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Gotham Knights – Recensione

In queste ultime settimane sono riuscito a mettere le mani in anteprima su Gotham Knights, ultima opera dedicata all’universo di Batman di Warner Bros. Games. Fin dal suo annuncio la community ha risposto bene, soprattutto perché dopo l’eccellente serie Arkham c’era bisogno di altri capitoli dedicati all’universo DC e di tutto ciò che ruota soprattutto attorno alla figura di Bruce Wayne.

Vista l’occasione, ci siamo gettati all’interno di questo nuovo universo narrativo di Warner Bros. Montreal, pensato per essere fruito da tutti coloro che hanno amato Batman Arkham, ma allo stesso tempo godibile anche da coloro che non hanno mai toccato un singolo capitolo della trilogia di Rocksteady.

Il nostro modus operandi è stato quello di giocare la storia in modalità cooperativa a due giocatori, grazie anche alla disponibilità del publisher che ci ha permesso di mettere le mani su due codici per Xbox Series per poter testare la modalità e fruire al meglio delle componenti co-op.

È così che tutto accade, ed è così che Batman è morto

Il gioco parte con una premessa semplice e coincisa: Batman è morto. A far fuori il pipistrello ci ha pensato Ra’s al Ghul, uno dei più pericolosi antagonisti nonché il primo che ha scoperto la vera identità dell’eroe. Il titolo ci tiene sempre a ricordarci che Bruce Wayne non tornerà più e che a difendere Gotham City sono rimasti solo i suoi allievi: Nightwing, Batgirl, Cappuccio Rosso e Robin.

Con questa premessa la storia ha inizio, gettandoci all’azione alla ricerca di indizi sull’ultimo caso irrisolto del nostro mentore, il quale ha lasciato qualche indizio all’interno del Campanile, il quale diverrà la nostra base principale.

La narrazione si concentra principalmente su Talia al Ghul e sulla Corte dei Gufi, la cui presenza è stata anche richiesta per tanti anni dai fan. Nonostante il focus sia su loro, non mancheranno occasioni nelle quali ci imbatteremo nel Pinguino, in Harley Quinn o altri supercriminali che trovano grande gioia nella morte di Batman.

Un elemento che ho apprezzato particolarmente è come le interazioni con i personaggi cambino in base all’eroe che useremo. Avendo giocato con Seraphim nella stessa stanza, ho avuto modo di notare come un filmato che stavo vedendo in quel momento fosse leggermente diverso, dato che io stavo utilizzando Nightwing e lei Batgirl. La cura per questi piccoli dettagli è spaventosamente potente, un applauso è d’obbligo ai ragazzi di Warner Bros. Montreal.

Una Gotham più viva!

Come vi dicevo poc’anzi, la storia si suddivide in casi e quelli principali sono otto. La longevità complessiva del titolo muta in base al nostro approccio alla storia, ovvero se ci dedicheremo anche a una delle molteplici attività secondarie presenti sulla mappa.

Rispetto ai capitoli a cui siamo stati abituati da Rocksteady, fin dall’inizio avremo tante missioni secondarie sulla mappa. Parto dal presupposto che alcuni eventi sono casuali e non obbligatori ai fini del completamento, come gli assalti da parte di bande come i Freaks o degli Ispettori guidati da Freeze. Completare un compito secondario casuale ci permetterà di acquisire un quantitativo di esperienza non indifferente, spesso verremo pure ricompensati con un ottimo loot composto da risorse fondamentali per il crafting di nuove armature o armi.

Come ho già detto, il fulcro della narrazione è composto da Talia al Ghul e dalla Corte dei Gufi, però non saranno gli unici antagonisti, dato che la città ci offrirà la possibilità di indagare su casi secondari come ad esempio quello dedicato ad Harley Quinn.

Si tratta di veri e propri pezzi grossi di storia, perché potremo vedere cosa stanno combinando questi personaggi dopo aver scoperto della morte i Batman. Sono dei contenuti che estendono maggiormente la longevità del gioco, oltre che ben strutturati e sempre molto interessanti ai fini narrativi dell’universo di Gotham Knights.

Più diversificazione

La longevità viene estesa dalla diversificazione dei quattro eroi e dal fatto che ogni interazione cambia, aggiungendo quel pizzico in più di interesse per vedere come la storia viene affrontata dal punto di vista degli altri eroi rispetto a quello utilizzato a inizio gioco.

Vi confermo anche che avremo la possibilità di cambiare in qualunque momento personaggio, grazie all’hub principale dove sono presenti le varie armature che ci permetteranno di switchare immediatamente.

La diversità tra i personaggi è possibile vederla anche durante gli scontri, perché ogni eroe ha delle abilità uniche e un albero di abilità differente. Le missioni possono essere affrontare in diversi modi, sia utilizzando un approccio diretto con i cattivi di turno che sfruttando le componenti stealth.

Un hub a tutto tondo

La nostra base principale è il Campanile, all’interno del quale potremo sfruttare il sistema di crafting che ci permetterà di creare nuove armature e armi per i nostri personaggi. Il cambio continuo di equipaggiamento è fondamentale, soprattutto perché andando avanti con la storia il livello richiesto è sempre più elevato e spesso aumenterà a scaglioni di cinque, portandoci alla ricerca di materiali preziosi per poter fabbricare equipaggiamenti validi per sgominare i nemici più potenti.

Esiste anche un sistema di glamour chiamato Stile, che ci permetterà di equipaggiare le statistiche di una determinata armatura, ma con l’estetica di un’altra, e spesso queste sono tratte da vari fumetti. Purtroppo su questo devo dirvi che le armature stile sono poche e alcune di queste non sono disponibili fin da subito, ma bisognerà soddisfare una serie di requisiti.

Io sono Vendetta!

Il sistema di combattimento ricorda molto quello visto nella serie Batman Arkham, con delle combo base suddivise in attacchi leggeri e attacchi pesanti. A tutto ciò va aggiungo anche la possibilità di usare delle abilità chiamate “slanci”, che con la pressione dei giusti tasti che permetteranno di infliggere degli attacchi potenti.

Come potrete immaginare, è possibile anche schivare ed effettuare delle schivate perfette, che personalmente ho trovato abbastanza ostiche rispetto ad altri prodotti dello stesso genere. Anche la difficoltà degli scontri si attesta su un buon livello a difficoltà Normale, costringendoci a prestare maggiore attenzione ai colpi che incasseremo.

Altro aspetto interessante del gameplay è l’interazione con l’ambiente. Alcune volte saremo chiamati ad effettuare delle indagini come si faceva con Batman. In questo caso tramite un menù apposito analizzeremo in una schermata in prima persona tutti gli indizi a nostra disposizione, per poi collegarli tra loro nel modo esatto per capire a quale pista ci porterà.

Qualche scivolone tecnico

Viste le lamentele degli ultimi giorni sui 30 FPS è giusto che ve ne parli in questa parte di recensione. Partiamo dal presupposto che abbiamo giocato il titolo rispettivamente su Xbox Series X e Xbox Series S. In entrambe le piattaforme il titolo gira in modo abbastanza fluido, a parte per qualche piccolo calo nelle fasi più concitate dell’esplorazione in moto o negli scontri un poco più complessi.

Nonostante ciò, non abbiamo sentito una gran mancanza dei 60 FPS, sicuramente però deve essere fatto un lavoro di pulizia sulla versione console per evitare che il framerate attuale scenda creando quei pochi secondi di sconforto.

Durante la nostra prova abbiamo riscontrato purtroppo alcuni crash del gioco su entrambe le console utilizzate. Non sappiamo se dipendessero dalla build che abbiamo giocato, e se quindi questi problemi saranno risolti dalla Day-One patch, ma abbiamo trovato giusto segnalarveli in fase di recensione.

Il comparto grafico è molto curato, questa incarnazione di Gotham è ricca di dettagli ed è palpabile dalle prime ore come il gioco sia di natura esclusivamente Next-Gen. Finalmente grazie a Gotham Knights è possibile avvertire quella sensazione di nuova generazione.
Sono rimasto infine soddisfatto dal doppiaggio completamente in Italiano, nel cast è possibile sentire doppiatori veterani nostrani.

Commento Finale

Gotham Knights è un prodotto di ottima fattura, purtroppo però i problemi tecnici e un cap del framerate non gli permettono di eccellere totalmente. Nonostante ciò, la narrazione del gioco è emozionante, il tutto ci porta a una conclusione epica, anche se leggermente scontata. L’eredità di Batman è sicuramente in buone mani e i ragazzi di Warner Bros. Montreal lo hanno dimostrato con questo capitolo.

Gotham Knights
  • 7.8/10
    Voto - 7.8/10
7.8/10

Riassumendo

Gotham Knights si è rivelato un buon titolo al netto dei suoi difetti tecnici. Non ci resta che vedere cosa ci riserverà nel futuro il team di Warner Bros. Montreal con i Cavalieri di Gotham!

Classe 1996, assiduo consumatore di giochi di ruolo, amante della fotografia e informatico a tempo pieno.