Dopo un Call of Duty: Modern Warfare 3 non particolarmente brillante, il team di Raven Software, insieme a Treyarch, ha deciso di alzare l’asticella. Ci aspetta una campagna per giocatore singolo di qualità, oltre al comparto multigiocatore che è come sempre parte integrante dell’anima del brand. Il prodotto, vista l’acquisizione di Activision-Blizzard, è disponibile dal giorno d’uscita su Game Pass Ultimate.
Noi abbiamo avuto l’occasione di mettere le mani sul gioco grazie al codice fornitoci da Activision, provando da vicino la versione per Xbox Series X|S. Finalmente sono pronto a parlarvene nel dettaglio in questa recensione!
Un ritorno scoppiettante
La storia inizia nel 1991, durante l’operazione Desert Storm, quando gli agenti della CIA William “Case” Calderon e Troy Marshall vengono inviati al confine tra Iraq e Kuwait per estrarre il Ministro della Difesa iracheno Saeed Alawi, sotto la guida di Jane Harrow. La missione non è delle più semplici, perché saremo attaccati dalle forze Pantheon, che ci daranno del filo da torcere per impedire l’estrazione. Quando riusciremo a trovare Saeed Alawi, questo verrà giustiziato da Russell Adler, che avevamo già conosciuto in Black Ops Cold War. Da qui prende il via il fulcro narrativo di Call of Duty: Black Ops 6, con la cattura di Adler e un intrigo fuori dagli schemi da smascherare. Scopriremo che non tutto è come sembra, e che la stessa Operazione Desert Storm non è andata male come pensavamo.
Saremo costretti a collaborare con alcuni dei nostri nemici, mentre al nostro fianco avremo Woods, che ci porterà in un vecchio covo segreto del KGB situato in Bulgaria. Questo luogo non è altro che l’hub principale del gioco, dove potremo parlare con i vari membri e accettare le missioni principali da affrontare. Qui viene anche introdotta una novità non indifferente per la serie: l’hub potrà essere restaurato spendendo i soldi guadagnati durante le missioni. Questo ci permetterà di ottenere una maggiore personalizzazione e ci saranno alcuni segreti da scoprire.
Novità dal fronte
Il punto di svolta della narrazione di Call of Duty: Black Ops 6 risiede nelle sue missioni, totalmente diversificate rispetto a quelle viste finora, con elementi mai esplorati in altri capitoli della serie. Spesso ci capiterà di affrontare missioni sotto copertura, e starà a noi decidere l’approccio. In una missione ambientata durante una festa di un partito politico, avremo diversi modi per infiltrarci e raggiungere il nostro scopo e dovremo sfruttare l’ambiente per riuscirci.
Per alcune missioni saremo chiamati anche a guidare veicoli, esplorando vaste mappe. In base a ciò che faremo, potremo completare obiettivi secondari che ci ricompenseranno con soldi o equipaggiamenti aggiuntivi. Per quanto non si tratti di un’idea del tutto originale, ho personalmente apprezzato lo sforzo di voler cambiare lo stile della storia e offrire nuove possibilità ai giocatori. Al termine della trama, posso confermare che si tratta di una delle migliori campagne degli ultimi anni, soprattutto nella generazione di console attuale.
Per completare la storia principale, senza prestare troppa attenzione agli obiettivi secondari, saranno necessarie circa otto ore di gioco. Personalmente, ho affrontato la campagna principale alla difficoltà Veterano, incontrando non poche difficoltà. I nemici sono molto più astuti rispetto a quelli di Modern Warfare 3 e spesso ci sorprendono con agguati quando meno ce lo aspettiamo. Un elemento fondamentale a questa difficoltà è l’utilizzo delle armature, che potremo trovare durante l’esplorazione. In molti casi, sarà consigliato affrontare le missioni in modalità stealth, per quanto possibile.
La potenza dell’Online
Il comparto multigiocatore di Black Ops 6 è tra i più funzionali degli ultimi anni. Abbiamo a disposizione le classiche modalità a cui siamo sempre stati abituati. Rispetto al passato, ho trovato un’ottima varietà di mappe, piacevoli sia per i combattimenti su larga scala che per quelli su piccola scala. Anche il Time To Kill è stato reso più permissivo: non si muore immediatamente, ma si ha il tempo di manovra per contrastare il nemico.
L’unica cosa che mi sarei aspettato è sicuramente la presenza di più modalità inedite, che farebbero una grande differenza per i giocatori che fino a ieri stavano giocando al Call of Duty precedente. Nonostante ciò, Treyarch ha già confermato il supporto post-lancio, promettendo molti contenuti nuovi; inoltre, di recente è stata resa disponibile la storica Nuketown.
Tornando a parlarvi delle mappe di gioco, le ho trovate molto più variegate rispetto al passato. Mi è capitato spesso di scoprire più percorsi per esplorare la zona o semplicemente per contrastare un nemico fermo. Ho trovato il design delle mappe quasi sempre riuscito, fatta eccezione per qualcuna che risulta forse leggermente dispersiva.
Gli Zombie sono tornati
Purtroppo l’anno scorso non ero rimasto soddisfatto dalla modalità Zombie di Modern Warfare 3. Questa presentava diversi problemi di lag, oltre a una ripetitività di fondo abbastanza fastidiosa, che ne comprometteva la rigiocabilità. Mi ero anche imbattuto in fastidiosi bug che mi portavano alla morte, costringendomi a ricominciare tutto dall’inizio. Vi rassicuro subito: tutto ciò non accade in Call of Duty: Black Ops 6. Per chi ha seguito la serie di Treyarch fin dai suoi albori, può stare tranquillo: siamo di fronte a un vero ritorno alle origini.
Abbiamo a disposizione obiettivi principali e secondari, come accadeva con il bus di Tranzit nel secondo Black Ops. Dovremo resistere alle ondate di zombie ottenendo il maggior numero di punti possibile da spendere sul campo di battaglia. Sarà necessario rafforzare le nostre difese, scegliere i giusti perk e cercare di esplorare la mappa per aprire nuovi percorsi. Questa modalità aggiunge molte ore di divertimento, ulteriormente migliorato grazie al movimento assoluto, che offre maggiore libertà di manovra del personaggio durante le fasi più critiche.
Tra le novità più interessanti troviamo la possibilità di spendere i punti in comunità. Se c’è una porta da aprire, potremo unire i nostri punti a quelli di un altro giocatore per raggiungere la somma richiesta. Al momento le mappe disponibili sono solo due. Ovviamente non mancano i classici easter egg che da sempre accompagnano questa modalità. Anche in questo caso, sarà necessario seguire passaggi ben specifici, e non sempre sarà facile completarli. Sia Terminus che Liberty Falls sono due mappe interessanti, che offrono un’esperienza Zombie di ottima qualità grazie alla loro struttura.
Tecnicamente solido
Dal punto di vista grafico, Call of Duty: Black Ops 6 riesce a raggiungere picchi molto alti, soprattutto per quanto riguarda le animazioni durante la modalità campagna. Le ambientazioni sono piacevoli da vedere e spesso regalano scorci visivi spettacolari. Tuttavia, non mancano difetti: alcune texture sono curate solo marginalmente, e ci sono dei glitch grafici che possono compromettere l’immersione nell’ambientazione. In compenso, il framerate è stabile su Xbox Series X|S e non ho mai riscontrato cali, nemmeno nelle scene più ricche di effetti.
Anche questa volta è stato svolto un lavoro magistrale per il doppiaggio in italiano. Il cast di voci riesce a esaltare alla perfezione i personaggi interpretati. Va inoltre elogiato il tema principale del gioco, presente nel menu, così come tutti gli effetti sonori, di ottima qualità.
Commento Finale
In conclusione, posso dire che Call of Duty: Black Ops 6 offre un ottimo comparto narrativo, con una campagna principale che intrattiene fino alla fine. Anche il comparto multigiocatore risulta divertente, con un Time To Kill permissivo anche per i meno esperti. Per quanto riguarda la Modalità Zombie, finalmente abbiamo un ritorno alle origini, offrendo un’esperienza davvero divertente!