo originale.
A questo si aggiungono anche dei miglioramenti dal lato del gameplay, soprattutto per quanto riguarda i minigiochi per scassinare le serrature. Non fraintendetemi, ancora oggi sono veramente ostici, ma risultano più precisi.

Dal punto di vista tecnico è stato fatto un lavoro davvero notevole. I ragazzi di Virtuos hanno voluto mantenere l’anima di Oblivion come la conoscevamo nel 2006, aggiustando e modernizzando il sistema di combattimento senza stravolgerlo. Pad alla mano, possiamo avvertire fin da subito come i combattimenti siano più dinamici, con nemici reattivi e pronti a fronteggiarci in maniera più aggressiva e realistica.

Sono state aggiunte le reazioni dei nemici, oltre a un feedback sonoro per ogni colpo, elemento assente nel gioco originale. Ovviamente non poteva mancare la schivata, un’aggiunta personalmente molto gradita che ha reso gli scontri a fil di spada più divertenti. E per chi ama camminare per Cyrodiil a piedi, è stata implementata la corsa.

È stata data una certa importanza alla visuale in terza persona, aggiungendo anche un mirino durante l’utilizzo di questa modalità. Così, chi vuole giocare vedendo il proprio personaggio durante gli scontri potrà farlo, e stavolta con una modalità molto più funzionale.

Personalmente mi sono trovato molto bene in terza persona, fatta eccezione per le scalate in montagna, dove il personaggio tendeva a incastrarsi tra una roccia e l’altra a causa della tipologia di telecamera. Uno degli aspetti di Oblivion che non era piaciuti ai fan era il sistema di progressione. Proprio per questo, Virtuos ha rivisitato il sistema. La progressione è stata resa molto più libera e avremo a disposizione 12 punti virtù a ogni livello raggiunto.

The Elder Scrolls IV: Oblivion Remastered - Recensione

Dei Cancelli moderni

Le ambientazioni di The Elder Scrolls IV: Oblivion hanno giovato di nuova vita. Ogni angolo della regione è bello da vedere, fedele a quello che avevamo apprezzato anni fa ma reso ancora più vivo. Anche i modelli poligonali sono stati aggiornati. Molti personaggi appaiono diversi da come li ricordavamo, ma risultano più realistici. Purtroppo la composizione delle animazioni non è sempre precisa.

Mi è capitato spesso di trovare alcuni personaggi in T-pose e per farli riprendere ho dovuto investirli con la corsa per proseguire nella missione. Sono bug che eravamo abituati a vedere nel gioco originale, ma che purtroppo sono stati mantenuti anche in questa edizione.

Utilizzare la struttura originale è una scelta lodevole, ma ha rappresentato anche un limite. Soprattutto nella prima settimana sono riemersi alcuni difetti ben noti ai giocatori più esperti di Oblivion. Va detto però che il team di sviluppo è intervenuto in fretta migliorando la qualità del gioco man mano che venivano segnalati i problemi.

Ho giocato a Oblivion Remastered su PlayStation 5 e inizialmente ho riscontrato qualche problema di pop-in degli elementi a schermo e dei cali di framerate. Fortunatamente l’esperienza di gioco è rimasta solida per quasi tutta la durata, salvo qualche crash verso la fine della narrazione.

Segni di un’epoca passata

L’interfaccia del gioco è stata completamente rivisitata, mantenendo però lo stile originale. Personalmente ho gradito molto i menù con la struttura nuova anche se la loro apertura tramite i tasti rapidi è leggermente lenta. Il gioco impiega del tempo bloccandosi per un attimo prima di aprire il menù.

Un altro difetto è l’interruzione continua dell’azione. Ogni volta che attraversiamo una porta un cancello o effettuiamo un viaggio rapido, siamo costretti a vedere una schermata di caricamento intermezzo, la quale fortunatamente dura solo qualche secondo grazie agli SSD delle console di nuova generazione. Non è qualcosa che rovina davvero l’esperienza, ma in alcune aree rende l’esplorazione un po’ frustrante.

The Elder Scrolls IV: Oblivion Remastered - Recensione

Commento Finale

Ancora oggi Oblivion riesce a stupire offrendo una delle esperienze più complete nel suo genere. A distanza di quasi vent’anni il titolo di Bethesda è tornato con un comparto grafico completamente rivisto in Unreal Engine 5. A questo si aggiungono i miglioramenti grazie al nuovo engine che hanno reso il sistema di combattimento molto più immediato e coinvolgente.

Purtroppo questa Remastered presenta tanti inciampi tecnici, tra cui una serie di crash verso la fine della narrazione principale, che impedisce al lavoro di Virtuos di brillare come avrebbe dovuto. La mia speranza è che il team di sviluppo continui a essere celere nel rilascio di aggiornamenti e patch per risolvere molti dei problemi, in modo di dare ai fan un’esperienza ancora migliore!

The Elder Scrolls IV: Oblivion Remastered
Riassumendo
Nonostante siano passati quasi vent'anni da quando Oblivion è entrato nei nostri cuori, resta ancora oggi un'esperienza unica. Questa Remastered è perfetta per tutti i fan storici e per chi non ha mai affrontato l'avventura nelle terre di Cyrodiil!
Pro
Cyrodiil è molto più bella e artisticamente sublime
Il sistema di combattimento è più appagante
Il livellamento adesso è più permissivo
Contro
Qualche caricamento di troppo
Ancora sono presenti alcuni crash e bug minori
8
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Scritto da
Federico Molino - Director and PR Manager

Classe 1996, assiduo consumatore di giochi di ruolo, amante della fotografia e informatico a tempo pieno.

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