Sono ormai passati mesi sia dall’annuncio di One D&D che dal mio articolo in merito. Questa è la prima volta che vivo in prima persona il passaggio da un’edizione all’altra sia di Dungeons & Dragons, sia in generale di un Tabletop RPG da me giocato.
Se nel mio primo articolo ho cercato di essere il più neutrale possibile, anche perché ai tempi il materiale a disposizione nostra, tramite i playtest ufficiali, era davvero poco. Ora che però sono passati mesi, che i playtest sono usciti e proprio a pochi mesi dal rilascio di One D&D, che si suppone sarà nella prima metà del 2024, è arrivato per me il momento di dire la mia opinione.
Sì, One D&D proprio non sta riuscendo a convincermi.
Compatibile davvero?
Fin dal suo annuncio, la natura di One D&D, o meglio, Dungeons & Dragons 2024 mi ha sempre lasciata stranita. Non è una nuova edizione, ma non è nemmeno una 5.5. È la Quinta Edizione senza esserlo allo stesso tempo. Il mio timore è che questo suo non essere una nuova edizione in modo netto possa essere un grande freno.
Certo, la piena compatibilità con le avventure di 5e è un punto a favore, ma bisogna vedere anche come funziona il discorso inverso. Sarà possibile giocare le nuove avventure con le regole del 2014? Non sono totalmente convinta di ciò.
Ho letto i vari playtest man mano che uscivano, e ho visto svariati video in merito all’argomento nel corso di questi mesi. Alcuni cambiamenti, come gli aumenti di caratteristica legati al background e non più alla Specie di appartenenza, li ho apprezzati, e sono implementabili anche allo stato attuale con qualche accorgimento da parte del Dungeon Master.
Le varie modifiche alle Classi invece alzano interrogativi sulla compatibilità tra le nuove avventure e le regole del 2014. Le varie modifiche apportate alle dodici classi che saranno incluse nel nuovo Manuale del Giocatore (sì, Artificiere ancora una volta sarà escluso dalle opzioni disponibili inizialmente a quanto pare) stravolgono completamente i già fragili equilibri della Quinta Edizione. A leggere i vari difficili mi pare difficile avere una parvenza di equilibrio in un party con metà personaggi creati con le regole della 5e e l’altra metà con quelle di One D&D.
Tutto questo non sarebbe un problema, se non fosse Wizards of the Coast stessa a insistere con la compatibilità totale tra le due edizioni.
I costi di One D&D
Pochi mesi fa i manuali della Quinta Edizione hanno subito un ulteriore rialzo, portando gli ultimi manuali, come Phandelver and Below: The Shattered Obelisk a costare ben 59,99€ al lancio. Basta pensare che i costi della Quinta Edizione inizialmente erano di 39,99€ a volume. L’aumento è stato considerevole, ed è sicuro che si rifletterà sui prezzi di One D&D.
Grazie a un errore di pubblicazione sul canale Instagram dedicato al GDR di Wizards of the Coast, sappiamo già che tutti e tre i nuovi manuali base saranno rilasciati il 21 Maggio 2024. Non solo, avremo anche una nuova avventura, secondo le immagini trapelate, sempre nello stesso giorno: Vecna: Eve of Ruin.
Supponendo sempre un prezzo di 59,99€, stiamo parlando di una possibile spesa di 240€ per acquistare tutto al Day One. Certo, non è di certo obbligatorio per chi vorrà fare il passaggio acquistare tutto subito. Tuttavia nel 2014 il rilascio della Quinta Edizione fu gestito diversamente, con il rilascio iniziale dello Starter Set, e l’uscita dei tre manuali base nell’arco di cinque mesi.
Visti i ritmi sempre più rapidi per il rilascio dei manuali, temo che anche One D&D sarà caratterizzato da uscite in rapida successione. Con i costi in perenne aumento e già piuttosto alti, giocare alla nuova versione di Dungeons & Dragons sarà particolarmente esoso, molto più rispetto ai tantissimi competitor sul mercato.
OGL…
Questo Gennaio abbiamo avuto un grande scandalo in merito alla OGL di Dungeons & Dragons. Wizards of the Coast e Hasbro hanno cercato di modificare la Open Game License in vigore da anni con i seguenti punti rivelati da un leak:
- Non rendere più utilizzabile la vecchia OGL;
- Obbligo di notificare Wizards of the Coast del rilascio dei propri contenuti monetizzati e di inviare loro un report;
- Tutti i prodotti sotto la nuova OGL che fatturano più di 750mila dollari all’anno devono pagare a WotC royalties pari al 25% (20% per quelli finanziati tramite Kickstarter) su tuttti gli introiti;
- Diritto di Wizards di usare ogni contenuto pubblicato sotto la nuova OGL come meglio ritengono (sì, senza chiedere il permesso);
- Blocco a tutte le blockchain e NFT legate a D&D;
- Terminazione della licenza per contenuti “palesemente razzisti, sessisti, omofobi, transfobici, bigotti o altrimenti discriminatori”.
Ciò che la nuova OGL, in breve, avrebbe comportato sarebbe stata la fine dei contenuti di terze parti. Realtà come Kobold Press, o anche la stessa Paizo con il suo Pathfinder, sarebbero state messe a rischio.
Inutile dirvi che Hasbro e Wizards of the Coast sono state costrette a un dietrofront clamoroso, grazie ai tantissimi content creator e alle case editrici che si sono fatti avanti per opporsi alla manovra.
Voi mi direte: cosa c’entra lo scandalo di Gennaio della Open Game License con One D&D? Secondo me il cambio di OGL è stato fermato solo in merito alla Quinta Edizione. Non mi stupirei nel vedere l’uscita della nuova edizione sotto un nuovo regolamento per i contenuti di terze parti. Se non subito a Maggio, mi aspetterei di vedere delle manovre in merito all’OGL in seguito.
Ovviamente questa è solo una mia speculazione, dettata da quanto accaduto nell’ultimo anno. Un 2023 segnato dalle corse ai ripari dei vari publisher e content creator.
…e Licenziamenti
Se prima vi ho parlato dello scandalo sull’OGL di Gennaio, ora è il momento di parlarvi di un fatto molto più recente. È di pochi giorni fa la notizia di numerosi licenziamenti all’interno di Hasbro e Wizards of the Coast. Non sono serviti a nulla gli ottimi risultati legati a Dungeons & Dragons durante il 2023: proprio WotC è stata colpita in pieno dalla riduzione di personale. Molte delle figure licenziate hanno contribuito sia alla Quinta Edizione, sia alla creazione di nientemeno che One D&D.
Non riesco a dare la mia fiducia a One D&D sapendo che buona parte di coloro che hanno collaborato, tra cui dei veri e propri veterani del settore, non sono più parte della compagnia. Questo perché, semplicemente, chi si occuperà dei prossimi contenuti adesso?
Certo, Wizards è piena di talenti pronti a lanciarsi al lavoro sulle prossime avventure. Però non riesco a non trovare questo tempismo davvero poco opportuno.
All’alba di One D&D, questa situazione non fa che accrescere i miei dubbi già presenti su questi nuovi manuali.
Sentimenti contrastanti
Comprerò One D&D? Confesso che ho sentimenti contrastanti: da un lato vorrei essere in prima linea a parlarvene, dall’altro sono più i dubbi che le mie certezze. Di sicuro prima o poi avrò modo di parlarvene, dopo aver provato con mano i nuovi manuali. Tuttavia il mio focus al momento è quello di esplorare altri GDR da tavolo oltre a Dungeons & Dragons. Voglio continuare ciò che ho iniziato quest’anno, ovvero parlarvi di tanti TTRPG diversi come Sine Requie e Green Oaks, ma ho in progetto di mostrarvi tanti altri titoli differenti tra loro.
La mia speranza è che One D&D sia all’altezza di ciò che ha rappresentato la Quinta Edizione per un decennio, ovvero il GDR che più ha avvicinato nuovi giocatori a questa passione. Speranza accompagnata purtroppo anche dai dubbi che vi ho elencato. Spero però che non siano questi ultimi a trasformarsi in un’amara realtà.