Quando si parla del Team Ninja, si entra in un argomento delicato, poiché si tratta di uno dei miei studi di sviluppo preferiti nel mondo videoludico. Perché vi parlo proprio di loro? Il motivo principale è che Wanted: Dead è stato sviluppato da diversi membri dello storico team di Ninja Gaiden e che, una volta lasciato alle spalle il vecchio studio, hanno deciso di fondare il team 110 Industries.
All’annuncio del gioco sono stato subito catturato da questo mix in salsa cyberpunk, che fondeva elementi tipici di Ninja Gaiden, anche se le principali note di riferimento sembravano provenire dal poco apprezzato Devil’s Third di Tomonobu Itagaki (il papà delle serie Ninja Gaiden e Dead or Alive).
Verso la fine di Gennaio sono riuscito a mettere le mani sulla versione definitiva di Wanted: Dead, dandomi così tutto il tempo di analizzare per bene quello che aveva da offrire il primo titolo degli ex Team Ninja. Dopo quasi un mese di gioco, sono pronto a dirvi cosa ne penso di questo bizzarro mix.

Una Hong Kong futuristica
La storia ci mette nei panni di Hannah Stone, tenente della squadra Zombie, reclutata per sventare i piani di una grande cospirazione aziendale per conto della Polizia di Hong Kong. Durante la narrazione conosceremo tanti personaggi, ma vi anticipo fin da subito che fungeranno da contorno e non verranno quasi mai approfonditi. Purtroppo la stessa sorte è capitata pure a Gunsmith, il personaggio interpretato da Stefanie Joosten, famosa per aver vestito il ruolo di Quiet in Metal Gear Solid V: The Phantom Pain di Hideo Kojima.
Uno dei problemi fondamentali della storia è che questa fino alla penultima missione sembra un grosso prologo, quasi come una macchina che è rimasta incastrata nella prima marcia e che cerca di ingranare la seconda, senza poi riuscirci nemmeno alla fine. La cosa che più mi ha deluso è che di base il titolo aveva delle buone carte per poter raccontare una storia semplice, ma funzionale, e invece fino alla fine è stata sfruttata male, senza un minimo d’amore da parte di chi aveva il compito di intrattenere il giocatore.
Per completare la storia principale bisognerà affrontare cinque missioni, senza contare il prologo. Per portare a termine il tutto basteranno una decina di ore a difficoltà normale, scongiurando tutti i problemi tecnici e bug che sono presenti e che spesso ci portano a riavviare l’intera missione.

Hey guarda, proprio come Ryu Hayabusa!
Vi confesso che i combattimenti di Wanted: Dead sono adrenalinici e offrono un livello di difficoltà sopra alla media dei titoli moderni. La nostra protagonista potrà utilizzare diverse tipologie di attacco. Quella principale consiste nell’usare la Katana, facendo così a brandelli numerosi nemici che si pareranno davanti alla nostra strada. Altro approccio fondamentale è quello dell’utilizzo della pistola, che funge da Parry infliggendo anche danno leggero ai nemici. Il contrattacco si può attivare seguendo le movenze dei nemici: una volta che si illumineranno di rosso dovremo scagliare un proiettile della pistola per rompere così la difesa.
Tra le armi da fuoco troviamo anche mitragliatrici, lanciagranate e fucili a pompa. Il tutto sarà ottenibile anche sul campo di battaglia, raccogliendo l’equipaggiamento nemico. Ogni qualvolta raggiungeremo un checkpoint, oltre a ricaricare la nostra barra di energia e le nostre cure, potremo personalizzare al meglio le nostre armi, scegliendo con cura quali pezzi modificare. Questo aspetto non ha un peso incisivo sul combattimento, soprattuto perché il danno da arma da fuoco non è sempre efficace contro i nemici. La nostra protagonista avrà a disposizione pure un albero delle abilità, dove sarà possibile ottenere nuove combo e azioni che ci permetteranno di difenderci al meglio durante gli scontri.

Una spada arrugginita
Nonostante la scarica d’adrenalina offerta dal sistema di combattimento, purtroppo questo non è esente da difetti. Verso la metà del gioco ci vengono introdotti dei nemici molto più corazzati che vanno affrontati sfruttando al meglio i Parry e le parate perfette. Proprio su quest’ultime abbiamo notato che, pur riuscendoci, i nemici riusciranno a colpirci lo stesso.
Come se non fosse abbastanza, gli oggetti che spesso ci lasciano i nemici scompaiono nel nulla lasciandoci spesso senza munizioni.
Ho apprezzato la possibilità di approcciarmi agli scontri con diverse tipologie di armi, ma sovente siamo costretti a usare le armi da fuoco. Il problema è che spesso ci ritroveremo con zero munizioni, e dovremo sconfiggere dei nemici non accessibili per uno scontro corpo a corpo utilizzando la pistola. Ciò implica che ci vorranno dai tre ai cinque minuti per buttare a terra un nemico, visto che il danno effettuato dal Parry è minimo.
Altro difetto non indifferente riguarda le esplosioni. Gli avversari spesso sembrano immuni alle nostre granate, mentre alla nostra protagonista ne basterà una per finire quasi subito a terra.
Un altro difetto fastidioso è un calo di framerate costante durante le fasi più concitate. Inoltre ho riscontrato dei problemi anche con i trofei su PlayStation 5 che spesso non vengono sbloccati. Infatti non ho ricevuto il trofeo di aver finito l’ultima missione, e per ottenerlo dovrei rifare nuovamente la missione finale.

Attività secondarie
Ogni volta che finiremo una missione, ci ritroveremo all’hub principale, ovvero la stazione di polizia di Hong Kong. All’interno dalla stazione sono presenti alcuni minigiochi, che ricordano molto quanto visto nella serie Yakuza. Tra questi potremo fare due giochi musicali, ovvero il karaoke e mangiare più scodelle di ramen possibili. Se questo non fosse abbastanza, è presente anche un titolo Arcade che offre un grande livello di sfida.
All’interno del mondo di gioco sono sparsi diversi file da leggere, i quali arricchiscono leggermente la storia. In alcuni di questi potremo apprendere il passato della nostra protagonista e dei suoi compagni. Purtroppo anche questi ultimi, risultano piuttosto blandi e quasi noiosi da leggere, poiché i personaggi a schermo appaiono nelle cutscene piuttosto piatti.

Oh mia cara next-gen
L’engine grafico risulta molto datato, spesso sembra di giocare a un titolo PlayStation 3. So per certo che Wanted: Dead non punta sull’impatto grafico, ma una cura maggiore sarebbe stata apprezzata. Le scene all’interno della centrale di polizia appaiono fastidiosamente luminose e piatte, quasi come se mancassero le ombre. Purtroppo anche i livelli principali non sono curati come dovrebbero, sono pieni di asset riciclati e qualitativamente bassi.
Non posso dire lo stesso del modello poligonale della protagonista Hannah Stone, che a conti fatti è l’unico riuscito. Tutti gli altri personaggi sembrano essere stati creati in fretta e furia e senza espressività, compresa Gunsmith interpretata dalla Joosten. Un peccato, soprattutto perché le potenzialità per offrire dei personaggi più carismatici c’erano tutte, ma non sono state sfruttate a dovere.

Rumori di spada assordanti!
Gli effetti sonori all’interno del gioco si alternano tra alti e bassi, donando al giocatore quel senso di vecchia scuola. La colonna sonora è piacevole e riesce a donare la giusta adrenalina durante gli scontri. Il doppiaggio Inglese è bocciato: i personaggi risultano privi di espressività vocale, spesso anche fuori sincro rispetto al labiale del modello poligonale.
Ad alzare la qualità ci sono alcuni filmati interamente realizzati in stile anime, che ci raccontano il passato della protagonista prima di diventare Tenente. Se gli sviluppatori avessero adottato lo stile anime per le cutscene realizzate in engine, probabilmente la qualità della storia ne avrebbe risentito in positivo.

Commento Finale
Nonostante gli innumerevoli difetti di Wanted: Dead, si tratta di un prodotto che riesce a ottenere la sufficienza, scavalcandola leggermente. Il gameplay super adrenalinico da Hack ‘n’ Slash rende l’esperienza di gioco decisamente appagante. Peccato per tutti i difetti tecnici e per un bilanciamento della difficoltà non equilibrato, con dei checkpoint mal posti. Mi sento di consigliare il gioco solo a chi è un amante del Team Ninja e di titoli come Ninja Gaiden, ma senza farsi troppe aspettative.
Wanted: Dead
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6.5/10
Riassumendo
Wanted: Dead è un titolo che riesce a colpire per il suo gameplay dinamico e adrenalinico. Il problema principale risiede nella presenza di fin troppi bug e una narrazione debole, quasi inesistente.
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