È innegabile che Warhammer 40,000: Space Marine 2 sia uno dei titoli più attesi di questo settembre. Personalmente, ho avuto il piacere di provarlo in anteprima, giocando per intero la campagna per giocatore singolo, affrontando missioni in modalità cooperativa e partecipando a combattimenti nelle modalità PvP.
Per chi non lo sapesse, esiste un primo capitolo della serie, sviluppato a suo tempo da Relic Entertainment nel 2011 e pubblicato da SEGA, in cui la storia seguiva le vicende di Titus. Questo nuovo capitolo è progettato da Saber Interactive con la pubblicazione di Focus Entertainment e, nonostante il protagonista sia nuovamente Titus, può essere apprezzato anche da chi non ha mai avuto esperienza con l’universo di Warhammer o con il primo capitolo di Space Marine.
Dopo aver accompagnato Titus in questa nuova avventura, sono pronto a raccontarvi nel dettaglio la mia esperienza!
Il primo passo verso la redenzione
Il protagonista della storia è Demetrian Titus, uno dei membri degli Ultramarines, il cui scopo è difendere la Terra da ulteriori invasioni in nome del Sacro Imperium. All’inizio della storia ci viene detto subito che Titus è stato accusato di corruzione e per questo è costretto a servire come Deathwatch in penitenza per i suoi peccati. A seguito di un evento drammatico, il nostro eroe subisce ferite mortali per mano di un alieno, che gli trancia parti vitali del corpo. Per salvarlo, viene sottoposto a una delicata procedura di cura che ricompone il suo corpo.
A seguito di questi avvenimenti, ci viene data la possibilità di redimerci dalle accuse di tradimento. Titus viene reintegrato nel corpo degli Space Marine, ma alla condizione di essere declassato a tenente. Scopriamo che c’è un’altra minaccia in agguato e che qualcuno sta tradendo il Sacro Imperium dall’interno. Ad accompagnarci nella storia ci sono due fratelli d’armi: Chairon e Gadriel.
La storia scorre in modo piuttosto piacevole, soprattutto perché il gioco getta un’ombra di mistero sul passato di Titus, suscitando dubbi nei compagni che lo affiancano in battaglia e rendendo la narrazione intrigante. Una delle cose che ho apprezzato di più è la crescita dei personaggi, come Chairon e Gadriel che mostrano un’evoluzione significativa, maturando grazie agli eventi della storia. Ho impiegato quasi dodici ore a difficoltà normale per completare tutte le missioni.
Fuoco e sangue
Durante la storia, avremo modo di affrontare diverse tipologie di Tirannidi e altri nemici. Gli scontri risultano molto variegati e decisamente più frenetici rispetto a quelli del primo capitolo. Avremo a disposizione un’arma corpo a corpo che ci darà un notevole vantaggio nei combattimenti ravvicinati. È stata introdotta la possibilità di parare i colpi premendo al momento giusto, trasformando la parata in un contrattacco capace di sbaragliare la difesa nemica. Un’altra caratteristica interessante è che, quando destabilizziamo un nemico tramite il parry o una sequenza di attacchi corpo a corpo, quest’ultimo sarà marcato con un mirino rosso, permettendoci di sparargli un colpo molto potente che lo danneggerà gravemente o, nelle migliori delle situazioni, lo ucciderà all’istante.
Durante gli scontri corpo a corpo, sarà possibile indebolire il nemico per poi finirlo con una mossa molto più brutale, dando vita a uccisioni estremamente sanguinose. Alcuni nemici sono dotati di scudi, che dovremo aggirare. Il gioco spesso ci fornisce granate, particolarmente utili nelle situazioni più concitate con molti nemici sullo schermo. Le armi da fuoco sono numerose e varie, ognuna con una gittata e un danno differente, e personalmente le ho trovate molto equilibrate.
Per curarci, avremo a disposizione degli stimolanti, ma ne potremo portare con noi solo due alla volta. Questi si reperiscono sul campo di battaglia, spesso vicino a grandi casse di munizioni. Avremo anche la Furia di Titus, uno status che potremo attivare solo riempiendo l’apposita barra uccidendo nemici. Una volta utilizzata, la nostra energia si rigenererà e i danni inflitti ai nemici saranno aumentati. Posso dire che gli scontri contro i boss mi hanno messo a dura prova, così come quelli contro gli sciami di nemici. Alcuni boss hanno due fasi, il che rende ancora più impegnativo l’uso delle risorse, facendoci rimpiangere di averne utilizzate alcune prima dello scontro.
Diverse modalità per andare in guerra
Ogni volta che completeremo una missione principale o qualsiasi altra attività, verremo riportati all’interno del vascello, una grossa nave da guerra che funge da hub principale per tutte le attività di Warhammer 40,000: Space Marine 2. All’interno di questa base avremo la possibilità di personalizzare il nostro armamentario tramite un apposito NPC, che ci permetterà di scegliere quali armi portare in battaglia e se personalizzare la nostra armatura. Questo avviene sia in modalità giocatore singolo che in multiplayer, ma in quest’ultimo caso avremo più opzioni di personalizzazione, grazie alla presenza di diverse classi, ciascuna con specializzazioni specifiche.
Il multiplayer visto da vicino
Le principali modalità disponibili oltre la Storia sono Operazioni e Guerra Eterna. La prima ci consente di affrontare una serie di missioni PvE insieme ad altri giocatori, vivendo così una storia secondaria nel mondo di Space Marine 2. Il gioco ci avverte fin dall’inizio che giocare questa modalità potrebbe spoilerare la campagna principale, quindi è consigliabile affrontarla solo dopo aver completato la storia di Titus. Sono disponibili sei missioni, tutte diverse e molto impegnative da completare.
Personalmente, le ho trovate un’aggiunta interessante, poiché offrono l’opportunità di mettersi alla prova insieme ad altri giocatori. Confesso che al mio primo tentativo siamo morti all’ultimo obiettivo della missione a causa dell’elevata difficoltà.
Per quanto riguarda la modalità Guerra Eterna, abbiamo tre diverse opzioni PvP. La prima è Conquista la Zona, dove due squadre si affrontano per controllare le zone che compaiono man mano durante lo scontro, e chi accumula più punti vince. Poi c’è Conquista e Controlla, simile alla precedente, ma in questo caso ci sono tre zone ben definite sulla mappa e chi le controlla per più tempo vince il match. Infine, abbiamo il Team Deathmatch, una modalità classica che non può mancare in un titolo del genere, dove l’obiettivo è ottenere un totale di cinquanta uccisioni per vincere la partita.
Non è stato semplice analizzare le modalità online, data la presenza di pochi giocatori (comprensibile, essendo sotto embargo), ma sono comunque riuscito a provare tutto. Si tratta di modalità che aggiungono molte ore di gioco e che spero vengano supportate adeguatamente dopo il lancio.
Gloria agli Space Marines!
Dal punto di vista tecnico, Warhammer 40,000: Space Marine 2 è riuscito a soddisfarmi, soprattutto grazie al suo eccellente comparto grafico. Ho avuto il piacere di giocarlo su PlayStation 5 in modalità Qualità, sfruttando il 4K e mantenendo quasi sempre i 30 fps stabili. Il gioco offre anche la possibilità di passare alla modalità Performance, che abbassa la risoluzione a 1080p ma garantisce 60 fps.
Per quasi tutta la durata del gioco, la modalità Qualità si è mantenuta stabile, con solo qualche leggero calo verso la fine. Il team di sviluppo mi ha comunicato che molti di questi piccoli cali saranno completamente eliminati con la patch del Day One, che non era presente nella versione da me giocata.
Il level design è sempre molto ispirato, ricco di dettagli e spesso nasconde percorsi secondari che permettono di ottenere collezionabili audio, utili per comprendere meglio ciò che sta accadendo attorno a noi.
Ho riscontrato qualche bug di compenetrazione poligonale durante gli scontri, o situazioni in cui i nemici si teletrasportavano improvvisamente da un’altura. Nulla di troppo grave, considerando che la patch Day One non era ancora disponibile e che sistemerà anche questa.
L’unica nota dolente del gioco riguarda la varietà dei nemici, che verso metà gioco inizia a scarseggiare per poi introdurne di nuovi, ma non a sufficienza per spezzare la monotonia. Da questo punto di vista, mi sarei aspettato una maggiore cura, soprattutto considerando che le missioni spesso richiedono di affrontare ondate su ondate di nemici, il che tende a diventare ripetitivo e, a lungo andare, noioso.
Commento Finale
Questo mese di settembre inizia con un grande titolo come Warhammer 40,000: Space Marine 2, che ha saputo intrattenermi e divertirmi fino alla fine della sua campagna principale. La storia di Titus e dei suoi fratelli mi ha emozionato, persino più di quanto aveva fatto il primo capitolo.
Il gioco offre molte ore di puro divertimento, oltre a numerose modalità che ne aumentano significativamente la longevità, garantendo un’ottima rigiocabilità. Peccato solo per una leggera ripetitività verso la fine della modalità Storia.
Personalmente, non vedo l’ora di scoprire cos’altro ha in serbo Saber Interactive per il gioco, ma state certi che ne parlerò ancora sul sito. Per il momento, il gioco è promosso e assolutamente consigliato!
Warhammer 40,000: Space Marine 2
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8.5/10
Riassumendo
Warhammer 40,000: Space Marine 2 è un ottimo prodotto, sia per i fan del brand che per chi vi si avvicina per la prima volta. A parte qualche piccolo bug, che dovrebbero essere risolti con la patch Day One, l’esperienza è piacevole e accompagnata da una trama interessante fino alla fine.