Di roguelike dove si costruisce il proprio mazzo di carte se ne sono visti, così come di titoli dello stesso genere con un sistema di tile-matching, per esempio The Legend of Bum-Bo. Be-Rad Entertainment ha deciso di uscire dagli schemi, proponendoci Demon’s Mirror. Nel gioco dello studio di sviluppo, infatti, vediamo i due tipi di gameplay fondersi per creare un roguelike decisamente diverso dal solito.
Ho avuto la possibilità, grazie sia agli sviluppatori che al publisher Good Shepherd Entertainment, di provare una build di Demon’s Mirror che mi ha portata fino al primo boss del gioco. Di seguito vi racconto della mia piacevole esperienza con questa anteprima del gioco!
Due elementi in sinergia
La chiave per la vittoria in ogni scontro di Demon’s Mirror è saper sfruttare in sinergia le carte che abbiamo e la griglia per il tile-matching. Questi due elementi non sono a vedere a sé stanti, poiché interagiscono tra loro fornendoci dei vantaggi non indifferenti.
All’inizio di ogni nostro turno peschiamo delle carte e abbiamo a disposizione dei punti da spendere per interagire con la griglia e per giocare delle carte. Sulla griglia abbiamo quattro tipi di tasselli diversi: uno per l’attacco, uno per la difesa e due per raccogliere delle differenti risorse, rispettivamente per dei vantaggi e da spendere con determinate carte.
Nella griglia il minimo di tasselli uguali da combinare è tre, ma finché sono raggiungibili da una delle otto direzioni possiamo fare una combinazione grande quanto vogliamo. Più tasselli includiamo, più grande saranno il danno inflitti o la difesa e le risorse ottenute.
In base alla combinazione fatta, possiamo ottenere degli sconti sul costo delle carte: per esempio, combinando i tasselli della difesa possiamo poi utilizzare gratuitamente una carta per aumentare ulteriormente il nostro scudo per i danni nemici. È importante tenere a mente che le carte rimanenti nella nostra mano vengono scartate a fine turno, rendendo quindi importante sfruttarne quante più possibile.
Esattamente come utilizzare la griglia influisce le nostre giocate con le carte, si può dire lo stesso dell’inverso. Alcune carte vanno a manipolare direttamente i tasselli nella griglia, permettendoci così di effettuare delle combinazioni migliori.
Strategia e attenzione
Durante il nostro turno possiamo vedere quale sarà la prossima azione dei nemici: un’icona sulla loro testa indica se attaccheranno, se incrementeranno la difesa o le loro statistiche o se andranno a manipolare la griglia. I nostri avversari, infatti, possono creare dei tasselli “spazzatura” oppure dei più pericolosi tasselli con dei timer. Questi timer indicano entro quanti turni ci verrà inflitto danno o quanta vita recupereranno i nemici. Per fortuna possiamo distruggerli includendoli nelle nostre combinazioni, poiché il loro simbolo è combinabile con gli altri senza problemi, oppure possiamo infliggergli danno con le carte.
È davvero importante tenere a mente le prossime azioni dei nemici per non ritrovarci d fronte a un game over, al fronte del quale è necessario ricominciare da capo il nostro percorso.
Bisogna essere strategici anche nella mappa di gioco: possiamo vedere anticipatamente cosa ci aspetta in ogni percorso possibile, quindi possiamo preventivamente decidere se lanciarci in uno scontro con un miniboss o se vogliamo rifocillarci a un falò o comprare delle nuove carte. Sono presenti anche degli interessanti eventi casuali, che possono portarci a cambiare percorso o a ottenere anche nuovi oggetti e carte.
Il tutto è accompagnato da una direzione artistica dai toni fiabeschi e da una colonna sonora davvero orecchiabile. Tecnicamente parlando in questa anteprima, che mi ha portata fino al primo boss, non ho riscontrato problemi tecnici di alcun tipo.
Un roguelike atipico da tenere d’occhio
Demon’s Mirror si è rivelato una gran bella sorpresa: l’unione tra l’utilizzo delle carte e il tile-matching è davvero azzeccato e permette di creare delle sinergie interessanti. Sono davvero curiosa di sapere cosa avrà da offrirci la build finale del gioco, con tutte le zone e tutti i personaggi disponibili, perché questa anteprima è davvero riuscita a intrattenermi nel propormi un roguelike diverso dagli altri.