La serie di Call of Duty si porta sulle spalle una grande responsabilità, trattandosi di uno degli appuntamenti annuali più attesi da milioni di giocatori. Senza ombra di dubbio, Modern Warfare è l’iterazione della serie più apprezzata dell’ultimo decennio.
Quando si sviluppa un gioco su base annuale è sempre difficile colpire il medium in modo preciso. Nonostante ciò, Activision il più delle volte è sempre riuscita a soddisfare la voglia di FPS grazie ai numerosi team al suo seguito.
La saga di Modern Warfare ha subito un grosso reboot. Infatti dopo l’ottimo Modern Warfare II che proponeva una storia ben differente rispetto a quella del 2009, Activision ha deciso per il secondo anno di fila di proporre un altro capitolo della stessa serie con il terzo episodio.
Dopo aver portato a termine la mia missione e dato la caccia al terrorista Makarov, sono finalmente pronto per raccontarvi la mia esperienza!
Il peso di un’arma carica
Alla fine di Modern Warfare II ci viene presentato il temibile Vladimir Makarov, conosciuto da tutti quelli che hanno giocato almeno una volta i Modern Warfare originali. Si tratta di un pericoloso terrorista il cui obiettivo è solo quello di mettere in ginocchio una volta per tutte l’Urzikstan.
Durante la storia di Modern Warfare III scopriremo che il temibile Makarov è riuscito a rubare un gas ed è pronto a utilizzarlo come arma per minacciare la vita di migliaia di civili. In quanto membri della Task Force 141 sarà nostro compito quello di salvare il mondo, cercando di sfruttare al meglio anche i nostri alleati.
In questo capitolo Makarov è un buon villain, spietato e calcolatore. La sua freddezza riesce a renderlo un cattivo temibile, ma soprattutto credibile per l’intera vicenda della storia. Nella storia non mancheranno vecchi volti noti come il Capitano Price e Soap, ma anche Ghost e Gaz avranno il loro momento di gloria. Il problema della storia è che cerca di andare al sodo in modo fin troppo sbrigativo, evitando di approfondire quello che sta succedendo.
Il cambiamento è l’inizio
Uno dei difetti della campagna principale è la longevità, dato che basteranno cinque ore per portare a termine la campagna a difficoltà Normale. Tra le cose che non ho apprezzato c’è la forzatura nel voler seguire l’ombra del capitolo uscito nel lontano 2011, volendo proporre alcuni eventi obbligatoriamente in una chiave differente. Una cosa è mancata a questo terzo capitolo più di altre: un salto coraggioso verso il cambiamento.
Lungi da me dire che la campagna non sia piacevole da giocare, anzi tutt’altro, dato che sono presenti delle missioni più votate all’open-world dove saremo chiamati a procurarci le armi sul campo di battaglia, portando a termini più obiettivi prima della fine. Anche il finale del gioco lascia le carte scoperte, con un epilogo che lascia speranze ad un nuovo capitolo della serie Modern Warfare, ma lasciando fin troppi interrogativi.
Battaglia all’aperto
La modalità multigiocatore è il fulcro di Call of Duty. Abbiamo a disposizione ben sedici mappe rimasterizzate dall’originale Modern Warfare II, con la promessa degli sviluppatori di rilasciarne di nuove nel corso dei mesi. Devo confessare che la loro giocabilità risulta ancora piacevole, grazie ad una struttura ben delineata. Dal punto di vista estetico, sono riusciti a donare una nuova vita a quelle mappe storiche.
Mi sarei aspettato sicuramente uno sforzo in più nel rilascio delle mappe, ma fortunatamente l’offerta di Modern Warfare III nel multigiocatore è tutt’altro che povera. Per chi preferisce i combattimenti in grande scala, il gioco offre Guerra Terrestre e Invasione.
Una di quelle che ho apprezzato di più è la Modalità Guerra, dove saremo chiamati a completare diversi obiettivi e ci sarà assegnato il ruolo in base alla squadra di appartenenza: attaccanti o difensori.
Tra le novità più importanti del gameplay c’è la possibilità di cambiare la posizione durante la mira. Questo ci permetterà di alternarla quando vogliamo, rendendo più precisa la bocca da fuoco in base alla distanza interessata. Anche questa volta l’Armaiolo è presente tra i menù, permettendoci di personalizzare nel minimo dettaglio la nostra arma prima di gettarci in battaglia.
Assalto zombie!
Per la prima volta nella storia di Modern Warfare è presente la modalità Zombie. Verremo gettati in un’enorme mappa, dove ci verranno affidate diverse missioni da portare a termine. Rispetto a quanto accadeva in capitoli come Call of Duty: Black Ops, prima dell’inizio della battaglia potremo scegliere l’equipaggiamento con cui iniziare.
Al nostro seguito ci attaccheranno cani, umani e boss zombificati, pronti a stenderci a terra al minimo passo falso. La meccanica delle bevande è ancora una volta presente con il Pack-A-Punch, delle bibite che ci conferiscono dei perk unici.
In questa modalità non avremo la possibilità di resistere fin quanto vorremo, ma avremo a disposizione solo quaranta minuti per portare quanti più obiettivi a termine.
Si tratta comunque di una modalità che a lungo andare diventa ripetitiva, e non è esente da difetti.
Nelle prime ore di gioco ho riscontrato frequenti lag, spesso mi ritrovavo a terra per l’instabilità delle partite. Altra cosa da non sottovalutare sono i bug, che non mi hanno permesso di avanzare in alcune missioni, costringendomi a riavviare la sessione di Zombie.
Tecnicamente neutro
A livello tecnico Modern Warfare III utilizza lo stesso engine del secondo capitolo, sfruttando le stesse librerie. I miglioramenti grafici sono leggeri, ma piacevoli. Ho notato una qualità superiore degli effetti di luce, soprattutto durante le missioni notturne.
Il gioco offre un framerate solido su Xbox Series X, mentre su Xbox Series S ho riscontrato dei lievi cali durante le fasi più movimentate.
Ancora una volta il doppiaggio Italiano è di ottima fattura, con un cast di voci eccelse. Anche la colonna sonora, per quanto poco presente, è piacevole da sentire, soprattutto durante le scene finali della campagna principale.
Commento Finale
Nonostante la campagna non sia delle più brillanti e la sua longevità sia fin troppo bassa, Call of Duty: Modern Warfare III riesce comunque a emergere dalle ceneri con un comparto multigiocatore valido. Lo sforzo degli sviluppatori è encomiabile, anche la modalità Zombie è riuscita a rinnovarsi, per quanto ci sia ancora molto su cui lavorare per risolvere i diversi problemi tecnici.
Personalmente sono curioso di vedere che altro riserverà il futuro a questo terzo capitolo e quali saranno i contenuti in arrivo. Mi sento in dovere di consigliare il prodotto a chi ogni anno non si è mai lasciato scappare l’appuntamento con la serie, grazie al suo valido comparto multigiocatore!
Call of Duty: Modern Warfare III
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7.5/10
Riassumendo
Modern Warfare III riesce a colpire solo la superficie del cuore dei fan della serie. La sua campagna non brilla per originalità, ma nonostante tutto è piacevole da giocare. Il discorso cambia quando si parla del multigiocatore, ancora oggi uno dei più validi sulla piazza!