Lords of the Fallen Recensione
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Lords of the Fallen – Recensione

Mi è servito del tempo prima di arrivare a parlare di Lords of the Fallen in questa recensione. Mi ha richiesto molto impegno, ho voluto visitare quasi ogni angolo che il gioco aveva da offrirmi. Ho avuto anche il piacere di vedere crescere ed evolvere questa produzione attraverso le sue patch correttive, che hanno portato la produzione di HexWorks a splendere maggiormente.

La cosa che più ha colpito è sicuramente l’utilizzo dell’Unreal Engine 5, che ancora oggi è un territorio pericoloso, dato che molti sviluppatori stanno ancora cercando di capire come ottimizzarlo al meglio.

Dopo che sono riuscito a distruggere l’ultimo boss che mi si è parato davanti, sono pronto a dirvi cosa ne penso di Lords of the Fallen!

Lords of the Fallen Recensione

Il Lord dei caduti

Per chi non lo sapesse, nel primo capitolo Adyr, una divinità malvagia, è stato sconfitto per mano dei Giudici, portando così il mondo nella totale rovina dato che i demoni a seguito del dio maligno hanno invaso l’intero mondo. A venire in soccorso c’è il protagonista, Harkyn, che riesce a portare la pace nel mondo.

La narrazione di questo secondo capitolo si ambienta mille anni dopo quell’evento, dove un ordine di Crociati Oscuri ha solennemente giurato di proteggere l’intero regno di Axiom e di prevenire il ritorno del dio malvagio Adyr. Per fare ciò, i crociati sono costretti a un’eterna Inquisizione per prevenire il ritorno del male. Il nostro eroe è coinvolto poiché in possesso della Lanterna Umbra, un artefatto molto antico che permette di poter viaggiare tra due mondi: quello dei vivi e quello dei morti. 

Saremo chiamati a combattere contro il male, cercando di impedire alla divinità di tornare in vita. Per farlo dovremo purificare i pilastri corrotti disseminati per le terre in rovina. In quanto portatori della Lanterna, non solo potremo viaggiare tra i due mondi, ma, quando verremo uccisi, potremo rinascere e avere una seconda opportunità

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Tra i due mondi

Le ambientazioni di Lords of the Fallen sono maestose. La rovina causata nel corso della storia è palpabile, ma questa ha anche creato dei nuovi percorsi che potremo esplorare. Vedere una mappa dal mondo dei vivi è differente rispetto che da Umbral, poiché quest’ultima ci apre nuovi percorsi non visibili altrimenti. Possiamo cambiare mondo anche in modo volontario e, una volta raggiunto il nostro scopo, potremo utilizzare dei totem situati solitamente in zone poco raccomandabili per tornare in vita.

Per certi versi la struttura del nuovo gioco di HexWorks mi ha ricordato il primo Dark Souls, con decisamente molta libertà in più data dal cambio tra Axiom e Umbral. Sono presenti molti percorsi secondari, che spesso nascondono tesori nascosti.
Durante il nostro viaggio potremo incontrare dei personaggi secondari che avranno da offrirci delle loro quest. Alcuni di loro si limiteranno a conversare con noi per poi ritrovarli nell’hub principale del gioco.

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L’impugnatura del male

Il sistema di combattimento del gioco ricalca molto il classico stile dei Soulslike. Abbiamo a disposizione la possibilità di personalizzare i due slot armi, scegliendo noi il nostro assetto da combattimento. Una delle cose fondamentali da tenere in conto è la classe con la quale inizieremo, per via delle statistiche determinanti per la tipologia di armi che utilizzeremo.

A pad alla mano il gameplay è molto fluido e reattivo, con l’impatto dei colpi preciso. Prima che venissero corretti con una patch dopo il Day One, riscontravo dei lievi problemi con le armi da lancio, non sempre precise nei colpi.

Sono proprio le armi da lancio che fanno risaltare Lords of the Fallen. Rispetto a quanto visto in Dark Souls, qui avremo a disposizione una barra delle munizioni che si scaricherà man mano che utilizzeremo una determinata arma da lancio. Il loro ruolo è fondamentale nelle battaglie a distanza, e spesso mi sono ritrovato a uccidere un boss finendolo a colpi di asce da lancio.

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Nuovi poteri

Uno dei principali problemi del gioco risiede nel bilanciamento dei nemici. Spesso molti avversari ci faranno più danno di quanto dovrebbero, oppure riescono a colpirci nonostante siano distanti da noi. In compenso i boss risultano molto piacevoli da affrontare, con battaglie spettacolari e dalle meccaniche interessanti.

Invece degli attacchi alle spalle tipici del genere, in Lords of the Fallen dovremo prima far vacillare la stabilità del nemico. Dopodiché sarà possibile colpirlo con un attacco poderoso alle spalle, o anche frontale in base alla situazione.
Anche durante il combattimento la Lanterna Umbra è fondamentale: questa ci permetterà di estrarre l’anima dei nostri nemici e picchiarla per fare del danno ingente. La Lanterna è utile anche quando i nemici sfruttano il mondo di Umbral per difendersi, e dunque saremo chiamati a distruggere l’entità che fornisce loro protezione.

Parandoci con uno scudo riceveremo dei danni provvisori, che sarà possibile recuperare attaccando i nemici senza farsi colpire nel mentre. Se riusciremo a incastrare più contrattacchi di fila, potremo stordire il nemico e sferrare così un colpo poderoso che gli causerà non pochi danni.

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Il mondo di Umbral

Per quanto riguarda Umbral, si tratta di un mondo spettrale che ha al suo interno nemici diversi da quelli che troviamo in Axiom. Queste creature sono molto più assetate di sangue, inoltre più tempo passeremo all’interno del mondo dei morti e più sarà la densità dei nemici che verranno ad attaccarci. Spesso senza volerlo saremo trascinati a Umbral mentre raccoglieremo degli oggetti, poiché si tratta di nemici che ricordano i Mimic, che ci masticheranno e forzeranno a cambiare mondo.

Quando si muore si viene trascinati ad Umbral, che è anche la nostra seconda occasione per evitare di finire a terra definitivamente e ripartire dall’ultimo punto di controllo. La meccanica è valida anche contro i boss, dandoci la possibilità di avere sempre una seconda chance contro quest’ultimi.

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Molta varietà e classicità

Il level design, soprattutto a chi non è abituato al genere, può risultare confusionario, ma passate le prime ore e capita la struttura delle mappe sarà una passeggiata raggiungere i diversi fari per compiere la nostra missione. A livello estetico sono presenti i boss più ispirati del genere: ho apprezzato molto come sono stati diversificati e come molti di questi presentino delle meccaniche uniche per rendere il ritmo del gioco sempre piacevole.

Dall’altra parte della medaglia abbiamo degli elementi tipici del genere, come la possibilità di curarci con un oggetto, in questo caso la Sanguinatrix, che avrà un determinato numero di utilizzi espandibile man mano che otterremo un determinato oggetto. Abbiamo anche la struttura delle missioni secondarie con una progressione criptica, come accade anche nei titoli di From Software.

Tutto ciò però non deve essere preso come un elemento negativo o come se Lords of the Fallen non avesse né arte, né parte. Il team di HexWorks è riuscito a incastrare nuovi elementi e altri più consolidati in una struttura funzionante.

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La potenza dell’Unreal Engine

Alla base del gioco c’è l’Unreal Engine 5, che ancora oggi è un motore grafico in sperimentazione. La resa dell’engine è buona, però non è esente da difetti. Spesso abbiamo delle spettacolari ambientazioni con degli elementi che si ripetono più volte a schermo.
Purtroppo non è all’altezza del motore grafico la fattura dei modelli poligonali, i quali sono molto blandi e curati marginalmente. Le espressioni facciali sono quasi del tutto assenti.

Durante la mia esperienza con la versione Steam ho avuto qualche problema tecnico già dal primo avvio. Il gioco senza un apparente motivo aveva qualche problema di lag, che fortunatamente spesso si risolvevano riavviando il gioco. Grazie alle recenti patch i problemi sono stati del tutto risolti, offrendo un’esperienza di gioco quasi perfetta dal punto di vista della fluidità.

Mi rendo conto che l’utilizzo di un motore grafico così imponente e ancora da collaudare non abbia reso lo sviluppo semplice ai ragazzi di HexWorks. A mio avviso, però, un piccolo rinvio di qualche settimana avrebbe evitato molti problemi tecnici, oltre alle pesanti critiche che il team di sviluppo ha dovuto sopportare dopo il lancio.

Lords of the Fallen Recensione

Commento Finale

Per me Lords of the Fallen è senza ombra di dubbio uno dei migliori Soulslike degli ultimi tempi. Ha portato al genere una ventata d’aria fresca grazie a tante meccaniche originali. Uno degli elementi che ho più apprezzato sono le ambientazioni, soprattutto durante le sovrapposizioni tra i due mondi.
Se siete alla ricerca di un titolo che vi tenga incollati allo schermo, seppure con qualche piccolo difetto, Lords of the Fallen potrebbe fare al caso vostro!

Lords of the Fallen
  • 8/10
    Voto - 8/10
8/10

Summary

Lords of the Fallen è un titolo valido, che mi sento di consigliare a tutti gli amanti dei Soulslike. Ci sono molti elementi che sono riusciti a donare una ventata d’aria fresca al genere, nonostante qualche difetto tecnico.

Classe 1996, assiduo consumatore di giochi di ruolo, amante della fotografia e informatico a tempo pieno.