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Indiana Jones e l’Antico Cerchio – Recensione

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Quando Indiana Jones e l’Antico Cerchio è stato annunciato e devo ammettere che la mia curiosità era decisamente alta, soprattutto perché si prospettava una nuova avventura di Indy pensata per la nuova generazione videoludica. Non appena il gioco è stato presentato ufficialmente e ho scoperto che a svilupparlo era MachineGames, il mio interesse è cresciuto ulteriormente, considerando che si trattava degli autori degli acclamati Wolfenstein.

Ho seguito Indiana Jones in questa nuova avventura, piena di grandi sorprese e caratterizzata soprattutto da una narrazione di altissimo livello. Vi racconto tutto nel dettaglio nella mia recensione!

Indiana Jones e l'Antico Cerchio - Recensione

Alla scoperta dell’Antico Cerchio

Il titolo si apre con Indiana Jones nel terreno peruviano, richiamando la scena de I Predatori dell’Arca Perduta, fino al ritrovamento della famosa scena dell’idolo d’oro. Ci vengono introdotte così le prime meccaniche di gioco, facendoci assaporare un’ambientazione in pieno stile Indiana Jones. Scopriamo poi che ciò che abbiamo vissuto è solo un sogno, oltre che un omaggio allo storico film. Ci troviamo al Marshall College, dove il nostro archeologo svolge il ruolo di insegnante. Eppure, nel pieno buio, qualcosa si muove tra le ombre dell’istituto, accompagnato da rumori decisamente preoccupanti provenienti dalla zona del museo. Una volta raggiunta la sala, vediamo un gigante che parla una lingua sconosciuta e incomprensibile, che a un primo ascolto sembra latino, ma non lo è. Il nostro tentativo di fermarlo fallisce, e lui riesce a rubare una mummia di gatto, lasciando dietro di sé un misterioso medaglione.

Questo porta Indiana Jones a cercare di capire perché abbiano rubato proprio quella mummia di gatto e quale sia il legame tra il medaglione e il Vaticano. Pertanto, la nostra prima tappa sarà proprio il Vaticano, per investigare le connessioni tra la Santa Sede e l’evento avvenuto al Marshall College. Ci ritroviamo così immersi nell’antica Roma, affascinante e immortale come sempre.  I misteri che avvolgono la vicenda sono legati a Emmerich Voss, un archeologo inviato dal Führer in persona per collaborare con Mussolini. Da questo punto in poi veniamo affiancati da un personaggio italiano, Gina Lombardi, interpretato dall’attrice Alessandra Mastronardi.

Indiana Jones e l'Antico Cerchio - Recensione

Un mondo misterioso

Ricalcare un personaggio così iconico come Indiana Jones non è un compito semplice, ma la cura nei minimi dettagli di MachineGames è esemplare. Anche la scelta di Alessandra Mastronardi come interprete di Gina Lombardi si è rivelata molto azzeccata: è estremamente espressiva e si sposa perfettamente come spalla del nostro eroe. La cosa che colpisce di più è che, man mano che si avanza con la storia, cresce sempre di più il desiderio di scoprirne ulteriori sviluppi. Il mondo creato è vivo, ricco di contenuti, dettagli e misteri, con una cura certosina per ogni particolare. Perfino gli antagonisti della vicenda risultano molto interessanti e rispecchiano appieno il DNA degli avversari tipici dello storico archeologo. Per completare solo la storia principale, senza dedicarsi alle attività secondarie, saranno necessarie ben oltre quindici ore a difficoltà normale.

Il mio consiglio è di vivere la storia di Indiana Jones e l’Antico Cerchio con calma, cercando di assaporare quanti più contenuti secondari possibile. All’interno delle zone di gioco, avremo a disposizione missioni secondarie da portare a termine, chiamate Attività sul campo. Alcune di queste nascondono misteri da svelare e sotto-trame che risultano davvero appassionanti. Ce ne sono alcune che riprendono l’ironia tipica dei film. Ogni angolo dell’ambientazione è ricco di segreti, collezionabili o diari che svelano dettagli aggiuntivi sul mondo di gioco. Tutte queste attività sono integrate perfettamente nel racconto, senza mai risultare fuori posto.

Indiana Jones e l'Antico Cerchio - Recensione

Un esploratore provetto

Il sistema di combattimento può sembrare inizialmente un po’ macchinoso, ma una volta presa confidenza con le dinamiche delle scazzottate, tutto diventa molto più fluido e funzionale. Avremo la possibilità di eseguire pugni normali, colpi caricati e persino attacchi con la frusta. Quest’ultima è particolarmente importante contro i nemici armati, poiché ci permette di far cadere le loro armi, che potremo poi raccogliere e utilizzare a nostro vantaggio. Non mancano le bocche da fuoco, anche se sono limitate da caricatori molto piccoli, anche se risultano decisamente efficaci quando usate con attenzione.

La barra dell’energia è visibile in basso a sinistra e per recuperarla potremo usare bende o cibo trovato durante l’esplorazione. Devo ammettere che inizialmente ho avuto qualche difficoltà nella gestione della stamina, che si consuma piuttosto rapidamente. Questa si esaurisce facilmente durante scalate o combattimenti corpo a corpo e, per recuperarla, è necessario fermarsi e evitare azioni troppo impegnative per il nostro eroe.

Le armi corpo a corpo hanno una durabilità limitata: una volta esaurita, si romperanno. Personalmente, ho preferito adottare un approccio meno diretto, sfruttando appieno le meccaniche stealth offerte dal gioco. Inoltre, potremo potenziare l’albero delle abilità di Indiana Jones raccogliendo collezionabili chiamati libri. Alcuni di questi si trovano sparsi nei luoghi che visiteremo, mentre altri saranno acquistabili presso venditori. Dopo aver acquistato i libri, sarà necessario spendere punti per sbloccare nuove abilità, che renderanno Indiana più forte e versatile. Questo aggiunge ulteriore valore all’esplorazione, poiché alcuni potenziamenti possono davvero semplificare la vita.

Un aspetto da segnalare è che a volte l’intelligenza artificiale dei nemici può risultare un po’ brutale e scriptata, perseguitandoci anche oltre i limiti della loro area d’azione. Spesso capita anche di essere individuati anche se siamo dietro a una scatola, dunque fuori dalla vista del nemico, facendoci perdere il vantaggio dell’effetto sorpresa.

Un comparto tecnico quasi perfetto

Dal punto di vista grafico, il motore ID Tech ha una resa magistrale, offrendo volti dei personaggi realistici. Anche le ambientazioni sono ben curate, variegate e spesso regalano scorci magnifici da ammirare. Le animazioni sono generalmente ben strutturate, anche se, in alcune occasioni, mi è capitato di notare qualche glitch, come se l’animazione venisse interrotta a metà. Nulla di troppo grave o che possa compromettere la godibilità complessiva della produzione.

Anche la colonna sonora è di alta qualità, con la storica traccia che da sempre accompagna la serie cinematografica di Indiana Jones. Per quanto riguarda il doppiaggio italiano, il cast è molto valido, anche se Alessandra Mastronardi non ha doppiato il suo personaggio nella nostra lingua. Al suo posto, Gina Lombardi è stata doppiata da Gaia Bolognesi. Questo perché l’attrice, al momento del doppiaggio italiano, era impegnata su un altro set cinematografico.

Indiana Jones e l'Antico Cerchio - Recensione

Commento Finale

L’archeologo è tornato con Indiana Jones e l’Antico Cerchio, una produzione che qualitativamente soddisfa quasi sotto ogni aspetto. La narrazione è davvero avvincente e riesce a intrattenere fino alla fine della sua durata. Gli unici punti negativi sono rappresentati da alcuni piccoli bug, che in parte sono già stati risolti con le recenti patch. Mi sento di consigliare questa nuova avventura di Indiana Jones, grazie alla sua alta qualità produttiva!

Indiana Jones e l'Antico Cerchio
Riassumendo
Indiana Jones e l’Antico Cerchio è una produzione di alta qualità, con una narrazione avvincente e coinvolgente. Si tratta di un’avventura che consiglio vivamente!
Pro
Narrativamente superbo
Una longevità elevata
Gameplay appagante e divertente
Graficamente eccellente
Contro
Qualche piccolo glitch nelle animazioni
Alcune volte l'IA è troppo scriptata
9
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Scritto da
Federico Molino - Director and PR Manager

Classe 1996, assiduo consumatore di giochi di ruolo, amante della fotografia e informatico a tempo pieno.

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