Shin Megami Tensei V
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Cosa sta succedendo alla difficoltà nei videogiochi?

Sono ormai anni che noto sempre di più quanto sia calato il tasso di difficoltà nei videogiochi. Rispetto anche solo a un decennio fa, la sfida offerta in media dai titoli odierni è diminuita sotto livelli preoccupanti.
Certo, ci sono non poche eccezioni a questa mia affermazione, come God of War: Ragnarök, che ho giocato alla difficoltà Un vero God of War (perdendo in parte la mia sanità mentale), o anche i più recenti Baldur’s Gate III e Alan Wake 2. Tuttavia, in linea generale, ho trovato che il tasso di sfida offerto da molti titoli attuali lascia decisamente a desiderare, cosa strana considerando che parecchi di questi giochi hanno un selettore della difficoltà.

Questa è una riflessione che mi porto dentro da anni, e ogni volta che voglio scriverne mi fermo pensando che no, magari sono io il problema. Se Persona 5 Royal a Difficile mi pare una passeggiata al parco vuol dire che sono bravissima, no? E invece no, non sono io a essere diventata un asso con i Persona, perché se mi metto a giocare a Persona 3 FES cambia decisamente musica!

RPG non più spietati

Due anni fa vi parlai di come Atlus avesse riportato equilibrio nella difficoltà con Shin Megami Tensei V. Ebbene, se potessi tornare indietro nel tempo al 20 Novembre 2021, non pubblicherei quell’articolo. Questo perché fui ingannata, Shin Megami Tensei V, dopo qualche ora a Difficile che effettivamente richiedeva più attenzione del solito, cade nuovamente in un livello di sfida banalotto e poco entusiasmante.

Sempre rimanendo in tema videogiochi targati Atlus, in questi giorni sto giocando a Persona 5 Tactica a difficoltà Spietata. Non voglio anticiparvi troppo, poiché in settimana arriverà la mia recensione sul titolo, ma sono rimasta abbastanza delusa dal livello di sfida. Perché sì, se scelgo la difficoltà che si chiama Spietata, mi aspetto qualcosa di degno del nome che porta.

Passando a casa Square Enix, e spostandomi su un’offerta decisamente più action, la cosa che davvero non mi è piaciuta in Final Fantasy XVI è la sfida praticamente inesistente. Non solo per avere l’equivalente di Difficile (chiamato Modalità Final Fantasy) devo prima finirmi tutto il gioco, ma, una volta provato si è rivelato un livello di sfida… Okay?
Mi aspettavo decisamente di più, anche perché per il resto ho adorato tutto di Final Fantasy XVI, compreso il gameplay adrenalinico e l’utilizzo degli Eikon.

Persona 5 Tactica gameplay
Facile? Sì, ma anche estremamente divertente

Mi manca The Sims 2

Chi è un Simmer come me avrà notato che The Sims 4, oltre a essersi rovinato con i DLC, ha un livello di sfida davvero nullo. Perché sì, i videogiochi della serie di simulatori di vita Electronic Arts hanno sempre avuto un qualche tipo di difficoltà. Se nel primo The Sims era complicato già solo far sopravvivere i propri Sims, in The Sims 2 c’era una curva dell’apprendimento per poter giocare al meglio. Ogni promozione, soprattutto nelle carriere delle varie espansioni, erano da meritare, e ogni evento particolare, come l’ottenimento di una Lampada del Genio, erano un premio.

In The Sims 3, per quanto già più accessibile rispetto al secondo capitolo, c’era comunque una sensazione di essersi guadagnati qualcosa durante nelle nostre giocate. In The Sims 4 tutto ciò è scomparso. Qualsiasi cosa è a uno schiocco di dita da noi, senza doverci applicare i nostri Sims raggiungono subito il livello di carriera più alto possibile. Giocando l’ultima iterazione, spesso ho fatto anche due cambi di carriera, portandole tutte al livello massimo. E ovviamente anche guadagnare Simoleon non è mai stato così facile!

Insomma, colgo l’occasione della difficoltà per dire che The Sims 2 mi manca da morire, e tuttora mi rifugio a Bellavista o a Stranizia per giocare.

The Sims 2 gameplay
Le carriere dei DLC richiedono, oltre ai livelli di abilità, anche tante amicizie del nucleo familiare. Ora scusatemi, devo far socializzare i miei Sims per quella promozione!

A cosa serve il selettore di difficoltà se i videogiochi non lo sfruttano?

Quello che sto dicendo non è che i giochi debbano essere brutali e basta. Secondo me i videogiochi con un selettore di difficoltà dovrebbero impegnarsi per differenziare l’offerta proposta. A cosa mi servono quattro o cinque livelli di sfida, se quello più alto risulta comunque troppo facile? Esatto, a nulla. A quel punto tanto vale proporne uno solo senza illudere chi, come me, cerca qualcosa in grado di metterlo alla prova.

Ho fatto solo qualche esempio tra i RPG e ho parlato di The Sims, ma questa è una situazione che riscontro in molti altri generi. Certo, le eccezioni ci sono, i titoli che ho citato all’inizio offrono livelli di sfida vari e in grado di sfidare ogni videogiocatore. Tuttavia, non dovrei faticare per trovare un titolo che sia davvero difficile… alla difficoltà chiamata Difficile.
Se vogliamo esperienze più rilassanti e meno impegnative possiamo giocare a Facile o alla sempre più presente modalità Storia. Se vogliamo invece essere messi alla prova, in parecchi titoli abbiamo il livello di sfida adatto solo di nome.

Di fatto molti videogiochi hanno smesso di sfidarci, ed è un qualcosa che mi rattrista.

Videogiocatrice da sempre, amante dei RPG e con una passione smodata per The Binding of Isaac. Nel tempo libero, oltre ai videogiochi, legge o ricama.