Kunitsu-Gami: Path of the Goddess senza ombra di dubbio è una delle produzioni più peculiari annunciate da Capcom negli ultimi anni. A primo impatto è possibile avvertire qualche vibes da produzioni come quella di Okami. La cosa che più mi ha incuriosito è il suo focus principale sulla cultura giapponese, nella fattispecie sulla parte folkloristica dedicata alle cerimonie shintoiste e a tutto ciò che ruota attorno agli Yokai.
Avevo avuto il piacere di dare un primo sguardo al gioco nella sua versione di prova, e mi era già piaciuto parecchio! Ho avuto ora l’occasione di mettere le mani sulla versione completa del titolo, esplorando in lungo e in largo il mondo di Kunitsu-Gami: Path of the Goddess!
La via della purificazione
Noi impersoniamo Soh, un potente guerriero che protegge da qualunque minaccia esterna la Sacerdotessa Yoshiro. La storia inizia sulla montagna, ormai invasa dalla corruzione che infesta ogni singolo villaggio al di sotto di essa. Molti abitanti vengono tramutati in bozzoli, tutte le abitazioni spazzate via dalla misteriosa minaccia, rendendo inaccessibili gran parte delle zone. A minacciare tutto ci sono le Furie, capitanate da immensi Yokai che possiedono delle maschere che, se ottenute, ci aiuteranno a sconfiggere la minaccia e a purificare una volta per tutte queste terre.
Le furie attaccano dai Portali Torii al calar del sole, pronte a mettere le loro grinfie su altre vite e a spargere il caos totale nelle terre rimanenti. L’unica a poterle contrastare è la Sacerdotessa, con l’aiuto di Soh, il nostro protagonista. La storia non è un elemento cardine dell’intera vicenda, la maggior parte degli eventi viene lasciata a libera interpretazione del giocatore. Nonostante ciò, resta comunque una bellissima esperienza.
Furie inarrestabili
Dal punto di vista del gameplay, il tutto si suddivide in giorno e notte. Durante la fase diurna, potremo elaborare la strategia migliore, cercando di salvare quanti più abitanti possibile all’interno del villaggio che stiamo liberando, per arruolarli alla nostra battaglia. Ogni volta che salveremo un abitante, potremo scegliere diversi ruoli da affidargli. Man mano che avanzeremo nel gioco, ne sbloccheremo di nuovi. La cosa fondamentale, prima che inizi la battaglia, è purificare quanta più corruzione possibile presente nello scenario. Una volta ripulito l’ambiente, potremo attivare la danza della Sacerdotessa, che finirà di purificare la zona in modo definitivo. All’interno dei villaggi, liberare dalla corruzione ci permetterà spesso di ottenere oggetti aggiuntivi per il nostro eroe e potenziarlo di conseguenza.
Nel mentre il tempo passerà e, con l’arrivo della notte, avrà inizio la battaglia. Il nostro obiettivo sarà eliminare quante più Furie possibile, insieme agli abitanti che abbiamo salvato, e impedire che raggiungano la nostra Sacerdotessa. Se dovessero riuscire a raggiungerla dovremo aiutarla, poiché l’esaurimento della sua barra della vita sancirà il game over e dovremo ripartire da capo. Non è sempre semplice proteggerla, poiché deve obbligatoriamente muoversi lungo il percorso stabilito per raggiungere il portale e purificarlo una volta per tutte.
All’interno dello scenario potremo utilizzare diverse interazioni ambientali che ci permetteranno di rallentare l’avanzata delle Furie. Queste, però, terranno occupati per un determinato tempo i nostri “soldati”. La battaglia avrà fine una volta raggiunta l’alba, a quel punto potremo riprendere il nostro percorso fino alla purificazione del Portale Torii.
La danza degli Yokai
Una volta completato lo scenario principale, avremo a disposizione una battaglia contro il boss. Prima della battaglia, avremo la possibilità di determinare i ruoli dei cittadini a nostra disposizione, in modo da valutare una strategia efficace. Una volta oltrepassata la barriera, inizierà la feroce battaglia contro questa grande entità. In questo caso, la Sacerdotessa rimarrà ferma in un determinato punto, rendendola molto vulnerabile alle grinfie del nemico.
Ho avuto particolare difficoltà contro uno dei boss che, in un’ambientazione particolarmente buia, non era facile da individuare. Inoltre, una volta che raggiungeva la Sacerdotessa, la danneggiava in modo eccessivo, non permettendomi di spostare né lei, né il nemico in alcun modo, se non sperare che terminasse l’attacco il prima possibile. Da questo punto di vista avrei calibrato meglio queste tipologie di battaglie.
Il nostro protagonista, rispetto alla Sacerdotessa, è quasi immortale. Infatti, in Kunitsu-Gami: Path of the Goddess, non moriremo nel vero senso della parola: se dovessimo perdere tutta la nostra vita, Soh diventerà uno spirito. In questa fase, non potremo attaccare in alcun modo, ma una volta terminato il periodo di cooldown e ricaricata l’energia, torneremo in battaglia pronti a sconfiggere le Furie ancora una volta. Avremo a disposizione anche delle cure, molto limitate nel campo di battaglia, attraverso degli oggetti consumabili.
Non avremo solo le battaglie ad aspettarci. Ogni volta che libereremo uno scenario, otterremo una nuova base. All’interno di questa sarà possibile potenziare le varie classi disponibili per gli abitanti attraverso un albero delle abilità. Nel villaggio potremo costruire e riparare gran parte delle zone ormai devastate dalle Furie. Spesso ci verrà chiesto di completare un livello per poter far avanzare i lavori. Non manca la possibilità di accarezzare e coccolare degli Shiba Inu e dei gattini.
Filosofia tecnica
Uno degli elementi principali della produzione sono le ambientazioni, molto ispirate e che richiamano in tutto e per tutto i luoghi folkloristici della cultura giapponese. Si tratta di un lavoro certosino, con un level design quasi del tutto impeccabile. L’unico neo è che a un certo punto del gioco le ambientazioni iniziano a ripetersi, con una riproposizione di asset già visti. Nonostante ciò, quello che Kunitsu-Gami: Path of the Goddess riesce a fare bene è portare il giocatore in un’epoca e in una cultura dense di significato.
Il tutto è stato accompagnato da un engine che abbiamo già apprezzato con Devil May Cry 5 e i recenti Resident Evil. Anche il comparto sonoro è da premiare, ben realizzato e che accompagna in modo coerente ogni situazione. Ho avuto il piacere di giocare al titolo con tutti i dettagli al massimo su PC, dimostrando l’ottimo lavoro di ottimizzazione da parte di Capcom.
Commento Finale
L’arrivo di Kunitsu-Gami: Path of the Goddess ha reso questa estate più interessante, grazie a una produzione diversa dal solito, che fonde la bellezza dei titoli action con quella dei Tower Defense. Il tutto si sposa perfettamente con la fantastica ambientazione rievocativa nipponica. L’unico neo riscontrato è la calibrazione di alcune battaglie, ma non si tratta di qualcosa che mina l’esperienza globale del gioco.
Mi sento in dovere di consigliare questa produzione, soprattutto se siete alla ricerca di qualcosa di diverso o se amate la cultura giapponese!
Kunitsu-Gami: Path of the Goddess
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8.5/10
Riassumendo
Kunitsu-Gami: Path of the Goddess è un prodotto che mi ha stupito in positivo. Si tratta di un’esperienza fresca e genuina, che porta in questa estate una ventata d’aria fresca nel mondo videoludico!