L’operazione avviata da Limited Run Games è decisamente nostalgica, poiché riporta in vita titoli di epoche passate. Il primo di questi revival è Tombi! Special Edition, anche se negli Stati Uniti è conosciuto come Tomba!. Devo ammettere che, giocandoci, ho provato una forte emozione: è stato come essere teletrasportato in un’epoca così lontana, ma che sento ancora vicina, rievocando ricordi positivi e nostalgici.
Voglio raccontarvi la mia esperienza nel giocare questa nuova edizione!
L’epoca della nostalgia
La cosa che funzionava di più ai tempi era raccontare una storia semplice; spesso bastava veramente poco per immergerci nell’avventura. Anche Tombi! seguiva questo approccio. La sua storia inizia dopo che il protagonista si imbatte nei maiali Koma e perde, durante lo scontro, il bracciale del suo caro nonno. Anche le motivazioni più banali riuscivano a donarci una storia originale, divertente e spensierata. Ricordo che la prima volta che lo giocai mi sentii in un certo senso perso: c’erano così tante cose da fare, eppure ogni direzione sembrava quella giusta.
Uno degli elementi che mi colpì all’epoca, e che anche oggi questa riedizione riesce a riproporre, è che si tratta di un gioco platform che incorpora elementi tipici dei giochi di ruolo. Il titolo ci offre ben 130 missioni secondarie, non sempre facili da trovare e da portare a termine. Queste ci permettono di ottenere potenziamenti e bonus.
Si tratta di una struttura di gioco che oggigiorno non si vede quasi più: fatta eccezione per rari casi difficilmente si trova un titolo del calibro di Tombi! che riesca a fondere così tanti elementi in un singolo gioco senza stonare.
La necessità di evolversi
Eppure, nonostante la nostalgia colpisca senza troppa esitazione, mi rendo conto che ci sono alcuni elementi che potrebbero portare il titolo a non essere gradito da tutti, soprattutto a causa del cambiamento generazionale di hardware e delle esigenze dei videogiocatori moderni. Alla base abbiamo una struttura vetusta, senza alcun aiuto concreto che ci guidi, se non i salvataggi e i riavvolgimenti aggiunti in questa nuova edizione per facilitare il gioco.
Molti si chiedono come potrebbero essere più appetibili una produzione del genere e le successive opere di rimasterizzazione di Limited Run Games. La risposta non è così ovvia poiché, oltre alla struttura dei tasti che spesso risulta poco reattiva o legnosa, alcuni titoli necessiterebbero un rework strutturale, un compito impossibile se non per un remake. Quando si dice che alcuni titoli sono destinati solo a determinati giocatori, questo discorso vale anche per Tombi!. La sua difficoltà e gli anni (che si fanno sentire) potrebbero far storcere il naso a molti.
Un altro intervento che avrebbe potuto giovare a questa riedizione sarebbe stato quello di risolvere i vari bug già presenti nella versione originale, per evitare di bloccare i giocatori in problemi noti all’epoca.
Senza contare che, nel caso specifico di questa Special Edition, ho riscontrato un bug relativo al raccoglimento di tutte le mutande del protagonista. Il trofeo non veniva sbloccato una volta raccolte tutte e, mentre il problema è stato risolto subito su Steam, su PlayStation ha richiesto diverse settimane.
Il valore della nostalgia
Dall’altra parte della medaglia, questa non è solo un’operazione nostalgia. Spesso, molti dei titoli annunciati e in arrivo in futuro costano un occhio della testa nei vari marketplace presenti sul web. Con l’avvento di queste nuove edizioni, si offre la possibilità a tutti di recuperare produzioni che altrimenti sarebbero quasi impossibili da trovare, se non a costi esorbitanti. Per molti, è anche l’occasione per riscoprire titoli di un’epoca a loro sconosciuta, che non hanno potuto vivere in prima persona.
Va anche detto che, con queste nuove versioni rimodernate, i ragazzi di Limited Run Games intendono venire incontro ai giocatori di vecchia data, offrendo qualcosa in più, come i trofei, che testimoniano spesso il completamento al 100% delle produzioni. Un encomio che, all’epoca della prima PlayStation, non si poteva dimostrare se non conservando il proprio salvataggio.
Cosa ne penso di queste edizioni?
In conclusione, posso dire che si tratta di riedizioni valide, che hanno anche il compito di portare queste produzioni ai più giovani. Nel caso di Tombi!, è sicuramente stato un primo passo verso questo obiettivo, e il risultato è riuscito. Confesso di essermi divertito e mi sento di consigliare il gioco anche a chi non l’ha mai vissuto all’epoca!