Fin dal suo annuncio INAYAH – Life After Gods ha destato la mia curiosità, soprattutto perché si poneva come un metroidvania action-platformer. Si tratta di un genere che ho sempre apprezzato, pertanto è entrato fin da subito nei miei titoli osservati. Ho avuto il piacere di giocare al titolo sia su PC che su Steam Deck, dove effettivamente il genere metroidvania dà il meglio di sé.
Dopo aver passato diverse ore in compagnia di Inayah, sono pronto a raccontarvi com’è andata la mia avventura con questo nuovo metroidvania!

INAYAH – Life after Gods
Sviluppatore: Exogenesis Studios
Distributore: Headup
Piattaforme: PC
Data di uscita: 27/03/2025
Una storia che inciampa
Noi impersoniamo un’orfana di nome Inayah, che ha perso la sua tribù a seguito di un tragico evento. Vediamo la giovane protagonista diventare grande, maturare e infine pronta ad affrontare dei clan brutali che dominano le rovine. Possiamo vedere come l’ambientazione sia ibrida: se da una parte abbiamo delle rovine, dall’altra troviamo una civiltà ormai lontana, ma che era ampiamente tecnologica. Il percorso narrativo non eccelle per originalità, né soprattutto per qualità, dato che il pretesto della storia è abbastanza banale e facilmente intuibile fin dall’inizio su dove voglia parare.
Abbiamo diversi personaggi durante il corso della storia, tutti con un racconto da offrirci. Spesso ci capiterà di dover interagire più volte con un personaggio secondario per capire meglio il suo scopo. Purtroppo anche la storia della protagonista viene somministrata poco a poco, tra passato e presente, rendendo il quadro piuttosto diluito e poco piacevole da seguire. Per portare a termine la storia principale sono necessarie appena otto ore di gioco, se affrontato con molta calma. Una longevità non proprio elevata se confrontata a quella di altri titoli dello stesso genere più recenti.

Il fulcro del gameplay
Il punto più interessante di INAYAH – Life After Gods è sicuramente il gameplay, che rende l’esperienza più piacevole da giocare. Il sistema di combattimento, per quanto riprenda i canoni del genere risulta molto action, con combo da eseguire e tecniche da sfruttare. Anche il mondo di gioco, che ci permette di trovare dei punti per sbloccare nuove abilità riuscendo a dare una ventata d’aria fresca al gioco quando la storia non riesce. All’inizio dell’avventura ci viene chiesto con quale stile vorremo iniziare, dato che potremmo averne solo uno. Gli scontri con i nemici non sono sempre banali, spesso richiedono un’attenta strategia.
Ho apprezzato particolarmente gli scontri contro i boss, che si pongono con una difficoltà molto più alta rispetto ai nemici che potremo incontrare durante l’esplorazione. Anche qui sarà richiesta una maggiore attenzione soprattutto nell’utilizzo delle schivate, che giocano un ruolo fondamentale. Il pattern di attacco dei boss è ben realizzato, soprattutto perché tiene il giocatore sempre sull’attenti. Come ho detto in precedenza, all’inizio del gioco dovremo scegliere una tipologia di stile di gioco che determinerà l’arma utilizzata. Questo permette di avere delle build sempre diverse, che possono adattarsi facilmente ai diversi stili di gioco dei giocatori. Avremo la possibilità di potenziare anche Inayah tramite un albero delle abilità, puntando a migliorare i parametri del nostro personaggio.

Tecnicamente buono
Altro punto forte di INAYAH – Life After Gods è sicuramente lo stile grafico, che ci permette di apprezzare particolarmente i disegni fatti a mano. Ogni singolo elemento grafico è molto ispirato e dallo stile unico, anche i nemici e i personaggi sono molto peculiari da vedere. Lo stile ricorda per certi versi molte glorie del passato, con un pizzico di modernizzazione. L’ambientazione del gioco è molto bella da vedere, anche se purtroppo soffre di alcuni elementi a schermo non sempre responsivi all’interazione del giocatore. Mi è capitato più volte che il personaggio si buggasse su una piattaforma, costringendomi a ricaricare il salvataggio.
Il doppiaggio in inglese è piacevole da sentire, anche se alcune volte le voci non sono sempre espressive. Per quanto riguarda la colonna sonora, presenta qualche traccia piacevole da ascoltare, ma che purtroppo non spicca per la sua originalità o epicità. Questo però non vuol dire che non sia bella, ma in un titolo del genere avrebbe sicuramente aiutato un’attenzione maggiore alla colonna sonora.
Il titolo su Steam Deck è verificato e questo mi ha permesso di giocarlo quasi in totalità sulla piattaforma di Valve. Purtroppo devo segnalare che alcune volte i menù risultano piccoli e poco chiari, ma nulla che ne impedisce in particolare modo la giocabilità. Per quanto riguarda il framerate e la stabilità generale, il gioco funziona perfettamente, rendendo l’esperienza comoda pure da portatile!

Commento Finale
In conclusione INAYAH – Life After Gods è un titolo che ho apprezzato, nonostante diverse lacune tecniche evidenti. Purtroppo non spicca per originalità e la narrazione non aiuta in tal senso, offrendo una trama piuttosto banale. Dal punto di vista del gameplay, offre una buona varietà che diverte e appaga, con dei boss non sempre semplici da sconfiggere! Il gioco lo consiglio a chi è alla ricerca di un nuovo metroidvania, senza aspettarsi un titolo non esente da difetti.
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