Persona 3 è stato un capitolo fondamentale per la celebre serie targata Atlus. Nata come spin-off di Shin Megami Tensei (che a sua volta è uno spin-off di Megami Tensei…?), Persona non ha sempre visto il successo di cui gode oggi. Addirittura il terzo (in realtà quarto, non dimentichiamoci di Eternal Punishment) capitolo ha seriamente rischiato di essere l’ultima iterazione. La direzione di Katsura Hashino e la decisione di introdurre le sezioni di social sim hanno salvato le sorti del brand. Brand che poi ha raggiunto il riconoscimento attuale grazie a Persona 5.
Persona 3 Reload è un ritorno a quel capitolo di svolta. Si basa sulla versione FES, ad esclusione del capitolo The Answer, del gioco, portando però una serie di migliorie e aggiunte per rendere il titolo anche più accessibile.
A distanza di poco più di un anno dalla riedizione di Persona 3 Portable, sono tornata a Tatsumi Port Island per questo remake, nella sua versione per Xbox Series X|S. Vi confesso che per me è emozionante poter recensire il mio capitolo preferito di Persona in questa nuova incarnazione!
Sotto l’ombra del Tartaro
Le vicende iniziano con il trasferimento del nostro protagonista, di cui potremo scegliere il nome, a Tatsumi Port Island per frequentare il Liceo Gekkoukan. Non è la prima volta che si ritrova a vivere nella città sull’isola artificiale: infatti vi aveva abitato da bambino, prima della tragica morte dei suoi genitori.
Fin dal suo arrivo alla stazione di Iwatodai, quartiere in cui si trova anche il dormitorio della scuola a cui è stato assegnato come residente temporaneo, attorno a lui vediamo che sta succedendo qualcosa di strano. Il nostro protagonista è impassibile mentre attorno a lui vediamo gli effetti dell’Ora Buia, un lasso di tempo nascosto tra la fine di un giorno e l’inizio di quello successivo.
Arrivato al dormitorio, incontra un misterioso bambino che gli fa firmare un contratto giusto poco prima che finisca l’Ora Buia. Quando due residenti, Yukari Takeba e Mitsuru Kirijo, si presentano al protagonista, gli dicono che nessun bambino risiede con loro nel dormitorio e non sanno nulla di un contratto.
Ben presto scopriamo non solo che gli altri residenti sono degli Evocatori di Personae, unico modo per sconfiggere le Ombre, creature che attaccano gli umani durante l’Ora Buia, ma noi stessi abbiamo il potenziale non solo di evocare il nostro Persona, ma di averne molteplici.
Veniamo invitati a far parte della S.E.E.S., ovvero la Squadra Extracurricolare Esecutiva Specializzata, e inizia la nostra missione, assieme ai compagni di dormitorio, per sconfiggere le dodici Ombre che sono la causa dell’Ora Buia e dell’esistenza del Tartaro, una torre gigantesca presente solo in quel lasso di tempo.
La trama di Persona 3 Reload non si discosta particolarmente da quella dell’originale. Il titolo vanta di un’ottima narrazione con qualche colpo di scena ben assestato.
Nel corso dell’anno scolastico abbiamo modo di scoprire di più sull’Ora Buia, ma anche sui nostri compagni e sui motivi che li spingono a combattere. In questo remake le aggiunte consistono per lo più in un maggior numero di eventi in cui potremo parlare di più con i nostri compagni.
Studente di giorno…
Il nostro protagonista deve destreggiarsi tra la sua vita di studente e quella di Evocatore. Abbiamo un calendario con segnati tutti i giorni di scuola e quelli festivi, e l’obiettivo è quello di sfruttare al meglio il tempo a nostra disposizione. Oltre ad andare a scuola, è fondamentale coltivare le nostre Statistiche Sociali e i legami con le persone che incontriamo.
Le Statistiche Sociali del nostro protagonista sono tre, Sapere, Fascino e Coraggio, e ognuna di queste ha sei livelli, invece di cinque come nel 4 e nel 5. Alcuni livelli di queste statistiche sono richiesti per iniziare alcuni dei Social Link presenti nel gioco. Il Sapere è utile anche per ottenere un punteggio più alto durante gli esami scolastici.
I Social Link sono una componente fondamentale del titolo. Non solo sono utilissimi al fine di fondere Personae sempre più forti, ma sono anche molto interessanti dal punto di vista narrativo. Quasi tutte le storie che scopriamo ricalcano molto i temi principali di Persona 3. Alcune storie trattano della morte nel senso più letterale del termine, altre invece si concentrano più sul significato del tarocco del tredicesimo arcano: la fine di qualcosa e i nuovi inizi.
Rispetto all’originale viene a mancare la rottura di un Social Link, una meccanica piuttosto fastidiosa. Esiste ancora la possibilità di ottenere un Reverse Link rispondendo “male” durante gli eventi o ignorando i personaggi troppo a lungo. Si tratta di una condizione che si può risolvere impiegando tempo con il Social Link in questione, ma personalmente non mi sono mai capitati.
Conoscendo meglio la S.E.E.S.
Con i nostri compagni di squadra, ad eccezione per le quattro ragazze del team che hanno altrettanti Social Link dedicati, abbiamo l’implementazione di nuovi eventi secondari. Questi ci permettono di conoscere più a fondo i membri del party che prima scoprivamo solamente attraverso la narrazione principale.
Alcuni eventi consistono nell’uscita con il personaggio che ci invita tramite messaggio, e si svolgono come i normali Social Link. Abbiamo però anche una serie di attività disponibili nel dormitorio: possiamo vedere un film in compagnia, coltivare le piante sul tetto, cucinare insieme a qualcuno e addirittura studiare in gruppo prima degli esami. A eccezione dello studio in compagnia, tutti gli altri eventi ci permettono di sbloccare dei perk vantaggiosi per i nostri compagni.
… Evocatore nell’Ora Buia
La sera possiamo decidere di esplorare il Tartaro durante l’Ora Buia. Si tratta di una torre di 264 piani e suddivisa in sei blocchi. Il numero di piani può sembrare intimidatorio, ma il gioco li sbloccherà in modo organico dopo ogni luna piena. Inoltre in Persona 3 Reload la composizione dei piani, i quali sono sempre generati proceduralmente, è molto più piccola rispetto a quelli che esploravamo su PlayStation 2/PlayStation Portable.
Nell’originale era molto facile perdersi, soprattutto nei piani più alti, e si incappava molto frequentemente nel Mietitore, uno dei boss più forti del gioco. In Reload invece è quasi impossibile incontrarlo, se non rimanendo apposta più a lungo senza salire.
L’esplorazione viene resa più dinamica, oltre che dalla riduzione della grandezza dei piani, dall’introduzione di nuovi elementi. La novità più rilevanti sono dei forzieri che si aprono con i Frammenti del Crepuscolo, ottenibili da Elizabeth portando avanti i Social Link o esplorando bene la città e il Tartaro, e le Porte e i Corridoi della Monade.
Le Porte della Monade vengono generate proceduralmente, e non è possibile rivisitarle una volta saliti di piano. Una volta entrati in una di queste porte, troviamo un nemico leggermente più forte di quelli del piano. Una volta sconfitto è possibile aprire i forzieri che stava proteggendo.
I Corridoi della Monade si trovano invece nei piani che hanno una struttura fissa, solitamente vicini all’ultimo teletrasporto prima di un piano di confine. Questi hanno due o tre boss fight, al termine delle quali è possibile accedere al nostro premio: un Arcano Maggiore per la Mano Arcana alla fine dei combattimenti.
Tra le novità abbiamo anche le Zone oscure, che consistono nell’esplorare un piano totalmente al buio aumentando il vantaggio contro le Ombre, ma anche le possibilità di essere colpiti alle spalle e di incontrare il Mietitore.
Alle volte vengono generati proceduralmente nel piano degli orologi che ci permettono di curare HP e SP del party al costo di sette Frammenti del Crepuscolo, esattamente come quello presente nell’ingresso del Tartaro.
Infine, alle volte possiamo trovare invece degli orologi speciali, sempre generati casualmente, che ci permettono di selezionare fino a due membri del party e permettere loro di guadagnare nella prossima battaglia l’esperienza necessaria per raggiungere il livello del protagonista.
Sono state rimosse la stanchezza e la possibilità di ammalarsi dei personaggi. Se nell’originale dovevamo stare molto attenti alle condizioni del party, in Reload questa componente è totalmente assente.
La Mano Arcana del destino
La Mano Arcana è molto diversa rispetto alla sua versione nell’originale. In Persona 3 Reload dovremo scegliere una carta senza che queste vengano mescolate e girate al contrario. Se nell’originale una pescata sbagliata poteva farci perdere il bottino guadagnato o far comparire il Mietitore prima del previsto, in Reload non abbiamo nessuno svantaggio e possiamo scegliere la carta in tutta tranquillità.
Le carte di una Mano Arcana sono divise in Arcani Maggiori, Arcani Minori e carte di Persona. Gli Arcani Maggiori possono avere diversi vantaggi: Giustizia e Stella ci permettono di pescare una carta addizionale, Il Matto ci permette di guadagnare più esperienza e via dicendo. Possiamo ottenere solo fino a un certo numero di Arcani Maggiori, e una volta presi tutti quelli possibili in una notte si ottiene un Impeto dell’Arcano. L’Impeto dell’Arcano ci permette di trovare Arcani Minori di valore maggiore per il resto dell’esplorazione.
Gli Arcani Minori sono suddivisi in Bastoni, Denari, Spade e Coppe e ci permettono rispettivamente di guadagnare maggiore esperienza, più soldi, ricevere una Carta Abilità o curarci/ottenere qualche tipo di buff. Più è alto il valore della carta e maggiore o migliore è la ricompensa che otteniamo.
C’è stato un altro cambiamento per quanto riguarda le carte Persona. Queste come sempre ci fanno ottenere un nuovo Persona, ma, a differenza dell’originale, trovare un “doppione” non comporta uno svantaggio. Se dovessimo trovare la carta di un Persona già equipaggiato, questo salirà di un livello.
Persona!
Il combattimento è a turni e questa volta, rispetto alle iterazioni per PlayStation 2, abbiamo il controllo dell’intero party. Esatto, niente più Marin Karin di Mitsuru a caso contro il boss finale (sì, mi è successo e sì, persi un’ora di battaglia)!
Come ogni altra iterazione della serie, durante i nostri turni possiamo attaccare con la nostra arma, utilizzare le magie del nostro Persona (e nel caso del protagonista possiamo cambiare Persona una volta a turno), degli oggetti oppure parare. È importante trovare le debolezze dei nemici per ottenere turni aggiuntivi e, una volta buttati tutti a terra, compiere dei devastanti Assalti.
Ho notato delle differenze nelle abilità sia dei Personae che può fondere il protagonista nella Stanza di Velluto, sia di quelli del party. Per farvi un esempio pratico, Mitsuru non accede più alle magie di cura, di cui prima invece era dotata.
Abbiamo due novità significative che vanno a differenziare il gameplay rispetto all’originale: il Cambio e le abilità Teurgia. La prima viene ereditata da Persona 5, dove invece era chiamata Baton Pass, e funziona allo stesso modo permettendoci di cambiare membro del party in uso dopo aver colpito una debolezza.
Le Teurgia invece sono una novità per la serie e consistono in una serie di abilità molto forti che si possono effettuare senza pagare costi in HP o SP, ma a patto di aver caricato l’apposita barra. Ogni personaggio ha le proprie Teurgia uniche, suddivise tra quelle di danno e quelle di supporto, e i propri requisiti per caricare l’apposita barra.
Le Teurgia di danno sono decisamente devastanti in ogni situazione, anche perché ignorano le resistenze dei nemici.
Fuuka ha una sua abilità Teurgia, che offre cura, buff e/o recupero parziale dei SP, ma anche delle magie molto utili in fase di esplorazione. Confesso che, di tutte quelle disponibili, ho usato quasi esclusivamente Aura della Silfide, che permette di ottenere difesa e precisione/elusione aumentate per il prossimo combattimento.
Un altro gioco poco Spietato
Rispetto al materiale originale, la difficoltà in Persona 3 Reload è decisamente sottotono. Lo è anche affrontando il gioco a Spietato, difficoltà da me scelta esattamente come decisi di giocare anche Persona 5 Tactica. Ancora una volta Atlus non ha spinto il livello di sfida nemmeno all’impostazione più alta, con la difficoltà che scende ancora più a picco con l’introduzione delle Teurgia.
Se nell’originale dovevo prestare attenzione alla minima variabile negli scontri, con uno svantaggio sull’iniziativa che era praticamente una sentenza di morte, in Reload mi sono ritrovata ad affrontare il Tartaro e i vari boss con leggerezza, incappando in pochissimi Game Over, e tutti nelle prime ore di gioco e basta.
Non posso nemmeno dire che la mia esperienza è stata facilitata dalla mia conoscenza dell’originale: gli schemi di attacco di alcuni nemici, tra cui anche dei boss principali, differiscono molto dalle tre iterazioni precedenti del terzo capitolo. Per farvi un esempio pratico, Priestess, il boss che incontriamo sulla monorotaia a Maggio, ha abilità molto diverse dall’originale. Pur non sapendolo finché non mi sono trovata nella battaglia, sono comunque riuscita ad adattarmi senza problemi e a vincere con pochissimo sforzo. A Spietato.
Una colonna sonora significativa
La colonna sonora gioca un ruolo estremamente fondamentale nell’esperienza di Persona 3, e quindi anche di Reload. Molti dei brani sono basati su degli arrangiamenti di Kimi no Kioku/Memories of You, la canzone che sentiamo nei titoli di coda. Questi sono presenti fin dall’inizio, ma più ci avviciniamo al finale, e più arriviamo a riconoscere le note della celebre canzone.
Anche l’OST che sentiamo durante l’esplorazione del Tartarus è importante, in quanto questa va ad aggiungere di blocco in blocco uno o più strumenti per simboleggiare ulteriormente i temi dell’ascesa e dell’accettazione.
I brani sono stati riarrangiati in occasione del remake, con Azumi Takahashi che prende il posto di Yumi Kawamura come vocalist per tutti i brani cantati, assieme a Lotus Juice che era presente anche nell’originale. Alcune delle canzoni presentano delle modifiche nei testi, come per esempio i brani Deep Breath Deep Breath, ma anche la celebre Mass Destruction.
Oltre a quelli riarrangiati, in Persona 3 Reload sono presenti anche delle nuove tracce, come It’s Going Down Now, che sentiamo quando iniziamo un combattimento con vantaggio, Color Your Night e ovviamente la nuova opening, Full Moon Full Life. Tutti questi nuovi brani si sposano alla perfezione con quelli già presenti nell’originale e a cui i fan di lunga data sono affezionati.
Ottimo il doppiaggio sia in giapponese, quello da me scelto per l’esperienza, che in inglese. Per quest’ultimo confesso che ci ho messo un po’ ad abituarmi ai nuovi doppiatori, soprattutto perché ho sentito la mancanza Liem O’Brien nel ruolo di Akihiko Sanada, ma il nuovo cast scelto in inglese ha svolto un ottimo lavoro.
Una nuova veste grafica necessaria
Diciamocelo, Persona 3 su PlayStation 2 era estremamente carente sul fronte grafico. Il titolo dava il suo peggio proprio nell’esplorazione del Tartaro, in cui la struttura dei piani era identica tranne che per il colore delle pareti e la già citata colonna sonora. Un rifacimento del titolo era decisamente necessario, anche per permettere a più persone di scoprire il gioco.
Per Persona 3 Reload Atlus ha optato per l’utilizzo di Unreal Engine 4 e ha svolto un lavoro egregio non solo nei modelli dei personaggi e nelle ambientazioni, ma si è concentrata anche nel dare ai blocchi del Tartaro una maggiore differenziazione. Si vede proprio una differenza nei “materiali” di cui sono composti e le loro peculiarità, come ad esempio le pareti organiche di Arqa o le luci stroboscopiche di Harabah.
Sono state rifatte anche le illustrazioni dei ritratti dei vari personaggi in uno stile decisamente diverso dall’originale. Oltre all’ovvio cambio di tratto, sono stati utilizzati colori più accesi e molte meno ombre. Il risultato è in generale buono, ma il nuovo stile non è molto azzeccato per alcuni dei personaggi. Per esempio, quelli moralmente più ambigui come Tanaka, Social Link del Diavolo, non hanno più un ritratto che li rispecchi a pieno.
Tecnicamente il gioco non da alcun problema. Nelle 71 ore impiegate per raggiungere i titoli di coda su Xbox Series X, non ho mai riscontrato particolari problemi.
Memorie di te
Persona 3 Reload è un ottimo remake. Svolge egregiamente il compito di unire tradizione e innovazione, confezionando un RPG a turni che sicuramente piacerà sia agli amanti della serie, sia a coloro che la scopriranno con questo titolo.
La difficoltà purtroppo è fin troppo sottotono anche per i meno avvezzi al genere. Compensano l’ottima direzione artistica e la storia che ancora una volta colpisce nel segno. Ottime anche le aggiunte sia sul fronte narrativo che sul gameplay.
Da amante proprio dell’originale su PlayStation 2 sono più che soddisfatta dal lavoro svolto in Persona 3 Reload. Non posso fare altro che consigliarlo a tutti!
Persona 3 Reload
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9/10
Riassumendo
Persona 3 Reload è un ottimo titolo sia per gli amanti dell’originale che per coloro che si approcciano ora alla serie. Decisamente consigliato agli amanti dei RPG a turni!