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Spirit of the North 2 – Recensione

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Era il 2019 quando Infuse Studios rilasciò il primo capitolo dedicato alla volpe, Spirit of the North. Ammetto che al suo lancio mi incuriosì molto soprattutto per la tipologia di gioco e per come, in un mondo senza racconto, venisse comunque narrata una storia con scorci molto piacevoli ed enigmi non sempre semplici. Per quanto non sia stato un titolo memorabile, il team di sviluppo ha voluto riprovarci con Spirit of the North 2. Ho passato gli ultimi giorni in compagnia della volpe rossa per vedere cos’aveva da offrire in questo secondo capitolo su PlayStation 5.

Scheda del Gioco
Cover del gioco

Spirit of the North 2

Sviluppatore: Infuse Studio

Distributore: Silver Lining Interactive

Piattaforme: PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC

Data di uscita: 08/05/2025

I primi passi

Vestiamo ancora una volta i panni della volpe rossa con la possibilità di personalizzarla per sentirla ancora più vicina come protagonista. Potremo modificarne il colore in alcune varianti, la morbidezza della coda, la lunghezza del muso oltre alla forma della coda e delle orecchie. Ammetto che ho apprezzato molto questa nuova meccanica, perché è sempre bello poter personalizzare il proprio personaggio.

In questa nuova avventura non saremo soli. Ad accompagnarci c’è un corvo che spesso ci indica dove andare e come proseguire. Sarà sempre lì pronto a guidarci nel nostro viaggio ancora una volta silenzioso e composto da alcuni documenti sparsi che ci aiutano a capire cosa è accaduto in passato.

Poco dopo il prologo una minaccia soffoca le terre di Spirit of the North 2. Si tratta dello sciamano Grimnir che riesce a impossessarsi nuovamente del suo scettro e a portare il caos in tutte le terre. Questo ha scatenato la corruzione dei Guardiani Perduti, delle figure che dovremo aiutare per riuscire a sconfiggere lo sciamano malvagio. Anche se non ci sono dialoghi, il mondo di gioco ci parla e ci mostra sequenze che cercano di trasmettere l’enfasi del momento. Purtroppo però questo non è sempre sufficiente e molte vicende restano troppo vaghe e poco chiare.

Spirit of the North 2 - Recensione

Una volpe lenta

All’interno del mondo di gioco sono presenti dei cristalli che ci permettono di attivare alcuni totem che sbloccano parti della mappa. Questi cristalli possono anche essere utilizzati nei negozi dei procioni per comprare alcuni oggetti. Man mano che avanzeremo, potremo migliorare la nostra volpe tramite un albero delle abilità che ci permetterà di essere più performanti soprattutto durante le battaglie con i boss. Avremo a disposizione delle rune che ci permettono di potenziare alcune delle nostre capacità. Sarà possibile equipaggiarle dal menù principale di personalizzazione della volpe.

Questa volta avremo un mondo aperto da esplorare che, per quanto inizialmente possa sembrare molto vasto, alla fine si può riassumere in una serie di macro aree. Spesso ci potremo muovere attraverso dei portali che funzionano come viaggio rapido perché le distanze da coprire sono troppo eccessive e farlo manualmente richiederebbe troppo tempo.
Purtroppo il mondo aperto risulta particolarmente vuoto. Inoltre, tutte le ambientazioni si somigliano tra loro e non è sempre chiaro cosa dobbiamo fare per proseguire.

Ci sono alcuni eventi nella storia principale che ho apprezzato molto, comprese alcune fasi dove dovevamo arrampicarci, per poi essere premiati alla fine del percorso con una vista mozzafiato sul mondo di gioco. Alcuni enigmi sono piacevoli da affrontare, ma purtroppo esauriscono presto la loro originalità per via della loro eccessiva ripetitività, dato che li ritroveremo in forme solo leggermente diverse più avanti nella storia.

Spirit of the North 2 - Recensione

Inciampo tecnico

Dal punto di vista tecnico il gioco presenta diversi inciampi. Il movimento non è sempre preciso e in Modalità Qualità sono spesso presenti dei vistosi cali di framerate che ne compromettono la godibilità. In Modalità Prestazioni la situazione migliora, ma rimangono dei fastidiosi e continui pop-up degli elementi ambientali, oltre a imbatterci spesso in azioni che si bloccano, come l’apertura delle porte.
Mi è capitato più volte, inoltre, che il comando per saltare spesso non rispondesse in modo reattivo, causandomi non poche cadute nel vuoto.

Il gioco vanta l’utilizzo dell’ottimo Unreal Engine 5, che rende l’esperienza visiva molto più piacevole rispetto al primo capitolo. Nonostante sia stato impiegato uno dei migliori engine disponibili sul mercato, questo non è stato sfruttato al massimo. Alcuni ambienti risultano poco curati, con delle texture poco dettagliate che rovinano un po’ l’impatto generale. L’aspetto che invece ne ha giovato maggiormente è la modellazione poligonale, la quale risulta convincente e restituisce un impatto visivo solido e gradevole.

Spirit of the North 2 - Recensione

Commento Finale

Posso dire con certezza che Spirit of the North 2 è un gioco piacevole da giocare, ma si scontra con un comparto tecnico che non è all’altezza delle aspettative attuali. In compenso ci sono scorci visivi affascinanti e alcuni enigmi ben costruiti, anche se non particolarmente originali. Il gioco avrebbe meritato una maggiore cura generale e una varietà più ampia nelle sue meccaniche e nei contenuti.

Spirit of the North 2
Riassumendo
Pro
La personalizzazione della volpe
Tecnicamente migliorato
Alcuni scorci visivi sono suggestivi
Contro
Diversi cali di framerate
Comandi non sempre reattivi
Storia eccessivamente criptica
6
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Scritto da
Federico Molino - Director and PR Manager

Classe 1996, assiduo consumatore di giochi di ruolo, amante della fotografia e informatico a tempo pieno.

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